Cosa dovrebbe fare un cittadino costretto a percorre una strada obbligata a senso unico per tornare a casa nel centro antico, se questa strada che ha un basolato in cubetti di porfido disseminata di buche lasciate allo stato brado lì da giorni e giorni, crescono a vista d'occhio in larghezza e profondità?

Cosa può fare se, essendo la buca cresciuta a dismisura, si vede costretto ad entrarci dentro quasi a farsi divorare con l'auto che è il suo unico mezzo di trasporto, sapendo che il porfido a spigoli vivi se non alla prima o alla seconda ma alla terza volta gli trancerà una gomma, o un cubetto preso di spigolo gli porterà via qualche tubatura dell'impianto frenante o dell'ammortizzatore? Potrebbe rinunciare di tornare a casa evitando di correre il rischio di essere ingoiato dalle voragini ed andare, di contro, davanti la Casa Comunale che come tale è di tutti, e chiedere al Commissario prefettizio asilo politico in quanto, come perseguitato dalle buche e dalle buche impedito a tornare a casa come tutti i buon padri di famiglia dopo una giornata di lavoro ad abbracciare moglie e figli. Il Commissario non potrà rifiutare di concedergli asilo perché allora sarà costretto a schierarsi in questa guerra della mobilità che combattiamo giorno per giorno nelle nostre strade, o sta con i cittadini o sta con le buche!

Mario Gallina
Prima linea nella guerra alle buche.

P.S. Qualche mala lingua mi suggerisce che il Commissario sia un infiltrato e che appena può dà le buche a Corigliano!
Ma io a questa cosa non ho mai creduto!

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