di Cristian Fiorentino

«Ci vuole più coraggio nel fare la Pace che la guerra». Con questa massima di Papa Francesco, stampata sullo striscione in testa al corteo, si è svolto da Donnici a Paterno Calabro, lo scorso venerdì 25 aprile, un cammino edificante e carico di emozioni. "Marcia della Riconciliazione" 2025, predisposta dalla parrocchia “San Michele Arcangelo” di Donnici del parroco Don Santino Borrelli, in cooperazione con l’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, col comune e il convento della comunità Minima di San Francesco di P. di Paterno C. e con il comune di Cosenza.

Portata in processione anche un'enorme croce formata da palloncini di quattro colori: il rosso, simbolo di energia, passione e azione; giallo, legato a gioia, intelletto e ottimismo; blu, nel segno di calma, serenità e fiducia, e verde, legato alla natura, alla crescita e alla speranza. La giornata che in occasione dell’anno Giubilare della Speranza è stata intitolata "Tu Si che Vales. Tu vali e sei amato…da Dio", è stata ricolma di momenti ed è iniziata all’alba con la partenza fissata alle ore 6. Una cinquantina di fedeli sono partiti dal piccolo paese cosentino a cui, lungo il tragitto, si sono aggiunti tanti altri partecipanti dall'hinterland e dalla Valle del Savuto, tanto da arrivare a destinazione in trecento. Un altro buon numero di persone si sono poi aggiunte nel pomeriggio per la Santa Messa.

L’intera manifestazione, tuttavia, si è svolta come avviene da oltre trent’anni nel giorno della “Liberazione d’Italia” ed è stata scandita da un crescendo di periodi. Evento storico, religioso e sociale, infatti, che ha tastato i sentieri e territori dove San Francesco di Paola ha dimorato fabbricando cuori e chiese. Don S. Borrelli, già conosciuto per i suoi cammini in tanti luoghi religiosi del mondo, ancora una volta ha saputo coinvolgere tante componenti per vivere all’unisono un giorno particolare. Per la circostanza si è preso spunto anche dal “Beato Carlo Acutis” (prossimo alla Canonizzazione), "Perché tu, davanti agli occhi di Dio sei unico e originale, un dono di vita…" ampliando la riflessione sul "Il valore della persona in una società in crisi".

Da evidenziare, la straordinaria relazione proposta dal sociologo e docente dell'Università della Calabria, prof. Vincenzo Bova, sul cambiamento culturale e la necessità della Chiesa di rimettersi al passo con la società cercando di inculturarsi per compiere il suo vero obiettivo: Evangelizzare e annunciare Cristo senza altre situazioni che impoveriscono l'annuncio. Non da meno l’intervento del presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza che ha esposto la sua testimonianza nell’incontro con Papa Francesco da cui ne è seguito un dibattito proficuo. Altro momento appassionante è stata la partecipata Adorazione Eucaristica vivificata dalla band di musica cristiana "Kantiere Kairos" caratterizzata da uno straordinario momento di preghiera. Non è mancato anche il pranzo, per l’occasione, condiviso in allegria.

Nel pomeriggio, nuove attestazioni sono state portate da una scuola di judo e una di danza al fine di mettere in evidenza il concetto di educazione come valore della persona anche attraverso lo sport. Durante la Celebrazione Eucaristica, invece, due le testimonianze emerse: una coppia di sposi novelli, con la dichiarazione della sposa che ha raccontato la personale scelta di battezzarsi da adulta e sposarsi col rito Cattolico e l’altra di un ragazzo non credente che definiva la dottrina Cristiana come una favola come quella di pinocchio, e dopo aver fatto esperienza di grande fragilità ha svoltato verso la sua professione di Fede.

A margine della S. Messa donate delle calamite del Giubileo a tutti i presenti ricordando quanto siamo importanti e valiamo. Giornata resa ancora più amabile dalla grande accoglienza dei Frati Minimi e dalle condizioni meteo che hanno permesso di trascorrere le varie fasi in serenità.Durante le liturgie invocata con forza il dono Pace, specie in questo momento minato da tensioni mondiali, e la riconciliazione con Dio, chiedendo l’intercessione proprio del Santo Patrono di Calabria come San Francesco di Paola che di suo pugno scriveva: “Amate la Pace, perché è molto meglio di qualsiasi tesoro che i popoli possano avere”.  Funzioni espresse, oltretutto, in pieno spirito del “Giubileo della Speranza” 2025, considerato che anche il santuario di Paterno Calabro è stato indicato come uno dei luoghi giubilari e validi per chiedere l'Indulgenza Plenaria rispettando le condizioni della Chiesa di confessione sacramentale, comunione Eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Molti se non tutti i credenti avranno colto l'occasione per applicare a sé o ai propri cari questa dottrina cattolica che permette la remissione totale della pena temporale dovuta ai peccati e le conseguenze terrene degli stessi. Dopo il “Ritorno alla Casa del Padre” nel Lunedì dell’Angelo di Papa Francesco, Don S. Borrelli insieme al resto dei fedeli ha consacrato la "Marcia della Riconciliazione" 2025, tra preghiere e intenzioni, all’indelebile Memoria e al vivo Pontificato del Santo Padre. Ricordato anche dell'indimenticato calciatore Totò Schillaci che lo scorso anno avevo preso parte al pellegrinaggio fino al santuario di Paterno e deceduto, per una grave malattia, a 59 anni a Palermo lo scorso 18 settembre. Don Santino Borrelli ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile la "Marcia della Riconciliazione" 2025 chiosando: «La Speranza che i momenti di Grazia vissuti possano farci riprendere con maggiore slancio il cammino quotidiano, collettivo e individuale». 

Crediti