Ogni domenica il Vangelo ci parla come farebbe un amico fidato, e questa volta ci rivolge una richiesta che è anche una sfida.
Una richiesta che suona più che mai attuale. Vi mando con affetto fraterno un piccolo commento alla Parola, un’occasione per lasciarci toccare dal desiderio di Dio e per ricordarci che, in fondo, siamo già nel cuore del Padre.
Come io vi ho amato,
così amatevi anche voi
gli uni gli altri
(Gv 10,27-30)
La sfida della nostra fede sta racchiusa tutta in questo come che troviamo nel brano del Vangelo: esso, infatti, determina una differenza. Il versetto citato, infatti, non invita solo ad amare, ma ad amare come Gesù ci ha amato e continua ad amarci. Se questa è la condizione, allora tutto si fa più serio, impegnativo, anche se estremamente bello. Serio perché amare è questione di vita o di morte; impegnativo, perché mette in gioco tutte la nostra persona con le sue facoltà; bello perché ci viene donata una gioia profonda che nessuno può toglierci. Coraggio! Non resta che osare, tenendo fisso lo sguardo sul Signore Gesù. Il Signore vi accompagni sempre.