di Padre Giovanni Cozzolino

Papa Francesco  ci chiama a fermare la nostra anima sul fotogramma di partenza: «La gioia del momento in cui Gesù mi ha guardato» ad evocare significati ed esigenze sottesi alla nostra vocazione: «È la risposta ad una chiamata e ad una chiamata di amore”.

Festeggiare San Francesco di Paola per stare con Cristo richiede condividerne la vita, le scelte, l’obbedienza di fede, la beatitudine dei poveri, la radicalità dell’amore. La festa in onore di San Francesco di Paola vuole essere, come afferma, Papa Francesco, occasione per “rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta “. Se davvero siamo alla scuola di San Francesco di Paola noi ascoltiamo una voce che ci chiama alla vita e al discepolato per il Regno e, soprattutto, come afferma Papa Francesco occasione “a chi si sente indifferente verso Dio, verso la fede, a chi è lontano da Dio o l’ha abbandonato”.  Ma questa voce parla anche a noi, con le nostre lontananze e i nostri abbandoni verso Dio  e ci invita a guardare nel profondo del nostro cuore, a guardare nell’intimo di noi stessi, e domandarci: ho un cuore che desidera qualcosa di grande oppure un cuore addormentato dalle cose? Ecco il significato della festa in onore di San Francesco di Paola: “Lasciarsi conquistare da Cristo significa essere sempre protesi verso ciò che mi sta di fronte, verso la meta di Cristo (cfr. Fil. 3, 14)“ e rimanere costantemente in ascolto di Dio chiede che queste domande divengano le coordinate che ritmano il nostro tempo quotidiano. Il rimanere in Cristo ci permette di cogliere la presenza del Mistero che ci abita e fa dilatare il cuore secondo la misura del suo cuore di Figlio. Colui che rimane nel suo amore, come il tralcio è attaccato alla vite (cfr. Gv.15, 1-8), entra nella familiarità con Cristo e porta frutto: “ Rimanere in Gesù! È un rimanere attaccati a Lui, dentro di Lui, con Lui, parlando con Lui”, insegna Papa Francesco. “Cristo è il sigillo sulla fronte, è il sigillo sul cuore: sulla fronte, perché sempre lo professiamo; sul cuore, perché sempre lo amiamo; è il sigillo sul braccio, perché sempre operiamo “: e la vita consacrata  è una continua chiamata a seguire Cristo e ad essere conformati a Lui, come ha fatto San Francesco di Paola: “Tutta la vita di Gesù, il suo modo di trattare i poveri, i suoi gesti, la sua coerenza, la sua generosità quotidiana e semplice, e, infine, la sua dedizione totale, tutto è prezioso e parla alla nostra vita personale “.

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