Fonte: Comunicato stampa

Alla presenza di un pubblico raffinato e competente, sabato 17 dicembre 2022, nel Salone degli specchi del Castello ducale di Corigliano-Rossano, si è svolto un concerto di alto livello dedicato a Vincenzo Valente con musiche esclusivamente del grande Maestro a cui Corigliano Calabro ha dato i natali il 21 febbraio 1855.

Per questo concerto è stato scelto il titolo della famosa canzone “Tiempe belle” su versi di Aniello Califano, scritta nel 1916, in un clima di guerra per invocare il ritorno dei tempi belli, della pace. E così anche oggi, ci dice il prof. Raffaele De Mauro, abbiamo voluto invocare il ritorno dei tempi di pace, assieme al nostro ritorno dopo tre anni di assenza. Un concerto per uno dei padri creatori della canzone classica napoletana, della macchietta e dell’operetta italiana. Grandi interpreti come Gianni Lamagna e Gianni Aversano, con un’orchestra di cinque elementi, fra i concertisti più ricercati, hanno riportato nel Castello ducale di Corigliano-Rossano il clima da Salone Margherita con macchiette interpretate da Gianni Aversano e canzoni per la voce dal timbro classico di Gianni Lamagna, interprete della canzone d’arte, autentico componimento di poesia, alla quale mettevano le ali del canto musicisti colti come Vincenzo Valente. La voce guida del prof. Raffaele De Mauro ha introdotto i brani con preziose notizie storiche, il maestro Maurizio Pica ha curato gli arrangiamenti dei brani, alcuni inediti, mai incisi; al mandolino Michele De Martino, al clarinetto Giuseppe Carannante, al contrabbasso Michele del Canto, alla fisarmonica Giorgio Savarese e alla chitarra ancora il maestro Pica. Attraverso i brani proposti abbiamo percorso cronologicamente oltre cinquant’anni della vita artistica del grande Maestro, a partire dal primo brano, “T’aggia parlà no poco” del 1869, su versi di Raffaele De Lillo, canzone composta da V. Valente all’età di soli 14 anni. Tra i brani più famosi abbiamo ascoltato “E cerase”, riportato al successo anche da Massimo Ranieri, e “ ‘A sirena”, di cui abbiamo circa 100 versioni incise dai più famosi interpreti. Entrambi i motivi presentano versi di Salvatore Di Giacomo. Il repertorio macchiettistico, creato musicalmente da V. Valente, assieme al poeta Ferdinando Russo e al cantante-attore Nicola Maldacea, è stato eseguito magistralmente da Gianni Aversano, cantante-attore-istrione, che ha interpretato “ ‘O rusecatore”, per la prima volta a Corigliano e “ ‘O Pezzente e San Gennaro”, macchietta mai incisa. V. Valente, denominato il papà dei canzonieri, ha musicato “Manella mia” su versi di Ferdinando Russo, interpretato magnificamente da Gianni Lamagna. Questo brano è divenuto tra i più celebri al mondo, grazie anche alle incisioni del tenore Enrico Caruso e di Pasquariello. Dalla Piedigrotta Valente 1917, sono state eseguite due canzoni inedite, “Carmela”, su versi di Luca Postiglione, il poeta pittore, e “Canzona luciana”, su versi di Salvatore Di Giacomo, il grande poeta napoletano che dovette adattare i suoi versi alla musica che Valente aveva già composto.“E’ Napule” è l’ultimo brano scritto dal grande musicista V. Valente, mai inciso, composto per la Piedigrotta 1921; il grande maestro spese tutte le sue energie per lanciare il motivo nelle varie audizioni, nonostante fosse febbricitante. La sua salute si complicò e il maestro si addormentò per sempre il 6 settembre 1921, alla vigilia di Piedigrotta, mentre nei vicoli, sotto casa sua, si innalzavano le note della sua ultima canzone che il popolo già cantava. Il prof. Raffaele De Mauro, prima di salutare il pubblico, ha nuovamente lanciato l’invito ad incidere i brani riportati alla luce durante queste otto edizioni del Premio Nazionale V. Valente, importantissima operazione di recupero che ha sottratto all’oblio un patrimonio prezioso per la storia della canzone classica napoletana e per quella umoristica. Gli arrangiamenti del maestro Maurizio Pica ci restituiscono un patrimonio inestimabile che abbiamo il dovere di salvare affidandolo per sempre alla memoria di una traccia discografica.

Liliana Misurelli

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