Categoria: Società
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di Cristian Fiorentino

In un periodo particolare reso già complesso dall’emergenza coronavirus, se ne va un altro tifoso storico del calcio coriglianese.

Si è spento nella giornata  di ieri, infatti, Cosimo Apicella per tutti “Zio Cò” o anche “"U russ ira Marina". “Zio Cò” ha lottato con tutte le sue forze contro una malattia aggressiva a cui nelle ultime ore ha dovuto cedere il passo. La sua caparbietà, però, non è passata inosservata tanto da essere un valido esempio per tutti. Dimostrazione tipica di chi reagisce alle dure prove della vita restando lucido, positivo e cercando di affrontare l’avversario a viso aperto. Anche in questi ultimi anni, infatti, lo si incrociava spesso allo stadio sia durante le gare casalinghe, rigorosamente con la sciarpa biancoazzurra, che in settimana durante le sedute d’allenamento. Anche nel corso di questa stagione, durante un periodo carico di vicissitudini e nonostante la sua malattia, spinto dalla passione lo si ritrovava sugli spalti o nei pressi degli spogliatoi. In qualsiasi circostanza, con sentimento ma anche con fare discreto seguiva la squadra, si informava e cercava di interpretare il momento. Attento osservatore, sapeva ascoltare le opinioni degli altri tifosi ma sempre guardando al bene e alla crescita della squadra. Qualcuno potrà anche non credere ai segni o al destino, ma “Zio Cò” si è spento esattamente un anno dopo dalla promozione in serie D del Corigliano. Verrebbe da dire che non ha scelto un giorno qualsiasi per andarsene ma uno in particolare. Un dettaglio che non può passare inosservato così come i tanti messaggi di condoglianze e di commiato, sui social, giunti alla memoria di Cosimo Apicella. Il più accorato quello della tifoseria organizzata “Skizzati-Group” che in un post ad hoc ne ha evidenziato “la forza, la dignità, il valore, il coraggio e l’esempio” dell’uomo e del tifoso. Un modello tangibile di chi come “Zio Cò” da una passione o una fede calcistica ha preso spunto insegnando a non mollare mai aldilà del risultato finale. Proprio perché, come sanno bene atleti e tifosi, come nella vittoria anche nella sconfitta c’è sempre da imparare. Di Cosimo Apicella resterà una memoria bel delineata tipica di chi ha lasciato dei segni tangibili e vivi così come testimonia il genuino animo ultras emerso in vita.