Il 4 marzo 2018 si terranno le elezioni politiche, vediamo il metodo con il quale è concesso agli elettori - mediante un voto - eleggere il Parlamento della Repubblica e il Governo.

In Italia il Parlamento è l’organo costituzionale titolare del potere legislativo (il potere che consente la creazione di leggi) ed è costituito da due camere, la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, le quali convivono in un rapporto di ‘bicameralismo perfetto’ che consente loro di esercitare i poteri in modo paritario; il Governo è il titolare del potere esecutivo (il potere che consente l’applicazione delle leggi) ed è costituito dal Presidente del Consiglio e dai Ministri.

Rosatellum Bis: il nuovo sistema elettorale In Italia, in vista delle elezioni politiche del 2018, è entrata in vigore la legge 3 novembre 2017 n.165 nota come Rosatellum Bis. Nelle elezioni di uffici collegiali, ovvero le elezioni di più persone fisiche che rappresenteranno un organo, ciascun posto riservato al singolo membro è definito seggio. Attualmente la Camera dei Deputati è costituita da 630 seggi, mentre il Senato da 315. Inoltre gli elettori sono suddivisi in circoscrizioni elettorali, una parcellizzazione astratta del territorio dello Stato per l’elezione degli organi collegiali. Ogni circoscrizione (definita anche collegio elettorale), mediante il voto, eleggerà uno o più membri dell’organo collegiale (Camera e Senato) e, precisamente, nel caso in cui sia chiamata a votare un singolo candidato la circoscrizione elettorale sarà definita collegio uninominale, nel caso in cui i canditati siano molteplici sarà chiamata collegio plurinominale. Il Rosatellum Bis prevede un sistema elettorale misto, cioè un sistema ibrido che, per l’assegnazione dei seggi, contempla i meccanismi propri del sistema maggioritario e del sistema proporzionale. In particolare il sistema maggioritario prevede che un collegio elettorale (o circoscrizione) elegga il candidato che riceva più voti, mentre i restanti, pur ottenendo percentuali di voto elevate, sono esclusi; il sistema proporzionale, invece, prevede una suddivisione in base a percentuali di voto raggiunte. Il sistema elettorale misto del Rosatellum, dunque, prevede che 1/3 dei deputati venga eletto in collegi uninominali, mentre i 2/3 con un sistema proporzionale. In particolare si prevede che: Il 37% dei seggi sia assegnato mediante il sistema maggioritario: quindi il candidato con più voti in ciascun collegio uninominale otterrà il posto in Parlamento. La percentuale prevede che siano assegnati con questo sistema 232 seggi alla Camera (sul totale di 630) e 115 al Senato (sul totale di 315); Il 61 % dei seggi (386 Camera-193 Senato) sia assegnato con il sistema proporzionale e dunque mediante le percentuali di voto raggiunte dalle singole liste e dalle coalizioni che abbiano superato le soglie di sbarramento nazionali. È utile ricordare che una coalizione è un raggruppamento di diversi partiti politici; sia le coalizioni, sia i singoli partiti candidati devono necessariamente superare le soglie di sbarramento, intese quali percentuali di voto da superare per essere ammessi a concorrere ai seggi in Parlamento. La ripartizione dei seggi è effettuata a livello regionale per il Senato e nazionale per la Camera medianti appositi collegi plurinominali; Il 2% dei seggi ( 12 Camera- 6 Senato) è riservato agli italiani residenti all’estero mediante sistema proporzionale.

Soglie di sbarramento e quote rosa Le soglie di sbarramento, ossia le percentuali di voto al di sotto delle quali non si può concorrere ai seggi nei collegi plurinominali, prevedono che si raggiunga almeno il 3% dei voti a livello nazionale, il 20% a livello regionale per le liste singole, il 20% per le liste che rappresentano minoranze appartenenti alle regioni a statuto speciale e il 10% a livello nazionale valido per le coalizioni (con una lista della coalizione che deve raggiungere il 3% su base nazionale). Il Rosatellum prevede anche nuove norme in relazione alle quote rosa:vi è un tetto massimo del 60% di candidati di uno dei due sessi.

Come votare Il Rosatellum introduce una scheda elettorale unica [VIDEO], valida sia per la parte maggioritaria sia per la quota proporzionale. Sotto a ogni candidato nel maggioritario, ci sarà il simbolo della lista di sua appartenenza corrispondente al proporzionale, accanto al quale ci sarà l’elenco dei candidati ulteriori in quella lista. L’elettore potrà votare in tre modi: Con un segno su una lista, valido anche per il candidato corrispondente; Con un segno sul candidato di una lista uninominale sostenuto da una lista sola, che nella parte proporzionale si trasferisce alla lista di riferimento; Con un segno sul candidato di una lista uninominale sostenuto da una coalizione, che nella parte proporzionale viene distribuito tra le liste che lo sostengono sulla base dei risultati ottenuti in quella circoscrizione elettorale. In caso di doppio segno sia sul candidato, sia sulla lista a lui corrispondente, il voto rimarrà valido.

Crediti