Fonte: La Redazione
È comparso, nei giorni scorsi, presso l’aula del Tribunale di Castrovillari il trentanovenne Bruno Fabio per rispondere delle gravi accuse di maltrattamenti aggravati in famiglia nonchè danneggiamento aggravato, resistenza, violenza e minaccia verso i poliziotti.
L’uomo ha ammesso le sue responsabilità confessando di aver compreso gli sbagli e chiedendo scusa. Il Tribunale di Castrovillari in composizione di Giudice monocratico penale, Giuseppa Ferrucci, nonostante l’evidenza delle prove di responsabilità raccolte dalle forze dell’ordine che hanno condotto le indagini, accogliendo totalmente la linea difensiva sostenuta dall’avvocato Giuseppe Vena, difensore di fiducia dell’uomo, che ha limitato i danni al massimo, ha riconosciuto la semi infermità mentale in maniera prevalente rispetto alle numerose contestate aggravanti, ha escluso la configurazione del reato di violenza e minaccia a pubblico ufficiale ritenendolo assorbito , unitamente al reato di danneggiamento, in quello solo di resistenza a pubblico ufficiale. Sono state riconosciute le attenuanti generiche in prevalenza alle ulteriori aggravanti contestate ed alla recidiva specifica infraquinquennale atteso la confessione ed il riconoscimento degli errori commessi dall’uomo ed ha quindi condannato il Bruno Fabio a solo un anno e mezzo di reclusione a fronte dei dodici che rischiava. Inoltre, accogliendo la richiesta del difensore Giuseppe Vena ha revocato totalmente anche la misura cautelare dell’obbligo di presentazione ai carabinieri per la firma pertanto Bruno Fabio ritorna in piena libertà. L’uomo era stato tratto in arresto dalle forze dell’ordine perché , secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero della Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, Raffaela Di Carluccio D’Aniello, maltrattava il padre e la madre e con condotte reiterate e plurime provocava in famiglia una forte angoscia e disagio tali da rendere complessa e difficile la vita quotidiana, cagionando ai genitori lesioni personali. Nello specifico, si rendeva autore di plurime minacce ed atti vessatori , con cadenza quasi giornaliera , determinata dalla volontà di ottenere denaro per soddisfare le sue necessità. Inoltre, in data 13.4.2024, l’uomo si presentava presso i locali del Commissariato di Polizia di Stato di Rossano ove distruggeva, rendendolo inservibile, il citofono posto all’ingresso pedonale, urlando e minacciando gli agenti in servizio ed una volta fatto accesso procedeva a scaraventare a terra le sedie ed il tavolinetto , danneggiandoli, presenti nella sala d’attesa ed usava violenza consistita nello strattonare e spintonare il personale di polizia presenti in servizio, condotta finalizzata a divincolarsi da questi ultimi, opponendosi così al compimento di atti d’ufficio. Per tali gravi fatti l’uomo venne immediatamente tratto in arresto e condotto presso il carcere di Castrovillari. Per i fatti descritti il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Biagio Politano , applicava ben due misure detentive cautelari carcerarie , rispettivamente con le udienze del 17.4.2024 ( episodi contro i poliziotti ) e 16.5.2024 ( episodi di maltrattamenti in famiglia denunciati e documentati dai genitori ) - i procedimenti penali poi venivano ad essere riuniti, si è proceduto con l’emissione del giudizio immediato - stante l’evidenza della prova raccolta a carico dell’uomo - per come richiesto dal pubblico ministero che contestava al Bruno Fabio anche la recidiva reiterata specifica infraquinquennale.