Categoria: Società
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di Cristian Fiorentino

Si è svolta ieri mattina, sabato 12 novembre, presso il santuario di San Francesco di Paola, nel centro storico coriglianese, la Celebrazione Eucaristica per omaggiare la memoria in onore dei Caduti di Nassiriya.

Il 12 novembre 2003, alle 10.40 ora locale le 8.40 in Italia, un’autobotte guidata da due uomini forzarono l’entrata della base “Maestrale”, piantonata dai carabinieri italiani, nella città irachena di Nassiriya, facendo deflagrare una bomba. L’esplosione fece saltare il deposito munizioni riducendo la base a uno scheletro mentre l'altra sede, "Libeccio", a poche metri venne danneggiata. A Nassiriya persero la vita 28 persone, 19 italiani e 9 iracheni di cui dodici Carabinieri. I Padri Minimi Francescani hanno voluto dedicare una Messa alle vittime di questa tragedia in occasione del diciannovesimo anniversario. Funzione svoltasi alla presenza dei Carabinieri della compagnia di Corigliano scalo e del comando stazione di Corigliano centro nonché della Guardia di Finanza e di molti bambini della scuola primaria e alcuni ragazzi della secondaria di secondo grado. Proprio i bimbi hanno fatto da cornice alla speciale manifestazione liberando in cielo dei palloncini bianchi mentre suonavano le note del silenzio. La funzione, invece, è stata aperta dalle parole di Padre Giovanni Cozzolino: «Il cuore dell’Italia, oggi come 19 anni fa, è qui e pulsa per i caduti del vile attentato di Nassiriya. Quelle dei militari italiani e del caporale rumeno Ankum Bogdan sono Vite spente in un lampo, in modo brutale e con un totale disprezzo per la vita umana mentre erano intenti al generoso adempimento della missione di pace. Il loro spirito non abbandona tutti noi, espressione viva e consapevole del nostro popolo giustamente fiero, come hanno testimoniato in modo commovente i familiari, di questi suoi figli che volevano semplicemente fare del bene: a tutti e principalmente ai più deboli. Quando la consapevolezza della fatica e dei rischi è congiunta e sostenuta dalla nobiltà delle motivazioni, servendo la causa della sicurezza, dell’ordine, della giustizia, della pace e del bene comune, emerge l’eroismo vero, non quello retorico, che non cerca esibizioni e applausi perché umile che si sostanzia della buona coscienza di fronte a sé, agli uomini e a Dio: sorgente e garante di ogni valore.

Per questo- ha proseguito Padre Cozzolino- il loro sacrificio non sarà mai vano: ogni frammento di bene e di sincera dedizione è una scintilla di eternità che non sarà mai spenta e che va a costruire, lentamente e inesorabilmente un’umanità migliore essendo monito per tutti. I nostri caduti sono espressione di quel patrimonio di nobile generosità e di straordinario umanesimo che brilla in modo particolare nei nostri militari all’estero nutrendo un sacro rispetto per la vita umana, bandendo la contrapposizione e la conflittualità esasperata, ispirando costanti e saggi atteggiamenti di dialogo, di intelligente comprensione della complessità e suggerendo realistiche e pazienti soluzioni. Il Signore che guarda tutti, accolga in cielo i nostri caduti, conforti le loro famiglie, sostenga i nostri militari, benedica il nostro popolo, fecondi il patrimonio spirituale, morale e religioso della nostra amata Patria». La Messa è stata concelebrata da Padre Cozzolino, da Padre Leonardo Panessa e Padre Antonio Cassano. Padre Cassano, durante l’omelia, ha passato in rassegna la missione e il valore di pace a Nassiriya, rimarcando lo spirito di sacrificio dei militari all’estero. Ha, inoltre, ringraziato l'Arma e tutte le forze dell'Ordine per l’operato che svolgono al servizio della comunità tutta. Infine, ha ricordato che tutti i componenti degli organi militari sono innanzitutto uomini che hanno il doveroso onere di proteggere la collettività per amore della patria. E a loro tutti e alle proprie famiglie ha impartito la benedizione. Particolare, come sempre, la preghiera del Carabiniere alla Madonna “Virgo Fidelis” proclamata dal maresciallo, vice comandante della caserma di Corigliano centro storico, Emanuele Corvaglia.