Il 6 dicembre del 2010 avevo qualche anno in meno.  La mia “storia” con i “rifiuti” inizia lì, poi qualche anno dopo il 2014, in occasione della manifestazione contro il bando regionale che prevedeva l’imbarco della monnezza dal nostro porto verso il nord Europa.

Non sappiamo bene quale sarebbe stata la destinazione perché, grazie al nostro intervento, quel rifiuto non è mai espatriato. I soldi, invece, sono spariti! Importo dell’operazione 95milioni di euro per un solo anno, più altri 95 per il secondo. Dopo qualche mese, la Procura di Castrovillari mi informa di un avviso di chiusura indagine per “interruzione di pubblico servizio”. Secondo un dirigente in servizio, avrei bloccato un camion (pieno non si sa di cosa) sulla strada per Paludi - Amica/Rossano (Bucita). Raccontata così, traspare che dopo anni di lotta, sequestri per disastro ambientale, indagini della procura di Reggio Calabria per "svernamento” di rifiuti non autorizzati, scambi di codici "CER", protocolli di intesa firmati da tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali (mai preso in seria considerazione), dopo migliaia di camion che continuano  a  sversare percolato su quella strada, gli unici colpevoli del malfunzionamento della monnezza Calabra siamo noi! Vuoi vedere che, se il sistema dei rifiuti oggi è al collasso, la colpa è di quel camion che non è mai arrivato in discarica? Siamo stati sottoposti ad indagine per un anno e quattro mesi, assieme a Flavio Stasi e la pericolosissima Bebè Cherubini (settantacinquenne all’epoca dei fatti... ). Speravamo, a dire il vero, in qualche risposta alle tante denunce fatte contro il “criminoso sistema” dei rifiuti nella nostra terra rimanendo, sempre e comunque, a disposizione degli inquirenti. Nel frattempo Flavio Stasi è diventato sindaco delle città di Corigliano Rossano (l’unione dei 2 comuni era già partito, prima della legge.) La baronessa Bebè Cherubini, forse sarà in pensione. Di certo alcune cose sono cambiate! Ma l’unica certezza, ad oggi, dopo anni, è che siamo ancora sotto processo e, cosa ancora più grave, che la monnezza è per strada o, per meglio dire, continua ad essere sotterrata in una buca, come avveniva in quegli anni e come stanno scoperchiando a Lamezia Terme in questi giorni. Sarà colpa di quel camion? Probabilmente, se non avessimo “bloccato” quel camion, oggi la raccolta differenziata sarebbe al 90%, ci sarebbero impianti di selezione e valorizzazione, in ogni angolo delle nostre città e tutti i giovani, invece di andare all’estero o fuori dalla nostra terra, avrebbero avuto un posto lavoro. Difficile da credere... La Calabria non è mai decollata per quel camion? Camion che, a dire la verità, non abbiamo mai fermato, la nostra era una protesta pacifica i camion non passavano perché c’era il blocco degli impianti in quei giorni! Il 6 dicembre del 2010, invece, non eravamo in tanti, il reparto di polizia addetto allo “sgombero” era molto più numeroso dei manifestanti. Bloccammo, lo ricordo bene, il sistema dei rifiuti in Calabria. Nessun avviso di garanzia. Nessuna interruzione di pubblico servizio. All’epoca c’era una legge (la legge Berlusconi mi pare) che prevedeva lo scioglimento del consiglio comunale se qualche amministratore si opponeva a quel sistema. Io ero lì, ero consigliere comunale.  Ho portato avanti la “trattativa” tra i manifestanti e il Prefetto. Eppure, guarda caso, nessun dirigente si è accorto di me, nessuna segnalazione a mio carico da parte loro! Eppure ero li, ero tra i promotori! Anzi, a dire il vero, quei camion li fermavo io! Ero in prima linea, insieme a pochi altri. #comitatobucita.

 Giuseppe Campana, coordinatore regionale Verdi Calabria

 

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