di Giulio Iudicissa

Una parte della nostra   identità l'abbiamo, purtroppo, perduta. Sarà stato il tempo, saremo stati. noi, sara' stato un concorso di entrambi, ma la cosa sta così. 

Se potessero parlare,  a mo' d'esempio, il pavimento d'una antica scuola, la navata d'una antica chiesa, il proscenio  d'un antico teatro, cosa direbbero? Ma! Forse, laddove non si distingue il maestro dall'allievo, il sacerdote dal fedele, l'artista dal fanfarone, ecco, quel pavimento, quella navata, quel proscenio, direbbero: "Abbiamo perso la nostra identità".

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