di Tina Russo
 
La tradizionale festa delle donne dell'8 marzo diventa una giornata di lotta e partecipazione, scioperi  e mobilitazioni per ribadire ogni forza di violenza contro le donne. Il percorso è chiaro : riprendersi lo spazio che spetta alle donne, come la decisione sul lavoro, sul corpo, sulla propria vita. Perchè oggi più che mai bisogna lottare contro ogni tipo di abuso, fisico e psicologico. Tante le città italiane che aderiscono allo sciopero generale , dai bus ai treni agli aerei,  e ancora di più saranno i paesi che incroceranno le braccia per dire: ''NON UNA DI MENO''. Lo sciopero coinvolgerà lavoratrici , a tempo indeterminato, le precarie, le braccianti agricole, le stagiste, ma anche le casalinghe e le disoccupate. Uno sciopero per dire basta alla violenza maschile sulle donne, e per ribellarsi alla mancanza di finanziamenti e riconoscimenti per i centri anti violenza, contro la chiusura degli spazi delle donne. Uno sciopero per denunciare un dato spaventoso delle molestie e ricatti sessuali sul lavoro. Per ribadire che la donna non è un oggetto e vuole poter contare su un uomo!
In piedi, Signori , davanti a una Donna.
Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l'ignoranza in cui l'avete lasciata,per la liberta che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: In piedi, Signori, davanti a una donna. (William Shakespeare)

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