Lettera aperta ai Sindaci di Rossano e Corigliano C. e ai Consiglieri Comunali, al Comitato e alle Associazioni per il "Sì" e per il "No", alle forze politiche, imprenditoriali, sindacali, alle Associazioni culturali e di volontariato, a Dirigenti e ai Docenti delle Scuole, agli Organi d' informazione, ai Cittadini del "Sì" o "No" o astenuti di Corigliano C. e Rossano.

Terminati i momenti di euforia o di delusione, connessi alla fase post-referendum del 22 u. s., si deve, per dovere, necessità e convenienza, rispettare la volontà degli elettori, guardare in avanti e passare alla fase costituente del Comune unico, che si dovrà chiamare Corigliano-Rossano (mantenendo le toponomastiche cittadine identitarie unite ed evitando acronimi e sigle, incomprensibili e di dubbia utilità): una fase molto complessa e altrettanto molto difficile, densa di inquietudini ma anche di speranze, che non va né sottovalutata e né drammatizzata, ma va vissuta e condotta con alto senso della consapevolezza e della responsabilità, con la condivisione del primato dell'interesse generale e del bene comune da parte di tutti e nessuno si tiri fuori. Prima che sorga e diventi operativa la Città Nuova di Corigliano-Rossano c'è un inter­regno neutro, una fase temporale che va dalla proclamazione dei risultati elettorali referendari alla nuova legiferazione del Consiglio Regionale della Calabria allo scioglimento dei due Consigli Comunali e alla nomina del Commissario ad acta da parte del Prefetto di Cosenza: una fase incerta e aperta a tutti gli esiti. Ognuno, perciò faccia la sua parte. Facendomi interprete e portavoce di quanti osservano e operano per un prosieguo positivo esprimo alcuni auspici. Il primo auspicio è che questa fase intermedia abbia i tempi necessari e giusti, evitando le fughe in avanti, le improvvisazioni, le superficialità frettolose, l'indifferenza e, viceversa, che si appronti - questo subito - un crono-programma delle iniziative da intraprendere, individuando, con chiarezza, tempi, modalità, verifiche e, inoltre "chi", "che cosa" e "quali obiettivi". Il secondo auspicio è che ogni soggetto istituzionale o politico o sociale e ogni cittadino, già fautore del "Si" o del "No" o dell'astensione, si adoperi, con lealtà e senso del servizio alla nostra comunità, a chiudere definitivamente la fase conflittuale pre-referendum (evitando critiche o peggio polemiche sterili, recriminazioni, diffidenze, posizioni preconcette, divisioni), a costruire percorsi virtuosi e condivisi di riconciliazione operativa e paritaria, ad adottare il metodo giovanneo di "mettere in disparte le ragioni che dividono e a ricercare le ragioni che uniscono", ad affermare costantemente la centralità del "camminare insieme" tra eguali e nella reciproca fiducia, al fine di realizzare la Città Nuova di Corigliano-Rossano. Il terzo auspicio è che i traghettatori dalle "due città" alla "città unica" siano, innanzi tutto, i due Sindaci insieme in una sorta di diarchia, coadiuvati dai due Consigli Comunali, chiamati a stipulare un patto per la Città Nuova, perché la prima é più importante fase, quella costituente, è di natura essenzialmente istituzionale; inoltre, il traghettamento-passaggio dall' "ora" a "quello che verrà", affinché assuma una connotazione politica, sociale, culturale altamente condivisa, deve avvenire attraverso la massima democratizzazione dei processo, sia in senso orizzontale e sia in senso verticale, stimolando alla cittadinanza attiva e alla partecipazione consapevole e responsabile tutti i soggetti in indirizzo, segnatamente tutti i nostri cittadini dei quartieri e delle contrade di Rossano e di Corigliano C., che si sono espressi a favore o contro o si sono astenuti (55,30 % a Rossano e 67,02 % a Corigliano C. !!!). Il quarto auspicio è che i due Sindaci, Giuseppe Geraci e Stefano Mascaro, e gli attuali organi amministrativi di governo di Rossano e Corigliano C. (Giunte e Consigli municipali) continuino a governare le due città nella pienezza dei poteri conferiti loro dalle leggi, con tutti gli oneri e onori connessi, e, soprattutto, evitino atteggiamenti duali o pilateschi o di disimpegno o di rinvio al prossimo Commissario prefettizio (che, quando si insedierà e per il lungo periodo in cui rimarrà, si limiterà all'ordinaria amministrazione) e, viceversa, preparino le fondamenta della Città Nuova: tra l'altro, gli Uffici comunali vanno predisposti e riconvertiti all'organizzazione dell'unica Città nuova, attraverso la semplificazione e l'accelerazione delle procedure burocratiche, il potenziamento e il miglioramento dei servizi, la riduzione dei costi degli stessi, l'avvicinamento degli uffici ai cittadini. Il quinto auspicio è che i due Sindaci, G. Geraci e S. Mascaro, coadiuvati dalle Giunte e dai Consigli municipali e con il più ampio coinvolgimento dei soggetti sopra menzionati, si adoperino, insieme, ad aprire alcune vertenze con i Governi Nazionale e Regionale, con i quali oggi è più facile l'interlocuzione, ieri ingiustificatamente negata, al fine di affrontare, per una rapida soluzione, almeno cinque priorità, le più urgenti, quelle non più differibili e non più delegabili ad altri, come:

  1. a) la SANITA', attraverso l'immediata garanzia di inizio della costruzione dell'Ospedale Nuovo di eccellenza della Sibaritide, il potenziamento della rete della medicina di base, il potenziamento e la riqualificazione degli Ospedali Riuniti Spoke di Corigliano C. e Rossano;
  2. b) il Tribunale della Sibaritide, da restituire al territorio a garanzia del diritto dei cittadini a
    una giustizia di prossimità e a sostegno di chi ha investito o vuole investire in quest'area;
  3. c) una nuova logistica, che deve togliere la Sibaritide dalla marginalità e dall'isolamento, attraverso l'urgente ampliamento e messa in sicurezza della SS. 106 o E. 90, la realizzazione della metropolitana leggera di superficie, il ripristino dei treni di lunga percorrenza, la realizzazione dell'aeroporto della provincia di Cosenza, la riqualificazione ad un uso multiplo del Porto di Corigliano C.;
  4. d) la riconversione della dismessa centrale Enel, che rischia di essere un eco-mostro con drammatiche ripercussioni sull'ambiente, sulla salute, sull'economia della popolazione della Calabria del Nord-Est se non viene - subito - bonificata per essere poi riconvertita a un uso compatibile con le vocazioni economiche e naturalistiche del territorio;
  5. e) gli Uffici pubblici statali (INPS, Ufficio delle Entrate, INAIL, Catasto, Archivio notarile), dei quali, dopo la spoliazione e il trasferimento altrove ai molte funzioni, vanno recuperati tutti i servizi a beneficio dei cittadini di tutto il territorio;

 

        Francesco Filareto

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