Categoria: Politica
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Le preoccupazioni conseguenti alla sequela di atti intimidatori e incendiari danno la consapevolezza che essi sono la punta di un iceberg, del sommerso di una criminalità diffusa, che alligna, da tempo, nella Sibaritide e nella nostra città.

 Occorre dirlo con chiarezza, si tratta di ‘ndragheta, comunque si vogliano leggere i fatti. Mafia organizzata e violenza intimidatoria di fronte alle quali non si può tacere. C’è una città onesta e laboriosa che pretende legalità e anche sicurezza.

     Insomma un coacervo di questioni che richiedono un impegno corale, un progetto condiviso senza simboli e bandiere alla ricerca di quel che unisce.

E ora che fare ?

  1. alle Scuole (Dirigenti Scolastici, Docenti-Educatori, personale ATA), che educano i giovani alla cittadinanza attiva e alla cultura della legalità attraverso progetti e percorsi formativi programmati;
  2. all’associazionismo culturale, sociale, sportivo e del tempo libero, che fanno aggregazione, conoscenza del presente e del passato, memoria dell’identità culturale di appartenenza e stimolano all’impegno personale e associato e al volontariato gratuito di servizio;
  3. ai partiti democratici, impegnati a testimoniare con i comportamenti e la coerenza la loro credibilità e a favorire e stimolare l’impegno politico partecipativo;
  4. alle SS. del lavoro (C.G.I.L., C.I.S.L., U.I.L.), alle Associazioni  degli imprenditori agricoli, industriali, artigianali, ittici, commerciali, i più esposti alle pressioni della delinquenza mafiosa, spesso resistenti e reattivi con serietà e coraggio civico, bisognosi di azioni concrete da parte dello Stato e di percepire la vicinanza solidale della gente;
  5. all’insostituibile azione di formazione delle coscienze e stimolo alla partecipazione democratica, che sta svolgendo la Chiesa nelle sue articolazioni, segnatamente in quella della sua guida pastorale autorevole e credibile;
  6. ai giornalisti e agli organi di informazione, attori di conoscenza e di denuncia, promotori di coscienza e reattività sociali.

 

Procedere in ordine sparso in nome di un campanilismo autolesionistico ci ha resi deboli, privi di forza contrattuale, subalterni a interessi centralistici, colonizzatori e mortificatori di quest’area vasta della Regione, tesi a mantenere quest’area divisa, subalterna e a togliere, scippare, depauperare e finalizzato a cinici giochi di bassa politica.  Abulia, apatia, spirito di rinuncia, crisi della coscienza dell’interesse generale e del bene comune caratterizzano oggi moltissimi concittadini, che non sanno a chi rivolgersi (se non per faccende personali e familistiche), su chi avere fiducia per recuperare coraggio e impegno sociale, per costruire la speranza e la fiducia nel futuro.

 

Premesso ciò, chiediamo alla Rappresentanza Parlamentare, alla Rappresentanza nel  Consiglio e nella Giunta della Regione Calabria, ai Sindaci e Consigli Comunali della Calabria del  Nord-Est di intraprendere percorsi finalizzati ai seguenti obiettivi in unità di intenti con il Sindaco ed il Consiglio Comunale della Città di Corigliano-Rossano,:

  1. produrre un esposto-denuncia al Tribunale e alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per accertare le eventuali numerose violazioni di legge nell’accorpamento del Tribunale di Rossano a Castrovillari e per il recupero del mal tolto;
  2. promuovere, in collaborazione con i cinque rappresentanti del territorio nel Parlamento nazionale, un incontro urgente con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e con il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel quale pretendere il ripristino del Tribunale, preannunciando che, in caso di diniego o di rinvio sine die, tutti i Sindaci della Calabria Settentrionale avvieranno iniziative di mobilitazione fino a uno sciopero generale, di disobbedienza civile e istituzionale ed anche le dimissioni di tutti i primi cittadini;
  3. di chiedere fermamente l’urgente rafforzamento nella città e nel territorio delle forze dell’ordine attraverso l’elevazione dell’attuale Commissariato di Pubblica Sicurezza a Distretto e delle Compagnie dei Carabinieri a Gruppo;
  4. di dare una svolta in direzione di una seria attività di intelligence;
  5. di promuovere iniziative di sensibilizzazione delle Comunità amministrate, in maniera concertata, fortemente unitaria e soprattutto continuativa a partire da una mobilitazione generale da tenersi appena le condizioni sanitarie del Paese lo consentiranno.

 

UNITI SI PUO’

CORIGLIANO ROSSANO NON GIRA LA TESTA DALL’ALTRA PARTE

Hanno sottoscritto il documento:

 

Dalla Delegazione Municipale di Rossano Scalo,  13 novembre 2020.