di Francesco Caputo

Ciao Eugenio, mi piace salutarti così, come ero solito quando t’incontravo o scambiavano due chiacchiere su messanger. Ciao Eugenio, oggi ci sentiamo, tutti, più soli. Sono molte e difficili le domande che salgono dal cuore.

Non possiamo negare lo smarrimento e lo sconcerto che questo fatto ha prodotto in noi, e non possiamo negare che questo sconcerto abita il nostro cuore come una fonte amara, capace di avvelenare pensieri e sentimenti. Oggi la tua passione per la musica, la tua voglia di vivere ci servirà come fonte di speranza. In questo momento così triste, per tutta la comunità, solo un Dio inchiodato sulla croce può dirci parole credibili anche di fronte alla morte; può garantire che la morte non sarà l’ultima parola pronunciata sulla nostra vita. Un pensiero speciale per tua moglie Valentina, per tua sorella Rosy e per coloro che ti vogliono bene, vorremmo esservi così vicini – con la preghiera e l’affetto – da calmare almeno un poco la vostra sofferenza. Vorremmo che non vi sentiste soli nel vostro dolore, ma sapeste che la comunità vi è vicina. Ma soprattutto vi chiediamo con tutto il cuore: continuate a custodire dentro di voi l’amore per la vita; ne abbiamo bisogno. Mi piace salutarti con le parole di un brano di Laura Pausini, che amavi in modo particolare, -Celeste-. ”E poi avrò il coraggio di aspettarti ancora un po’ E ti prometto che vedrai dalle finestre Un cielo così celeste Celeste Un cielo così celeste”. Buon viaggio Eugenio!

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