La città di Cosenza saluta il prefetto Tomao attraverso le parole di gratitudine del sindaco che propone la cittadinanza onoraria ad un uomo delle Istituzioni diventato cittadino di Cosenza per l’amore e la passione con cui per cinque anni ha saputo essere vicino alla gente.

 Un saluto informale quello di oggi a palazzo dei bruzi, quasi di casa tra il sindaco Occhiuto, l’Amministrazione bruzia e il prefetto Tomao per ringraziare del lavoro svolto in cinque anni, della vicinanza alla gente e alle Istituzioni e del rapporto personale che ha saputo costruire con tanti grazie all’affetto, all’amore e alla passione che lo lega alla città bruzia. Sono quegli attimi di distacco in cui ci si può abbandonare ad una intimità nell’esprimere l’affetto per le persone, i luoghi e le cose. Il prefetto quando parla della gente di Cosenza dice “vi voglio bene”, “Cosenza è meravigliosa”, “”Vi porto nel cuore”. Cinque lunghi anni, abbastanza per una carica importante che in genere ogni due – tre anni ha le valige pronte per “solcare altri mari”. Tomao però rimane per ben cinque anni e sprona a fare meglio e non si risparmia per una terra che oggi l’adotta. E Occhiuto, il sindaco bruzio che ha non solo capito questo segnale, ma vissuto insieme al prefetto Tomao molte situazioni anche importanti, oggi lo saluta annunciando la proposta della cittadinanza onoraria, accolta da tutti con entusiasmo tra gli applausi della stampa, degli assessori e consiglieri comunali, dello staff del sindaco e di molti dipendenti comunali; certi che anche la città bruzia è pronta a sposare la proposta con soddisfazione e compiacimento. Nel saluto comune Occhiuto ricorda che è sindaco da sette anni e il prefetto ricopre la carica a Cosenza da cinque. E si sofferma sul comportamento corretto, «anche quando c’erano situazioni tese ho visto sempre il prefetto con una calma d’acciaio. Un prefetto, una persona per bene. E quando si ha la consapevolezza che davanti hai un uomo delle Istituzioni che non ha pregiudizi, che non ha comportamenti condizionati, come succede spesso in questa città (e non farsi condizionare non è una cosa semplice), questo è essenziale per affermare che questi cinque anni sono stati eccezionali» Occhiuto racconta dell’amore che il prefetto ha provato per questa città e per la Calabria conoscendola: «Dalle stanze del Ministero dicevano al prefetto Tomao, con tanto di pacca sulla spalla, “adesso vai in Calabria” e lo dicevano anche i calabresi. Una cosa sconcertante  – sottolinea Occhiuto – che fa capire cosa ci sia nell’immaginario delle persone quando si parla del nostro territorio e si parla in questi termini. Quando è arrivato Tomao si è reso conto che la situazione era completamente diversa, cambiando opinione. Un altro riconoscimento alla nostra straordinaria città diventata vivibile e apprezzata da chi la visita per la rima volta. questa sorte di sottocultura di disprezzare quello che abbiamo, non corrisponde alla realtà dei fatti. Anche per questo ringraziamo il prefetto perchè in questi cinque anni dovunque sia andato, anche fuori regione, ha sempre parlato con positività di questa terra» Non si risparmia sul lato umano e personale. «Abbiamo apprezzato il lato umano, amicale; noi riteniamo che Tomao abbia fatto tanto per questa città, legata ad un amore e passione in modo indissolubile per questo territorio, così come ne parla, di straordinaria bellezza. Tomao è un cittadino di Cosenza a pieno titolo. In questi anni è stato vicino a tante persone. Se non avessimo avuto un prefetto a sostenerci come ha fatto Tomao molte cose non le avremmo realizzate. Io mi sono permesso di proporre nel prossimo consiglio la cittadinanza onoraria», «Mario ha messo l’accento sul mio modo di lavorare: premesso che sono venuto dal Ministero già che svolgevo il ruolo affidatomi. Non posso che ringraziare per avermi dato un contributo per la mia crescita personale. Io faccio sempre una riflessione e mi metto nei panni di chi sta dall’altra parte e mi chiedo “cosa farei?” Cerco di comprendere le altre persone. Cosenza è una città bellissima, accogliente, veramente al pari e superiore a tante altre città d’Italia. Ho grande stima del sindaco Occhiuto perchè con lui abbiamo risolto ed affrontato tanti problemi, anche molto difficili. Lo apprezzo e lo stimo tantissimo. Avere un sindaco che si batte per la città, che comportano responsabilità pesanti, ma lo fa con una decisione e caparbietà per rendere più bella e vivibile la città… è un grande sindaco».  «La provincia di Cosenza ha sicuramente segnato un passo importante nella carriera  ma ha lasciato anche una traccia indelebile nel mio cuore. Qui ho conosciuto tante persone per bene, a cui voglio bene. Quello che mi da più gioia è quello di poter sfatare quei soliti luoghi comuni in cui in Calabria debba essere sempre prevalente l’aspetto relativo alla criminalità organizzata. La Calabria, Cosenza è fatta di persone per bene, persone che lavorano, persone che soffrono e vi posso dire che porto nel cuore dopo questi cinque anni di permanenza qui. Con le Istituzioni in generale e con il sindaco Occhiuto è stata una esperienza entusiasmante, un confronto sempre improntato alla correttezza e lealtà nei rapporti pur con punti di vista a volte diversi, ma sempre alla fine dei nostri incontri con un punto di convergenza per affrontare e risolvere molti problemi. Ho portato un modesto contributo nel risolvere alcuni problemi in cui ho trovato nel sindaco un interlocutore in grado di prospettare soluzioni che fossero in qualche modo accettate in quello che ero necessario. Auguro al prefetto Galeone di trovarsi bene in questa provincia come lo è stato anche per me. Sono certo che il prefetto Galeone non farà rimpiangere la mia partenza e darà un apporto anche migliore rispetto a me, perchè ritengo sia costruttivo e necessario un cambiamento e quindi un nuovo approccio ai problemi. Faccio l’augurio al prefetto Galeone di trovarsi bene, come mi sono trovato io e di lavorare per il bene di tutti i cittadini. Con i procuratori della provincia io ho sempre avuto un rapporto schietto, aperto e di rispetto per il loro lavoro. Rispetto reciproco che ci ha consentito di lavorare bene, ciascuno per le rispettive competenze e di arrivare a positivi risultati. Quello che ha fatto la magistratura in questi cinque anni che sono stato a Cosenza è un grande lavoro al quale hanno dato un contributo importante tutte le forze dell’ordine. Sono molto soddisfatto. Per la questione sicurezza del territorio della provincia ho trovato una risposta adeguata da parte di tutte le amministrazioni in particolare la città di Cosenza. Le misure che sono state prese, a volte onerose per i Comuni e difficili da attuare ma indispensabili, necessarie per il momento particolare che stiamo vivendo sono state fatte per il bene dei cittadini. I sindaci e le amministrazioni comunali lo hanno compreso e insieme con la prefettura e le forze dell’ordine abbiamo dato una risposta precisa che ha consentito l’appoggio in tutte le manifestazioni che ci sono state anche quelle che hanno visto migliaia di presenze». Due battute con la stampa anche per il primo cittadino «Sono stati anni in cui abbiamo condiviso  situazioni difficili. Ho trovato in Gianfranco Tomao un vero uomo delle istituzioni. dietro il suo aspetto apparentemente mite si nasconde una personalità molto forte che non si lascia condizionare da fattori ambientali di tipo mediatico e politico e che ha tenuto sempre la barra dritta: un vero punto di riferimento per quanto mi riguarda e per tutte le attività portate avanti con l’interesse comune del bene collettivo. Il prefetto Tomao non solo ha esercitato questa funzione nel migliore dei modi come vero uomo delle istituzioni, ma l’ha esercitata anche con passione e vero amore per la città, che io ho riconosciuto. Perchè lui ne parla benissimo, ha fatto delle attività legate al sociale, anche delle mostre legate all’aspetto culturale. In questi cinque anni, ricordo solo una delle tante attività più difficile del campo Rom, sul fiume, con una situazione molto grave di inquinamento ambientale e sicurezza sociale e urbana; solo grazie a lui siamo riusciti a risolverla e oggi gli dobbiamo gratitudine, intanto perchè ha avuto questo comportamento eccezionale come vero uomo  delle Istituzioni e poi perchè ha lavorato nel sociale e nelle attività culturali e nello stesso tempo ci ha aiutato moltissimo a risolvere delle problematiche difficilissime e poi, dopo cinque anni posso dirlo, lo sento dal punto di vista personale come un vero amico perchè, dopo aver condiviso tante cose insieme per cinque anni si può andare al di là di un rapporto Istituzionale. Questi sono i motivi perchè, insieme al suo comportamento irreprensibile di uomo  delle Istituzioni e di persona che si è dedicato con amore e passione alla città,  ha fatto si che io facessi la proposta  della cittadinanza onoraria di Cosenza. Credo che il prefetto Tomao meriti questo riconoscimento. Un segno di gratitudine delle Istituzioni, del comune di Cosenza ma anche dei cittadini  dove possano tributare ad una persona che ha non solo fatto moltissimo per questa città ma l’ha anche fatto con amore e passione, che non è da tutti quelli che svolgono un ruolo di Governo e che non sono della città. Sono sicuro che la città di Cosenza sia nel cuore del prefetto Tomao che merita di essere cittadino onorario di Cosenza»

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