La Redazione Sportiva

La Procura federale della Figc ha notificato al Catanzaro e all’Avellino la conclusione delle indagini in merito alla partita maggio del 2013 del campionato di Lega Pro, con l’addebito a carico dei due club di illecito sportivo per responsabilità diretta ed oggettiva.

Incolpati il presidente Walter Taccone e il direttore sportivo del sodalizio irpino Vincenzo De Vito e per il Catanzaro l’allora presidente Giuseppe Cosentino e l’ex direttore sportivo giallorosso Armando Ortoli. Al Catanzaro - la notizia è stata riportata dal Corriere dello Sport online - sono state contestate anche altre violazioni in ordine al rapporto con l’allora allenatore Francesco Cozza. «La notifica della conclusione delle indagini da parte della Procura Federale relativamente alla partita Catanzaro – Avellino del 2013 non ci ha certo colto di sorpresa. Era un atto che aspettavamo». Lo ha dichiarato il direttore generale del Catanzaro Calcio Francesco Maglione. «Come tutti sapranno – ha commentato ancora il dirigente della società giallorossa – si tratta di fatti accaduti quattro anni fa che non hanno nulla a che vedere con l’attuale compagine societaria e che comunque, in base alla normativa, si trova coinvolta per responsabilità diretta e oggettiva. Già da domani mi incontrerò con il legale Sabrina Rondinelli per predisporre un’accurata linea difensiva che tuteli il Catanzaro qualora si dovesse arrivare a un deferimento. In tal caso faremo valere le nostre ragioni e cercheremo di dimostrare la totale estraneità ai fatti imputati del presidente Cosentino e di coloro che, coinvolti a vario titolo, rappresentavano quel Catanzaro».{jcomments on}

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