Categoria: Società
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del prof. Giovanni Ferrari (docente universitario)

La frase in questione è una rivisitazione italianizzata di un verso di Dante Alighieri, “credo ch’un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa”, tratto dal XXIX dell’Inferno. Il significato mira ad ammonire colui che ha prodotto la causa del proprio danno, costui dovrà prendersela esclusivamente con se stesso e non addossare la responsabilità agli altri.

In lingua inglese lo stesso concetto viene reso con la frase “You’ve made your bed now lie in it”(Hai rifatto il tuo letto, ora dormici). In francese “Qui  cause son mal pleure soi même”. Avevo già anticipato in tempi non sospetti le mie riflessioni sulla maledetta CON-FUSIONE , definendola  su tutta la stampa locale ed internazionale “UNA SCIAGURA SENZA FINE”. Vedi “LA VOCE CANADESE”. Ho lottato tanto e da solo contro i poteri forti e occulti della fusione nella confusione, contro i massoni e la massoneria deviata, contro associazioni inesistenti “UNO, CENTO E NESSUNO”, contro politici affaristi e corrotti, purtroppo sono rimasto inascoltato, ho sempre cercato e sognato la grande Città di Sibari, la gloriosa storia della “MAGNA GRECIA”, allargando l’orizzonte verso l’alto ionio e i paesi albanesi che gravitano su Sibari, adesso che avete realizzato questa inesistente FUSIONE, piangete sulle vostre ceneri, lamentarsi è troppo facile, ogni cittadino si possa finalmente rendere conto del degrado esistente su tutto il nostro territorio. Confido, comunque nel risveglio delle coscienze di quei cittadini collaborativi che hanno la vera voglia di dare il loro contributo affinché Corigliano rinasca e possa ritornare libera e autonoma da Rossano, con la speranza che si possa realizzare il grande sogno della Città di SIBARI. Causa  di tutto questo sfascio e malessere è da addebitare all’ex sindaco di Corigliano che ha fatto di tutto, obbligando l’intero consiglio comunale a votare l’atto d’impulso a favore della FUSIONE, per poi pentirsi in piena campagna referendaria a votare contro. Ho letto un bellissimo ed interessante articolo anonimo, pubblicato sul Blog di Corigliano in data 11 giugno 2019 dal titolo “Perché Corigliano e Rossano dovrebbero tornare divisi”, un’analisi attenta e scrupolosa, piena di tante riflessioni logiche e storiche in perfetta sintonia con i miei scritti… Dopo quattro mesi dalla plebiscitaria vittoria elettorale di questo sconosciuto ragazzo con circa il 73%, sconfiggendo i suoi avversari in modo scioccante, c’è da dire che si è trattato di un vero e autentico plebiscito come mai era accaduto nella storia delle elezioni comunali. I cittadini, esasperati, hanno riposto in lui le loro speranze per un vero cambiamento come promesso in campagna elettorale. Il nuovo sindaco non ha sicuramente un lavoro semplice: Corigliano/Rossano è una città in ginocchio, spolpata dal malaffare dilagante e dagli scandali degli ultimi anni soprattutto a Corigliano dove la corruzione e gli affari l’hanno fatto da padrone, e alcune problematiche croniche hanno reso la vita dei cittadini quasi un inferno oltre che allontanare i turisti. Lo scandalo di Piazza Salotto da me tante volte denunciato è un esempio eclatante, politici affaristi e imprenditori arrestati hanno costruito, occupato e cancellato di fatto la strada che porta il nome del grande scrittore Vittorio ALFIERI.I cittadini l’hanno votato in massa, andando per la prima volta nella loro storia contro le logiche di partito e quelle clientelari; si è trattato non di un voto di protesta dettato dalla pancia, ma dal convincimento che questo ragazzo potesse veramente cambiare le cose. La speranza naturalmente è quella che questa Amministrazione alla fine riesca a far rialzare la Città, purtroppo a tutt’oggi dobbiamo constatare che quei segnali forti annunciati in campagna elettorale sono venuti a mancare. Il sindaco e la sua giunta viaggiano nel binario morto dell’ordinaria amministrazione, facendo parlare di se più per le beghe personali e giudiziarie che per i risultati raggiunti, sicuramente l’opinione pubblica è sofferente, non è tenera nei loro confronti, ma è innegabile che i grandi cambiamenti promessi al momento sono solo un pallido miraggio. Corigliano/Rossano, una Città profondamente rinnovata: più bella e per questo più consapevole delle tante potenzialità che può esprimere su tutto il territorio; purtroppo assistiamo ad una incapacità amministrativa impressionante, non adeguata e non idonea ad affrontare i gravi problemi storici, la viabilità è ridotta all’osso con strade impraticabili, per non parlare della situazione indegna in cui sono lasciati e costretti a vivere gli abitanti delle frazioni: qui le buche stanno diventando voragini, tutto ciò non è ammissibile, né concepibile; assistiamo purtroppo ad un vero e proprio scempio ambientale, spazzatura ovunque, sporcizia dilagante, tutto il lungomare e la spiaggia impraticabile e invivibile. Ancora oggi, assistiamo a due comuni a due territori non FUSI ma CONFUSI, la riorganizzazione della macchina comunale, annunciata tante volte e mai portata avanti, quando avverrà? Troppe volte sono stati criticati impiegati e operai comunali, perché a dir di tanti non svolgevano bene il loro lavoro. Dovremmo chiederci : come possono lavorare se sono privi di una guida e vengono sballottati a destra e manca a seconda delle necessità o del favore da soddisfare, anziché essere impiegati in modo razionale ed efficace. E come si possono tappare le buche delle strade dissestate, se non ci sono nemmenoI soldi per comprare il gasolio per gli automezzi? Come gli impiegati possono espletare il proprio lavoro, con tutte le enormi incombenze. Questo giovane sconosciuto ha trovato finalmente il suo lavoro ed un ottimo stipendio, infatti non si parla affatto di lavoro e di occupazione, parole sconosciute per questa amministrazione, per non parlare di sviluppo, di promozione del territorio, di turismo, voce quest’ultima inesistente e ormai caduta nell’oblio. La parola “GIOVANI” sembra scomparsa dal vocabolario politico. Le uniche valide manifestazioni nel territorio sono organizzate da associazioni locali e dalla Pro loco; il Comune al massimo vi appone solo una specie di marchietto come patrocinio, per evidente e comprensibile opportunità. Una vera e propria commedia, infatti tanti validi giovani, brillantemente laureati presso le nostre Università sono costretti ad emigrare ed abbandonare i loro paesi nativi. Questo è un fenomeno, oltre che antropologicamente molto pericoloso, perché rischia di svuotare definitivamente i paesi decretandone la morte. E’ triste innanzitutto perché è una dinamica propria di un territorio economicamente ricco ma povero di pensiero e di idee, per queste ragioni il sapere e la cultura dovrebbero essere al centro non solo dell’agenda politica dell’amministrazione ma nell’agire concreto di tutti, nella speranza che non sia oramai troppo tardi, affidiamoci alla cooperazione tra le generazioni, all’ottimismo attivo, all’operosità, al pragmatismo illuminato e solidale, sicuramente qualcosa accadrà, almeno ci abbiamo provato. Credo che ogni cittadino, secondo le proprie possibilità ed attitudini, dovrebbe dare un contributo per far rinascere questa cittadina, credo, ancora, che Corigliano, tutto sommato, meriti di essere riqualificata, meriti, quindi di rinascere, purtroppo i cittadini si chiedono: “dove si può andare con tanto degrado ambientale e con tante fogne a cielo aperto?” Certamente non si può andare verso il sempre auspicato sviluppo turistico. Un territorio mal gestito risente fortemente della carenza idrica soprattutto nei mesi estivi con giornate di caldo torrido; comprendo l’esasperazione della popolazione che subisce da tempo la sospensione della fornitura dell’acqua e le prevedibili conseguenze, purtroppo questa amministrazione assente e inesistente non fa nulla per contenere i disagi, molti dei quali sono ormai diventati cronici senza alcuna prospettiva di interventi davvero risolutivi. L’acqua è un bene di tutti, primario e prezioso e quindi va garantito e assicurato a tutti. In campagna elettorale, questo ragazzo ha suscitato speranze e delusioni, dimostrando di avere le idee chiare, illudendo migliaia di cittadini di risolvere i mali oscuri e cronici della Città. Una Città tradizionalmente impermeabile ai cambiamenti e sorda ai richiami dell’innovazione, si sommano le distorsioni di una globalizzazione che ha messo in ginocchio interi settori produttivi; occorre prendere coscienza del fatto che nella competizione globale, i protagonisti non possono più essere le imprese, bensì i territori, intesi come l’insieme dei soggetti, pubblici e privati, che con le loro competenze, conoscenze e il saper fare, fondano la loro essenza nella dimensione locale. In questo contesto la Città di Corigliano/Rossano dovrà dimostrarsi capace di fare quegli investimenti, materiali ed immateriali, in grado di realizzare servizi di elevata qualità da mettere a disposizione del territorio e delle imprese, anche attivandosi al fine di favorire il mantenimento sul territorio dei lavori pubblici, pertanto occorre fare un salto di qualità dal punto di vista culturale che porti tutti quanti a comprendere la priorità del tema dello sviluppo della Città e che, per raggiungere tale obiettivo, è necessario dotarsi di un progetto di sviluppo che metta al centro l’impresa e il lavoro.