di Francesco Sommario

Il mondo rivoluzionario e comunista apprende con dolore la fucilazione sugli altipiani sperduti della Bolivia di Ernesto Guevara detto il Che, il 9 ottobre del 1967, esattamente cinquant’anni fa. Il Che, il guerrigliero più celebre di tutti, eternamente giovane e di spirito immortale. Il Comandante Guevara rimane e rimarrà per sempre un punto di riferimento indiscutibile nella lotta contro le diseguaglianze sociali e contro la disumanità in generale. Oggi, nel cinquantesimo anniversario della morte (ma il suo spirito è ben vivo) immaginiamo un’ipotetica intervista ad Ernesto Che Guevara. Le domande sono ipotetiche, ma le risposte sono realmente del Che.

Come definiresti un guerrigliero che combatte insieme a te la rivoluzione?

El Che: Il guerrigliero è un riformatore sociale, che prende le armi rispondendo alla protesta carica d'ira del popolo contro i suoi oppressori, e lotta per mutare il regime sociale che mantiene nell'umiliazione e nella miseria tutti i suoi fratelli disarmati.

Quale consiglio daresti ad un giovane rivoluzionario?

El Che: Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto per poter dominare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordatevi che l'importante è la rivoluzione e che ognuno di noi, solo, non vale nulla. Soprattutto, siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. È la qualità più bella di un rivoluzionario.

Cosa rimproveri maggiormente a chi oggi governa i popoli?

El Che: È ora che i governanti dedichino meno tempo alla propaganda delle qualità del loro regime e più denaro, moltissimo denaro in più, per la realizzazione di opere di utilità sociale.

Ritieni più importante un familiare o un tuo compagno di battaglia?

El Che: Non credo che siamo stretti parenti, ma se Lei è capace di tremare d'indignazione ogni qualvolta si commetta un'ingiustizia nel mondo, siamo compagni, il che è più importante.

Cosa pensi della lotta fratricida dei popoli e delle divisioni che ancora oggi producono morte in America del Sud, ma anche nel resto del mondo?

El Che: Crediamo, e dopo questo mio primo viaggio più fermamente di prima, che la divisione dell'America in nazionalità incerte e illusorie sia completamente fittizia. Costituiamo una sola razza meticcia che dal Messico fino allo stretto di Magellano presenta notevoli similitudini etniche. Per questo, cercando di spogliarmi da qualsiasi vacuo provincialismo, brindo al Perú e all'America Unita.

Hai mai pensato alla possibilità di essere ucciso e al vuoto che lasceresti fra i tuoi compagni rivoluzionari?

El Che: Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.

Ti senti come quell’uomo che libera i popoli dall’oppressore?

El Che: Non sono un liberatore. I liberatori non esistono. Sono solo i popoli che si liberano da sé.

 hasta la victoria siempre Comandante Che Guevara

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