Cultura
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Cari amici, come state? Una domanda così banale che però spesso non viene posta con interesse.
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Il Vangelo di oggi: Lc 9,28-36: In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
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di Giulio Iudicissa
Lo porto dentro. Non è il ricordo di una parola o di un gesto, bensì quello di un modo di vivere. Mia madre, quando usciva, per lavoro o per l'ordinario, sempre rientrava con buste e pacchetti: tante cose per la casa e un pensierino anche per noi, per tutti. E così fu per una vita intera, fino a quando smise di uscire, vicina ormai al novantesimo anno. Per lei non comprava niente. Tutto e sempre per la casa e per noi. Provo vergogna, se penso che mai nulla le chiesi di questa sua abitudine. Avrebbe, almeno nelle occasioni, potuto avere un desiderio, un pensiero anche per lei. “Non manco di niente”, ripeteva. E così fu fino a quell'ultima sera.
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Cari amici, siamo ormai entrati nella prima settimana di Quaresima e sicuramente ognuno di noi avrebbe voluto vivere questo momento con un clima molto diverso.
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La nostra collaboratrice Rossella Librandi Tavernise in questo momento davvero difficile per la pace mondiale e dove in Ucraina si combatte da undici giorni una guerra assurda che sta costando tante vite umane, propone a tutti voi amici del blog una bella e significativa poesia del grande scrittore Salvatore Quasimodo. Abbiamo accettato con tanto entusiasmo questa iniziativa della Librandi Tavernise, perché la poesia di Quasimodo induce ad una importante e severa riflessione.
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Il Vangelo di oggi: Lc 4,1-13: In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo.
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di Giulio Iudicissa
Sarebbe bello se, nella famiglia, ci fosse tanto calore: il papà che gode di spontaneo rispetto, la mamma che governa senza affanno le domestiche mura, i figli, che assorbono ogni cosa e, naturalmente, si preparano alla vita. Non mancherebbero, di certo, le tristezze, ma un sorriso, una parola buona, una carezza, farebbero tornare il sereno. Chi di una famiglia così ha desiderio, la porti nell'anima e se ne faccia testimone con l'esempio.
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... CON LA TESTA
Molti di quelli che mi leggeranno, specialmente i più giovani, stenteranno a credere a ciò che sto per scrivere. Del resto, persino io, e parlo di più di 60 anni fa, stentai a credere vero il racconto di un giovane amico, in fatto di morale, così come veniva intesa, e fraintesa, dalle forze dell’ordine, tra cui militavano gli agenti della “BUONCOSTUME”.
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di Giulio Iudicissa
Stanchezza e delusione, l’una nelle ossa e l'altra nel cuore, congiunte all'età, ci inchiodano, a volte, alla sfiducia. Purtroppo, siamo fragili e le cadute dobbiamo metterle in conto. Ci si rialza, con le proprie forze o con l'aiuto di altri, ma può accadere, talvolta, di firmare come una resa alla vita. In fondo, pensiamo, abbiamo già visto tutto, non ci sono più attese, accontentiamoci della svogliata lettura di un giornale e della visione distratta di un programma tivù. Io non ho medicine da consigliare né magiche parole da dire, però, so che c’è sempre un oltre, un domani.
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di Giulio Iudicissa
Siamo tutti e sempre alla ricerca di qualcosa. Penso naturalmente alle cose buone e belle, quelle che rendono la vita più piena e degna. Cerchiamo da ragazzi, continuiamo a cercare da adulti, cerchiamo ancora da anziani e da vecchi, se abbiamo la fortuna di diventarlo. Cerchiamo molto, senza sosta e, a volte, con affanno, ma di rado la ricerca approda a risultato. Il più delle volte, quel qualcosa cercato, un oggetto, un bene, un affetto, resta lontano, irraggiungibile. Perché? Forse, non lo meritiamo? No. Abbiamo solo cercato nel posto sbagliato.
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di Giulio Iudicissa
Certe definizioni andrebbero riviste e corrette, perché forse già macchiate da un peccato di origine. E non tragga in inganno il fatto di ascoltarle in vari contesti o di trovarle nei dizionari. È il caso della definizione di “comunità”. Ecco, basta ritrovarsi nello stesso posto, una scuola, un ufficio, un'associazione, una chiesa, un paese, e ci sentiamo autorizzati a dire che siamo una comunità. Purtroppo, non è così. Possiamo stare nello stesso spazio per lavoro, per diletto, per scelta, per destino, e non per questo essere comunità, se manca il sentimento della comune appartenenza ad una storia, ad una tradizione, ad un credo.
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