Fonte: Comunicato stampa

Un articolo di qualche giorno fa scritto da Giuseppe Sammarro, storico responsabile della Camera del Lavoro – Cgil - di Corigliano Calabro, oltre che uno dei fondatori del Movimento Civico e Popolare, punta il faro su una gestione delle risorse pubbliche, da parte del sindaco Stasi, che mira, sempre più, alla propaganda elettorale, piuttosto che alla ricerca d’interventi volti al benessere reale dei cittadini.

 Le parole di Sammarro – che facciamo nostre, anche perché ricalcano le posizioni e le linee programmatiche, in tema di welfare, di Civico e Popolare – spronano a riflettere sulla coerenza delle politiche territoriali e sociali messe in campo da questa maggioranza, rispetto al principio di sviluppo sostenibile e sulla concretezza di tali azioni. Quali sono state le misure attuate dal Sindaco, durante questi quattro anni, che abbiano creato una fruizione concreta dei diritti sociali di cittadinanza? È lecito chiedersi cosa abbiano prodotto gli studi di settore e quali siano gli obiettivi raggiunti dall’amministrazione, soprattutto perché mentre ci si autocelebra, (rivendicando la qualità di percorsi avviati, tra l’altro, in seno alle giunte dei due estinti comuni), le tante richieste dei cittadini che vivono nell’indigenza attendono ancora risposte e i giovani di Corigliano-Rossano costretti a trasferirsi, per trovare quella dignità umana e professionale che la propria città - a causa della mancanza di una visione politica mirata - gli sta negando, aumenta in modo preoccupante. In un clima di “afasia” politica, di rassegnazione generale e disaffezione dei cittadini nei confronti di chi avrebbe dovuto rappresentare e tutelare i loro interessi, Civico e Popolare lavora alla redazione di un programma di governo adeguato alla rinascita di una città di cui erediteremo solo i cocci. Come affermato dal nostro capogruppo Promenzio in più occasioni pubbliche e istituzionali, riteniamo che tutte le azioni politiche destinate a tutelare i cittadini dalle condizioni di bisogno debbano essere il punto principale della programmazione politica e strutturale di un Ente, partendo dalla nuova consapevolezza maturata nella lotta ai disagi procurati dalla pandemia. Per centrare questi obiettivi bisogna, seguendo le orme di altri comuni virtuosi, attivare progetti innovativi, con attenzione e cura per le persone, iniziando con l’ascolto dei bisogni dei propri dipendenti (forse eviterebbe di degenerare in “pratiche punitive” con trasferimenti di dipendenti da un settore all’altro, tanto di moda ultimamente!). Per attuare politiche sociali e di prossimità si deve partire dal miglioramento del benessere organizzativo interno, puntando sulla formazione del personale e sviluppando uno stile lavorativo “aperto”, “connesso” e “generoso”: imparando a comunicare regolarmente quello che si sta facendo per la comunità; una sorta di “lavoriamo ad alta voce”, piuttosto che un ipocrita “fatigam e citt”.

Alessandra Capalbo, Coordinatrice di Civico e Popolare

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