Fonte: Comunicato stampa

«A seguito all’impegno del Sindacato Medici Italiani (SMI) della Calabria e del Segretario Regionale Sinibaldo Iemboli, si è giunti ad una positiva conclusione, per i nefrologi della rete nefrodialitica dell’ASP di Cosenza, del contenzioso che li vedeva contrapposti ai vertici dell’azienda sanitaria».

Così una nota regionale dello SMI Calabria. «Da febbraio scorso era stato ripristinato, con una decisione improvvisa ed unilaterale, l’istituto della pronta disponibilità notturna e per i giorni festivi per i servizi di dialisi dell’ASP all’interno degli ospedali di Paola e Castrovillari. Vorremmo sottolineare che la pronta disponibilità è un istituto sostitutivo della guardia medica e che quest’ultima non è prevista per i servizi i territoriali, come le dialisi, così come stabilisce la legge regionale». «In questi mesi vi sono state molte segnalazioni sulla questione da parte dei medici sostenute dall’ufficio legale del SMI. Vi sono stati tre ricorsi, presso il giudice del lavoro nei tribunali di Paola, Cosenza e Castrovillari promossi da diciannove dirigenti nefrologi. In questi sei mesi si sono verificati numerosissimi disservizi con l’eventualità di un grave rischio clinico per i pazienti. La stessa unità di Risk Management, allertata dai medici, aveva definito completamente illegittimo l’istituto della pronta disponibilità per i servizi territoriali. Per risolvere questa situazione non erano stati assunti nessun provvedimento né da parte delle  direzioni sanitarie né da parte della struttura commissariale>. «La nostra iniziativa, con la partecipazione del Segretario Regionale Sinibaldo Iemboli, ha prodotto una serie d’incontri con i responsabili  dell’ASP. Si è ribadito ed illustrato le ragioni della illegittimità  che sono alla base della pronta disponibilità adottata a febbraio scorso. In questo modo il provvedimento è stato sospeso con effetto immediato. Vigileremo affinché non venga più adottato  la pronta disponibilità per questo settore medico e ci batteremo per il completo riordino del settore» conclude la nota.

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