Una città che non programma è una città senza futuro. E quando parliamo di programmazione non mi riferisco solo all’ordinaria amministrazione, alla potatura degli alberi o al rattoppo delle buche stradali, che – nonostante tutto – ancora non viene fatta.

  Programmare significa immaginare la città del futuro e lavorare perché si raggiungano obiettivi concreti che creino sviluppo, tenendo ben presenti la sostenibilità ambientale e sociale e la loro capacità produttiva. Mi chiedo se tutto questo a Corigliano-Rossano stia avvenendo. Atteso che questa dovrebbe essere una città-laboratorio e non la città-stato che i nostri amministratori hanno trasformato in repubblica popolare dell’approssimazione. Non sono e non siamo populisti. Apparteniamo ancora a quella politica del fare che ha visioni concrete sul futuro. Ecco perché, ad esempio, nell’osservare quell’ecomostro dell’ex centrale Enel, che sta ancora lì sulle nostre spiagge, alle urla di piazza contro questo o quel responsabile preferirei più avere degli amministratori che dicessero ai cittadini non solo quello che vorrebbero realizzare ma soprattutto quello che stanno facendo per bonificare quell’opera e renderla nuovamente produttiva. Non solo, da cittadino prima che da rappresentante delle istituzioni, sarei interessato a capire cosa si sta facendo per l’adozione del Piano spiaggia o qual è la strategia urbanistica della nuova terza città della Calabria dato che del “famigerato” Piano Strutturale Associato nessuno più ne parla e probabilmente qualche componente della Giunta non sa nemmeno di cosa stiamo parlando! Vorrei sapere, ancora, a che punto è la vertenza Insiti, e non solo quella del centro sportivo polivalente ma, ad esempio, quella che interessa la strada di collegamento tra la vecchia e la nuova statale 106 dal momento che da qui a qualche tempo – si spera – in quell’area avremo il nuovo ospedale, i cui lavori so che stanno procedendo finalmente in modo spedito.  Sono istanze legittime e doverose da parte di chi è deputato a rappresentare le istituzioni. Così come è altrettanto legittimo chiedere delucidazione in merito ai criteri di scelta adottati per la selezione della Commissione di Esame per la copertura di un posto di istruttore direttivo informatico. Un concorso che, a dire la verità, al netto degli scandali, qualche intoppo procedurale credo lo abbia creato. Di tutto questo ho chiesto riscontro al sindaco e all’Amministrazione comunale in cinque diverse interrogazioni che ho presentato al Presidente del Consiglio comunale e che spero mi sia data risposta a breve. Anche perché ormai è chiaro a tutti, l’emergenza Covid non ci lascerà presto e questo non può giustificare oltremodo il lassismo di questo Esecutivo sui temi della città.

Vincenzo SCARCELLO – Capogruppo UDC in Consiglio comunale

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