di Cristian Fiorentino
Anche il Lions Club Arberia aderirà alla giornata della “Colletta Alimentare” in programma per sabato prossimo 16 novembre su tutto il suolo nazionale.
Tra 11.600 supermercati aderenti in Italia, l’iniziativa promossa dal Lions Club Arberia del presidente Giuseppe Amoroso e il suo alacre staff riguarderanno nello specifico, allo scalo di Corigliano, l’Eurospin di via Nazionale e l’Md di via Cardame. L’input è rivolto al fianco delle persone bisognose per cui saranno raccolti beni di prima necessità come olio, verdure o legumi in scatola, conserve di pomodoro, tonno o carne in scatola e alimenti per l'infanzia. “Un gesto da Vivere. E Rivivere” è lo slogan adottato per la “Colletta Alimentare” 2024 che vedrà la presenza di volontari, presso i punti vendita sopra indicati, i quali inviteranno le persone alla donazione di generi alimentari. Attraverso questa manifestazione si vorrà, ancora una volta, sensibilizzare la società sul dramma della povertà, tenendo vivi i principi di condivisione, gratuità e carità per evidenziare, oltretutto, un nobile concetto educativo secondo il paradigma “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”. Dal canto loro, i soci-volontari del Lions Club Arberia, ancora una volta, hanno risposto in maniera concreta all’evento e saranno presenti presso i due punti vendita coriglianesi dalle ore 8 alle ore 19. Papa Francesco, nel messaggio per la VIII “Giornata Mondiale dei Poveri” nel suo discorso ha asserito: «I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro. Occorre un cuore umile, che abbia il coraggio di diventare mendicante. Un cuore pronto a riconoscersi povero e bisognoso. Esiste, infatti, una corrispondenza tra povertà, umiltà e fiducia. Non dimentichiamo di custodire “i piccoli particolari dell’amore”: fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto. Questi gesti non si improvvisano; richiedono, piuttosto, una fedeltà quotidiana, spesso nascosta e silenziosa, ma resa forte dalla preghiera. Se la preghiera non si traduce in agire concreto è vana; infatti “la fede senza le opere è morta”. Tuttavia, la carità senza preghiera rischia di diventare filantropia che presto si esaurisce».