di Salvatore Martino

Non è la voce del vento quella che si sente di notte nella martoriata Striscia di Gaza, ma è il lamento triste e angosciato per i morti, per i bambini uccisi; è il pianto disperato di quelli feriti, di coloro che hanno perso tutto.

Ma, mentre un po’ più su, in Occidente, giungono gli echi, che si uniscono ai rantoli della cattiva coscienza, inaridita dalle stragi e dai morti che si è fatto finta di non vedere, si preferisce continuare a pensare che quegli echi siano, ancora, solo colpi di vento…

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