“Sto osservando con grande rispetto e con attenzione l’evolversi della situazione del Pd nel Comune di Corigliano-Rossano; nonché la sua conduzione affidata al segretario organizzativo regionale Puccio e al segretario provinciale Guglielmelli.

Con estremo rammarico, non posso che esprimere il mio fermo dissenso in merito a una gestione che mi sembra figlia di un passato che non vuole passare”. È quanto dichiara il consigliere regionale Mimmo Bevacqua. “Anche alla luce dei risultati del 4 marzo, che hanno segnato una delle percentuale elettorali più basse della provincia, c’era da attendersi il necessario avvio di un radicale cambiamento; rispetto al quale gli organi dirigenti chiamati a supervisionare avrebbero dovuto garantire una virtuosa direzione. Quello a cui si assiste è, invece, la salvaguardia tenace degli interessi di parte di singoli gruppi e dei soliti amici di turno. Sembra quasi che, ad onta di ogni buon senso, si continui nel considerare l’intera area urbana come una riserva indiana al servizio di pochi. Senza che si palesi alcuna volontà di aprire, dare voce e reale diritto di interlocuzione ai tanti sinceri e appassionati democratici presenti sul territorio. I quali vorrebbero impegnarsi per il partito ma, giustamente, rifiutano le logiche del solo e limitato apparato. Vorrei sommessamente ricordare – continua Bevacqua – come il sottoscritto, insieme al collega Graziano, abbia partecipato in maniera chiara e limpida alla dura battaglia che ha condotto alla nascita della città unica; laddove, è noto che, invece, una parte del Pd locale non ha mancato di remare in direzione contraria. Ed è quella stessa parte che, oggi, cerca di condizionare ogni scelta del partito. Con il solo fine di salvaguardare e perpetuare la sua propria esistenza. Bisogna dirlo con chiarezza: la città unica deve coltivare ambizioni che possono essere interpretate solo da una classe dirigente autenticamente innovativa; selezionata attraverso metodi realmente democratici e partecipati. Di certo – conclude Bevacqua – non si può pensare di arrivare al Congresso presentando un Pd che sia la triste e litigiosa sommatoria delle anime dell’attuale gruppo dirigente: sarebbe il modo più sicuro per autoeliminarci in anticipo dalle prossime elezioni comunali. Ecco perché, nei prossimi giorni, mi farò promotore, insieme ai tanti amici di Zonadem attivi nella comunità interessata, per lanciare una proposta forte, credibile e capace di parlare ad associazioni, movimenti, cittadini di un territorio che deve candidarsi a diventare protagonista nelle scelte di cambiamento che i tempi richiedono. Se non si coglie questa opportunità, la scommessa della città unica sarà persa in partenza”.

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