Mercoledì scorso 2 ottobre nel corso della conferenza dei capigruppo consiliari, convocata dal presidente del Consiglio, Marinella Grillo, l'Amministrazione comunale ha consegnato ai capigruppo copia delle linee programmatiche del sindaco Flavio Stasi.

Successivamente il documento è stato consegnato anche agli altri consiglieri. A tal proposito il presidente Grillo ha convocato il consiglio comunale per il 14 ottobre. In quella circostanza i consiglieri potranno formulare eventuali proposte di integrazione delle linee stesse. Qui di seguito riportiamo integralmente le linee programmatiche. 

«In conformità alle disposizioni normative e statutarie vigenti presento al Consiglio Comunale della Città di Corigliano-Rossano le Linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti che l’Amministrazione comunale neoeletta intende realizzare nel corso del quinquennio di mandato 2019-2024.

L’impianto del programma di mandato corrisponde al Programma Elettorale, che costituisce dichiarazione di intenti politici e programmatici, presentato in sede di consultazione elettorale. Sulla base di quella dichiarazione sono stati eletti il Sindaco e la coalizione che lo sostiene, ottenendo la maggioranza dei consensi degli elettori.

Gli organi politici ed amministrativi – Sindaco, Giunta e Consiglio – secondo le specifiche competenze, intervengono ulteriormente sul presente documento, presentato dal Sindaco e dalla Giunta, per dargli una connotazione di piano strategico, che potrà essere aggiornato e adattato annualmente, tenendo conto delle novità caratterizzanti il Comune di Corigliano-Rossano e dell’evoluzione del contesto socio-economico di riferimento. Pertanto il programma di mandato si traduce in un documento unitario che detta le linee di programmazione del quinquennio 2019- 2024 in ordine ai seguenti ambiti: svolgimento dell’attività amministrativa in relazione al perseguimento dei fini istituzionali; perseguimento di ogni azione caratterizzante l’intervento del Comune di Corigliano-Rossano nel proprio ambito territoriale, sociale, economico di riferimento in forza e con i poteri dati dall’articolo 3 del D.Lgs. 267/2000.

Le linee programmatiche sono una narrazione e al contempo un patto. Sono una narrazione, perché in queste pagine tratteggiamo i principi ispiratori e gli obiettivi per i prossimi anni di mandato, perché descriviamo con quali azioni possiamo cambiare la nostra comunità per renderla più forte e coesa, perché ogni cittadino potrà leggervi come intendiamo portare avanti il cambiamento promesso. Al tempo stesso, questo documento è un patto che stringiamo con la nostra Città, perché assumiamo un impegno sul quale in maniera trasparente e puntuale saremo misurati durante i prossimi anni.

Il compito che ci aspetta non è semplice. Si tratta di programmare uno sforzo inedito e straordinario poiché a questo Consiglio Comunale è stato affidato il compito di avviare la costruzione della città nuova e, quindi, di disegnare e programmare lo sviluppo istituzionale, sociale, economico e culturale della più grande Città della Provincia di Cosenza con 77.128 abitanti al 31.12.2018 ( terza Città della Calabria, dopo Reggio e Catanzaro) e della più estesa città della Regione con 346,56 km2.

Il Comune di Corigliano-Rossano rappresenta nel panorama nazionale l’esperienza più rilevante di fusione per territorio, popolazione e, soprattutto, per l’importanza dei Comuni coinvolti.

Siamo consapevoli che la città nuova di Corigliano-Rossano non deve essere materialmente costruita ma ridisegnata costruendo per prima ponti di condivisione, strade di confronto e, soprattutto, prassi di buona amministrazione. Questa sarà la sfida più importante dei prossimi 5 anni: trovare occasioni di incontro e confronto con la cittadinanza, far sentire la presenza dell’Amministrazione, coinvolgere di più i cittadini nelle scelte e nei processi decisionali, ma soprattutto costruire un’identità comune, innescare un processo culturale che ci permetta di sentire più forte l’appartenenza ad un’unica comunità.

I due ex Comuni di Corigliano Calabro e Rossano, in quanto depositari di una tradizione millenaria, sono il frutto di una sedimentazione culturale sviluppatasi nei secoli ed è inevitabile che il recente processo di fusione evochi in tanti il pregiudizio secondo cui la fusione potrebbe determinare un impoverimento identitario e uno smarrimento culturale. A noi il compito di gestire il pregiudizio lasciando intravedere non solo i vantaggi economici della scelta compiuta ma, soprattutto, come e in che misura la nuova fase produrrà benefici e inciderà sulla qualità della vita di ognuno di noi .

A tal fine è necessario prevedere un percorso di coinvolgimento e partecipazione della nostra comunità alle scelte strategiche in un progetto armonioso che guardi al futuro con ottimismo e si impegni a costruire il futuro dal presente. Non soltanto come Amministrazione dunque, ma è come comunità che queste nuove e inedite sfide andranno affrontate, ovvero insieme ai cittadini, alle forze economiche e sociali, all’associazionismo e a tutte quelle energie presenti nella nostra società che hanno veramente a cuore il futuro della nostra città. Un patto sociale che permetta di avviare una nuova fase di sviluppo, di crescita e di benessere per i prossimi decenni.

Una sfida immane ci attende in un momento in cui dal governo nazionale i segnali relativi ai contributi dello Stato per i Comuni che hanno realizzato le fusioni non risultano incoraggianti. Lo dimostra la drastica riduzione del contributo spettante per la nostra Città da 2 milioni di euro annui a 845 mila appena. Perciò siamo impegnati, anche per il tramite dell’ANCI, a chiedere al nuovo Governo del Paese di incrementare la dotazione annuale del fondo nazionale delle fusioni in modo da assicurare stabilità finanziaria ai comuni come il nostro, nella più delicata fase che è quella del periodo del dopo fusione, e nel pieno rispetto dell’art.15, 3° comma, del Testo Unico, il quale stabilisce che: “ oltre ai contributi della regione, lo Stato eroga, per i dieci anni decorrenti dalla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono”. Noi non siamo disposti a rinunciare a tali contributi e faremo di tutto per evitare la loro riduzione.

Il programma di mandato che presento, intende delineare un percorso di priorità destinate a concorrere allo sviluppo del territorio di Corigliano-Rossano e dell’intera area vasta della sibaritide e delineare la narrazione di una città europea, contemporanea di cui essere orgogliosi .

 

Introduzione
CORIGLIANO-ROSSANO: Visioni e Prospettive per una Città Europea e Contemporanea.

L’impegno per Corigliano-Rossano è raccogliere la sfida del cambiamento in una nuova ottica storico-sociale- culturale della neocostituita Città Unica, che proviene dalla fusione dei due Comuni dalle culture e tradizioni identitarie, che meritano necessariamente di essere valorizzate nelle proprie peculiarità, con uno sguardo prospettico e di visione rispetto alle sfide dei nostri giorni e del futuro.

Una Città che merita di tornare alla normalità e una Città che ha l’ambizione di voler essere europea e contemporanea, la città della contemporaneità della Calabria: questa è la narrazione che il Sindaco e l’Amministrazione intendono realizzare.

Un lavoro che deve necessariamente essere svolto ovunque, a livello istituzionale e politico, nei diversi luoghi della comunicazione, nel racconto alla città e in quello a livello nazionale ed europeo.

Un percorso finalizzato a portare benefici e miglioramenti a Corigliano-Rossano, promuovendola per le sue caratteristiche peculiari, che devono renderla una città competitiva e al passo con i tempi della modernità, con una particolare attenzione alla tutela e alla salvaguardia dei diritti essenziali, di cui, negli ultimi decenni, è stata ingiustamente e immeritatamente privata, in primis, SALUTE e GIUSTIZIA.

Corigliano-Rossano è una città vibrante, innovativa e allo stesso tempo contradditoria e conflittuale: una nuova città che nell’area jonica della Sibaritide rappresenta un formidabile laboratorio urbano, sociale, culturale ed economico, nel quale si sperimentata un nuovo e inesplorato modello.

Oggi, rispetto alle grandi metropoli è una città piccola e relegata ai margini del progresso, ma al suo interno ha tutta la complessità e le necessità di sviluppo di una città del XXI secolo. In realtà, fa parte di quelle città nelle quali a livello globale si stanno sperimentando nuovi modelli amministrativi e sociali di convivenza, nuove forme di produzione, modalità innovative di formazione delle giovani generazioni: è una città dotata di quella flessibilità, capacità di assorbire i cambiamenti e disponibilità all’innovazione necessari per verificare gli effetti di queste trasformazioni in tempi brevi e indicare nuovi possibili scenari verso i quali incamminarsi nel difficile percorso di superamento della crisi economica internazionale.

Corigliano-Rossano ha colto la sfida della modernità, infatti, fondendosi amministrativamente, i due Comuni hanno inteso guardare al futuro con fiducia, ottimismo e speranza.

Corigliano-Rossano è, dunque, una realtà che prende forma.

Corigliano-Rossano punta a caratterizzarsi come luogo della contemporaneità, un luogo in cui gli importanti segni del passato e quelli dell’oggi trovino nuove forme di dialogo.

Corigliano-Rossano, allora, intesa come Città della rinascita socio-culturale; Città della convivenza e della multiculturalità; Città di importanti comparti economici; Città di sperimentazione dell’economia circolare e di pratiche urbane di recycling; Città di innovazione nella formazione dei giovani; Città sostenibile; Città giovane; Città della partecipazione e dell’apertura nelle pratiche civiche legate ai beni comuni; Città dell’innovazione e dell’inclusione sociale; Città della solidarietà.

La Città di Corigliano-Rossano, policentrica per definizione, deve garantire pari dignità a tutto il territorio. In questa prospettiva la distribuzione degli uffici comunali deve assicurare all’intera comunità sia la prossimità dei servizi, sia la presenza simbolica delle istituzioni.

Ciò che renderà il Nuovo Comune più vicino ai cittadini, è certamente l’istituzione dei municipi, capaci di garantire servizi di prossimità e rappresentanza alle diverse aree. I Nuovi Municipi offrono un terreno di sperimentazione prezioso per nuove pratiche di condivisione e co-progettazione, che tengono maggiormente conto delle peculiarità territoriali nei processi decisionali.

Una co-progettazione che necessita di vedere la partecipazione sinergica di istituzioni pubbliche, imprese private, fondazioni, associazioni, il mondo del Terzo settore: nuove forme di cittadinanza attiva devono essere messe nelle condizioni di cooperare insieme per il raggiungimento di obiettivi comuni.

Tuttavia qualsiasi forma di partecipazione non può prescindere da una macchina comunale efficiente e trasparente, immune dai favoritismi e dalle clientele che negli anni hanno reso ancor più difficile il lavoro di tanti dipendenti onesti ed operosi. Punteremo sulla digitalizzazione e sulla trasparenza degli atti, sulla valutazione delle performance, i servizi in rete, la rotazione e la formazione del personale, la semplificazione burocratica: il tutto al fine di ridisegnare una Nuova Città più aperta, democratica e contemporanea. Un Comune Nuovo vicino al cittadino, che sperimenti nuove forme di partecipazione civica, di volontariato, di comunità e solidarismo attivo.

L’impegno del Sindaco e dell’amministrazione sarà focalizzato nel supportare la Città in tutti i suoi comparti sociali, culturali ed economici, creando le condizioni di sviluppo anche interpretando gli investimenti pubblici come una vera leva anticiclica in una fase di crisi economica.

In questo senso è necessario profondere l’impegno nella tutela e promozione della cultura, dell’istruzione e dello sport come veri strumenti di inclusione sociale e nella formazione dei futuri cittadini, sostenendo valori condivisi di democrazia, pace e incontro, con l’adozione di strumenti che verranno meglio specificati nel prosieguo del presente scritto.

In questo senso si intende profondere il massimo impegno a sostenere le fasce più deboli della popolazione, affrontando allo stesso tempo, con serietà e concretezza il grande tema dell’ampliamento della platea di popolazione a rischio, la cosiddetta fascia grigia, con strumenti nuovi di sostegno e investimenti. In questo senso si intende profondere l’impegno a semplificare e sostenere progetti di animazione dell’agricoltura, della pesca e del commercio in genere, nonché l’integrazione con una nuova stagione di eventi culturali, enogastronomici, festival, che avranno lo scopo di promuovere l’immagine di Corigliano-Rossano e la sua naturale vocazione turistica.

In questo senso si intende profondere l’impegno da svolgere in sinergia con il tessuto cittadino, imprenditoriale, professionale, associativo e della ricerca nel promuovere e partecipare a gruppi di lavoro nazionali ed europei per portare ai tavoli sovralocali le istanze della città.

In questo senso deve essere intesa la strategia sulle istituzioni culturali e le importanti mostre ed eventi da svolgere, che devono rafforzare il ruolo della Città in ambito nazionale e internazionale con la valorizzazione del ricchissimo Patrimonio storico-culturale di cui siamo eredi – dal Castello di Corigliano all’Abbazia del Patire, dalla Cattedrale della SS.ma Achiropita al Santuario della Madonna di Schiavonea (solo per citarne alcuni a titolo esemplificativo) – e che può rappresentare e concretizzare nuove filiere culturali ed economiche per la città.

La visione che si intende portare avanti in questi anni deve essere concretizzata in un insieme di politiche integrate che hanno come obiettivo quello di inserire la programmazione della città all’interno delle strategie internazionali ed europee, in modo da mettere Corigliano-Rossano nelle condizioni di competere con le aree urbane più innovative.

La programmazione della Città si deve preparare a condividere gli obiettivi di due strumenti:

– l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 da 193 Paesi membri dell’ONU, che contiene i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, il documento di riferimento per lo sviluppo del pianeta a livello internazionale;

– l’Agenda Urbana per l’Unione Europea, che riconosce in modo definitivo il ruolo centrale delle aree urbane nello sviluppo sociale, culturale ed economico del futuro del continente, il documento che definisce le strategie europee del prossimo settennato.

Il nostro impegno è quello di intraprendere un’azione incessante e instancabile di narrazione della città e promozione delle sue eccellenze sociali, culturali ed economiche, affrontando e portando avanti con consapevolezza, serietà e concretezza questa visione per il futuro di Corigliano-Rossano.

La Consiliatura entrante si trova a doversi confrontare con un’importante azione di pianificazione su molteplici livelli: gli strumenti di pianificazione dell’Amministrazione comunale che sviluppano la vision della città e la proiettano in una dimensione temporale di medio periodo (PSA, Piano Operativo, Piano smart city, Piano Spiaggia Unico).

Questa pianificazione, in particolare quella delle politiche di riqualificazione urbana, deve avvenire in modo integrato rispetto all’Agenda Urbana, che definisce la vision di medio periodo proposta e sviluppata per la città.

Il Piano Operativo Comunale, invece, è lo strumento di pianificazione che concretizza in un progetto unitario la vision nell’Agenda Urbana e si muove su tre temi prioritari:

– il riuso dell’esistente come strategia principale di azione nelle trasformazioni urbane;

– la città pubblica come rete di servizi diffusa e vicina ai cittadini;

– la natura come sistema urbano complessivo finalizzato a dare alla città gli strumenti di resilienza per affrontare e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e come strumento per creare un ambiente di vita sano e attivo nei confronti della salute pubblica.

Nella nostra città, poi, il rapporto tra abitazioni disponibili e abitanti è sbilanciato notevolmente verso le prime: ragionare ancora in termini di espansione edilizia significa svilire progressivamente il valore della risorsa suolo e del patrimonio edilizio.

La Nuova Città deve nascere su un nuovo e innovativo modello di Governo del Territorio e un nuovo concetto dell’abitare, puntando su una revisione del PSA che: disegni efficaci strategie di rigenerazione urbana; elabori nuovi modelli di housing sociale; punti alla qualità dei servizi e alla messa in sicurezza ed efficientamento del patrimonio edilizio esistente, pubblico e privato; si occupi del recupero e rilancio dei centri storici nell’ottica di nuove e più avanzate funzioni che, oltre alla residenzialità, tengano conto delle prospettive turistiche e delle attività culturali e artigianali.

Questo significa non solo migliorare la qualità del tessuto urbano della città, ma anche rivalutare il patrimonio edilizio e rilanciare l’occupazione nella direzione della ristrutturazione, dell’efficientamento e della creazione di nuovi servizi. L’alluvione del 2015 insegna che solo una corretta politica di prevenzione dei disastri può ridurre i rischi di frane e alluvioni che incombono sul territorio. Da qui la necessità di strutturare finalmente un piano organico di messa in sicurezza del territorio e una solida struttura comunale di Protezione Civile entro la quale trovi riferimento anche il mondo del volontariato.

Nel recente passato sia Corigliano che Rossano si sono distinte per l’assenza o scarsità dei servizi primari. Basti pensare al diritto all’acqua potabile, ancora oggi negato, e alle reti idriche fatiscenti; a una rete fognaria incompleta e al sistema di depurazione obsoleto; al verde pubblico spesso in condizioni di totale abbandono; al manto stradale in pessime condizioni o al trasporto pubblico carente. È necessario, dunque, dare priorità ai servizi primari ed essenziali ma anche a quelli più innovativi, per una città “smart” e al passo coi tempi, innanzitutto riutilizzando i fondi già stanziati, tra cui quelli per le infrazioni europee (14,5 milioni), e intercettando quelli per l’ingegnerizzazione, l’efficientamento, le smart cities. Intendiamo potenziare, altresì, il trasporto pubblico, dunque, soprattutto a vantaggio di contrade e frazioni quasi del tutto slegate dal tessuto urbano.

La nostra azione amministrativa sarà, pertanto, incentrata sulla concretizzazione delle azioni e dalla vision previste dall’azione di pianificazione urbana e di gestione urbana attraverso lo strumento di un Piano Smart City, il piano della città intelligente.

La progressiva e incisiva diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione assieme al loro continuo e durevole processo di innovazione, stanno alimentando una trasformazione ecosistemica epocale e continuamente evolutiva. L’impatto è notevole e crescente su tutte le sfere della vita umana (privata, pubblica e professionale), mirando ad un suo significativo e diffuso miglioramento e sviluppo. Questo sviluppo è da perseguire collegandolo ad una visione della Smart City come nuovo cantiere urbano pervasivo, permanente e continuamente evolvente, che deve risultare sempre più aperto e partecipato. In questo quadro è infatti importante la crescita contestuale della partecipazione costruttiva sia dei vari stakeholders che dei cittadini.

Un conforme sviluppo della Smart City è quindi da considerare una indubbia necessità, configurandosi anche quale importante opportunità da cogliere e coniugare come fattore strategico per lo sviluppo sociale ed economico della città e del connesso territorio. A tale scopo un apposito piano di sviluppo è quindi da adottarsi, includente azioni a breve, medio e lungo termine, promuovendo contestualmente la corrispondente e costruttiva crescita della necessaria partecipazione e cooperazione locale. È essenziale che il piano divenga motore dell’apporto cooperativo di stakeholders locali, ma anche extraterritoriali, con i quali rapportarsi e condividere una visione più ampia, mirante anche a favorire la proiezione della città di Corigliano-Rossano con un proprio assetto qualificato, che risulti competitivo e riconosciuto anche nel contesto nazionale e internazionale. Deve necessariamente essere promosso nella forma di un Piano di Sviluppo Decennale, che dovrà essere scritto in sinergia ed insieme alle categorie, con le associazioni e con i cittadini al fine di costruire un piano di sviluppo economico 2020-2030.

Accanto a questo si porteranno avanti le strategie sugli asset urbani della città:

– i Borghi Antichi, i Centri Storici, come luoghi di identificazione culturale condivisa della città, poli dei servizi e del commercio in relazione ai cittadini e come luoghi di testimonianze architettoniche e spaziali monumentali, luoghi delle istituzioni museali, luoghi di dialogo tra arte antica e contemporanea, luoghi degli eventi e dei festival in relazione alla vocazione turistica di Corigliano-Rossano; per cui il nostro impegno è quello di destinare buona parte dei fondi stanziati in virtù della fusione proprio per queste finalità e, allo stesso tempo, intercettare Fondi PISU e quelli in corso di Agenda Urbana, in modo da ridare splendore e occupazione ai due centri storici;

– l’azione di riqualificazione dello spazio pubblico con il coinvolgimento dei cittadini di modelli di coprogettazione e delineare una strategia che punti a identificare e valorizzare le specificità sociali, culturali ed economiche di ognuno. Per raggiungere questo obiettivo pensiamo di promuovere l’attivazione di nuovi modelli di governance coordinati dal Comune, che coinvolgano le componenti della città, esperti e opinion makers locali e nazionali che sviluppino specifiche azioni di marketing territoriale, coprogettazione e condivisione delle strategie, con l’obiettivo di generare gli investimenti locali e in funzione dell’attrazione di investimenti dall’esterno. L’obiettivo è quello di creare occasioni di sviluppo locale sostenibile e, quindi nuovi posti di lavoro, semplicemente coordinando e generando sinergie tra le migliori realtà e competenze già attive nella città.

In questo quadro si inserisce il futuro della centrale ENEL, che allo stato attuale non offre alcuna prospettiva di sviluppo occupazionale, rappresentando di fatto un ostacolo all’integrazione costiera e urbanistica delle due aree della città. ll progetto “Futur-E”, per la riqualificazione del sito, pare essere in un vicolo cieco a causa dell’assenza di proposte concrete e accettabili.

In ogni caso le prospettive delineate dall’ex-Consiglio Comunale di Rossano, di un utilizzo del sito nel solco delle vocazioni turistiche ed agricole dell’area, vanno rese concrete attraverso un’azione istituzionale forte nella quale chiamare in causa Enel, Regione Calabria e MISE.

Impegno della amministrazione dunque, sarà quello di definire il destino del sito, nella direzione di un riutilizzo e riqualificazione completamente sostenibili oppure verso lo smantellamento e ripristino dei luoghi. In entrambi i casi la nostra azione punterà sulla massimizzazione delle ricadute occupazionali per il territorio.

Per quanto concerne il Porto di Corigliano-Rossano, esso per collocazione, dimensione e potenzialità, rappresenta un’infrastruttura centrale per lo sviluppo dell’intero territorio e richiede, dunque, un rilancio della

propria vocazione peschereccia e commerciale anche alla luce dell’avvenuta istituzione della ZES, purtroppo non ancora attiva. Un Porto che, a causa della disattenzione della politica locale, è stato spesso mortificato anche dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro e su cui insiste un progetto di Piano Regolatore mai adottato e privo di una chiara destinazione d’uso.

Sarà cura della nuova amministrazione adoperarsi perché si affermi la specializzazione del Porto quale “HUB” per l’agricoltura, l’agroalimentare, la pesca, l’agroindustria e servizi correlati.

Crediamo nella capacità attrattiva del Porto in relazione al segmento particolare dell’approdo turistico delle navi da crociera e delle barche a vela, che merita necessaria attenzione e promozione, affinchè i passeggeri abbiano la possibilità di ammirare il nostro territorio, ricco di un patrimonio culturale, storico ed enogastronomico, unico al mondo.

Agricoltura e Pesca non rappresentano soltanto le principali attività produttive del territorio, ma anche delle risorse dall’enorme valore culturale ed identitario.

La nostra azione sarà orientata a promuovere e stimolare, anche in termini di investimenti, i nostri prodotti agricoli e il nostro pescato, rimarcandone le assolute specificità e qualità. Per questo, è fondamentale l’attivazione di procedure per l’istituzione di una DE.CO. (denominazione comunale) per i prodotti di eccellenza del territorio.

Compito imprescindibile sarà quello di impegnarsi in termini di programmazione, rappresentanza e accompagnamento dei processi di produzione, insieme alle organizzazioni dei produttori e agli operatori del settore, al fine di rilanciare delle aree di sviluppo strategico per troppo tempo fuori dalle azioni di governance del territorio.

Un passo istituzionale importante sarà quello di impiegare direttamente risorse di governo per questi due settori, creando uno sportello capace di supportare i processi di innovazione (soprattutto tramite progettazione europea), favorire la semplificazione burocratica e l’interconnessione di risorse e conoscenze.

Infine l’azione di rappresentanza del nuovo Governo cittadino sarà orientata necessariamente ad aprire una vertenza con gli organi extra-comunali per ridiscutere l’imposizione di tributi e costi, oggi troppo alti per l’intero settore.

In relazione alle differenti strategie e a supporto degli investimenti saranno, così attivate competenze che lavoreranno nei diversi ambiti: beni comuni, funzioni temporanee, realtà economiche della città e sovralocali, fino ad arrivare all’attivazione di canali di interlocuzione con i fondi di investimento istituzionali.

Accanto a questo si intenderà perseguire l’azione di sostegno alle fasce deboli della città e quelle a rischio, la fascia grigia, con politiche integrate, promuovendo l’innovazione sociale e i nuovi modelli di impact investing, anche promuovendo tavoli di concertazione con le realtà associative e del terzo settore, in modo da far convergere tutta la città, nella sua componente pubblica e privata, verso l’obiettivo comune di dare risposte concrete a tutti, senza lasciare nessuno indietro.

Per questo verranno creati luoghi di aggregazione nei centri e nelle contrade, in grado di garantire l’accesso a strumenti innovativi che mettano a confronto i nostri giovani con quelli di tutto il mondo.

I servizi della Nuova Città devono saper rispondere ai bisogni dei bambini, dei diversamente abili, degli anziani e di tutte quelle categorie svantaggiate con azioni concrete, come l’abbattimento delle barriere architettoniche, il sostegno al vasto mondo del volontariato e dell’associazionismo, il potenziamento degli asili nido, la realizzazione di spazi ludico-ricreativi ben attrezzati.

Priorità della nostra amministrazione sarà quella di creare un osservatorio su minori e famiglie a rischio povertà ed emarginazione, l’attivazione di servizi comunali della mediazione e della cultura della riparazione, interventi mirati al contrasto dei fenomeni di bullismo e di devianza giovanile.

Fondamentale per la nuova classe dirigente sarà l’impegno ad individuare strutture e risorse per la creazione di centri residenziali e semiresidenziali, a favore di disabilità fisiche e psichiche (strutture “dopo di noi” in primis), capaci di offrire maggiore sostegno e serenità alle famiglie coinvolte in questi difficili percorsi. Impegno costante, infine, sono il coordinamento e il potenziamento dei servizi agli anziani, favorendo la sinergia tra la rete dell’assistenza domiciliare, i centri socio-culturali, il mondo dell’associazionismo e del volontariato.

Istruzione e sport saranno un focus specifico e verranno concepite come strumenti di inclusione sociale e funzionale alla promozione degli stili di vita sani: si proseguirà con gli investimenti per rendere le strutture sempre più sicure, attrattive, aggiornate da un punto di vista architettonico e della sostenibilità ambientale e dotate di tutte le infrastrutture necessarie a creare le condizioni per continuare a fornire servizi di alto livello.

Si metterà in campo l’azione di coordinamento e stimolo alla collaborazione tra tutte le componenti cittadine pubbliche e private sui temi dell’economia circolare e dell’innovazione e sui temi dell’impresa 4.0: il lavoro da svolgere in questi anni genererà un contesto di collaborazione concreta e di stimolo alla crescita economica e culturale della città.

I temi ambientali saranno il centro dell’azione del prossimo mandato e vogliamo lavorare per promuovere integrazione tra le differenti politiche e servizi del Comune, nella logica di sviluppare una città sempre più sana, in cui ci si possa muovere in modo sostenibile, in grado di rispondere ai cambiamenti climatici e che sia a servizio della salute dei cittadini. Una città sempre più attenta ai temi ambientali, responsabilmente impegnata a dare risposte sempre più concrete alle richieste delle generazioni presenti e future per garantire il futuro del nostro pianeta.

Uno dei fattori che rende una città moderna e sostenibile è sicuramente la gestione virtuosa dei rifiuti. La Nuova Città deve necessariamente avviare un sistema di raccolta e gestione dei rifiuti finalizzato al riutilizzo dei materiali, con una sicura diminuzione dei costi per i cittadini e la creazione di nuovi posti di lavoro. Tutto ciò attraverso la raccolta differenziata “porta a porta” estesa a tutto il territorio, la “tariffa puntuale”, il riutilizzo dei proventi della rivendita dei materiali di recupero, la realizzazione di impianti di compostaggio e altri strumenti virtuosi che cambino profondamente l’attuale sistema di gestione.

Il nuovo governo della città si impegnerà per ottenere un giusto dimensionamento dell’ATO e dell’ARO presso la Regione Calabria, attualmente inadeguati.

Prioritario impegno della nuova amministrazione sarà la valorizzazione del grande patrimonio boschivo comunale di circa 4.000 ettari, attraverso una rivisitazione-rivalutazione dell’istituto degli usi civici; la riqualificazione delle località montane, delle vallate e delle zone rurali; la realizzazione di percorsi e servizi che diano risalto alle risorse naturali.

Il tema dell’acqua come bene comune sarà obiettivo strategico della nuova azione amministrativa, sia in termini di tutela delle nostre sorgenti che di riorganizzazione dei servizi.

Anche al problema del randagismo sarà data particolare attenzione, attualmente gestito in modo dispendioso, poco efficace e poco dignitoso per gli amici a quattro zampe. Compito della nostra amministrazione sarà quello di avviare un grande piano di sterilizzazione e registrazione dei randagi, rivedere la gestione del canile comunale, rilanciare il ruolo dei canili-rifugio, puntare sugli affidi e le adozioni in sinergia con associazioni animaliste.

Sanità e Giustizia, i diritti negati, saranno al centro dell’azione politico-amministrativa del Governo della Città, con lo sguardo puntato all’ottenimento e al mantenimento delle strutture e dei livelli essenziali delle prestazioni.

Le presenti linee programmatiche vengono, dunque, tratteggiate per ridare dignità, sviluppo e splendore alla nascente Città Unica. Una piattaforma programmatica sempre aperta al confronto e al contributo delle energie e delle intelligenze delle persone libere della città, ispirata dal fervente desiderio di rinascita dell’intero territorio.

Da dove partiamo. La città del presente, dalle difficoltà alle opportunità

Ogni grande opportunità spesso si cela dietro delle grandi difficoltà.

Il nostro territorio, quello che la città di Corigliano-Rossano può simboleggiare e sintetizzare, è un territorio ferito. Spesso quando si utilizza questa espressione, che spesso abbiamo ascoltato e che spesso abbiamo anche utilizzato, si pensa a ferite provenienti dall’esterno, ed in parte è vero.

La cosidetta spending review, attuata dai governi nazionali in questi anni, ha avuto dalle nostre parti un sapore amaro, assumendo spesso più le sembianze di una beffa politico-territoriale che di una vera azione di razionalizzazione delle risorse. L’arretramento dello Stato, inteso in senso alto e generale, ha visto lo ionio cosentino (e più in generale l’intero versante ionico della Calabria) spesso vittima di ridimensionamento o soppressione di servizi, fino alla negazione di diritti fondamentali quali la sanità, la mobilità, la giustizia, tutti elementi che non solo hanno intaccato la qualità della vita, ma che hanno inevitabilmente danneggiato anche la nostra economia.

Da qui nasce l’esigenza di un nuovo modello di rappresentanza politico-istituzionale, che vada oltre i confini cittadini delle due municipalità estinte e che riesca a raccogliere e rappresentare l’intero territorio, rivendicandone i diritti ma, soprattutto, raggiungendo l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dell’intero Paese mediante la condivisione e la sistematizzazione delle proprie enormi e ancora inespresse risorse.

Oltre alle ferite provenienti dall’“esterno”, le prime settimane di mandato sono servite soprattutto per rilevare forma ed entità delle ferite inferte da “noi stessi”. Si tratta di un punto di partenza fondamentale se intendiamo raggiungere degli obiettivi concreti, anche perchè è nostra profonda convinzione che il destino del nostro territorio dipenda principalmente da noi che lo abitiamo e che, da più parti ed in più modi, lo amministriamo.

Ci troviamo, dunque, a governare una città bellissima, dalle potenzialità enormi, con le difficoltà intrinseche di una fusione storica e straordinaria unite alle difficoltà esplicite di un territorio che nel corso degli ultimi anni ha visto l’insorgere e l’acuirsi di numerose problematiche.

Una macchina comunale efficiente e poco trasparente, che nel corso degli ultimi mesi ha unito alle difficoltà sedimentate dei due apparati delle realtà estinte, le difficoltà di un veloce e progressivo svuotamento degli uffici – quindi con dispersione delle competenze – “permesso” dalle normative nazionali in materia di pensionamenti. In tutto questo, la fase di traghettamento commissariale che avrebbe dovuto armonizzare le strutture dei comuni estinti, ci consegna di fatto la sommatoria delle precedenti realtà, per altro con un gruppo dirigente risicato. Inoltre una serie di adempimenti ed atti amministrativi obbligatori, per ragioni non pienamente comprese da parte di chi scrive, non è stata redatta ed approvata, circostanza che ha causato numerosi ritardi nell’avvio nostra attività amministrativa. Questa è probabilmente la problematica meno “visibile” alla nostra comunità, ma sicuramente tra le più importanti e che di certo influenza l’attualità.

La città ha poi ereditato atavici problemi infrastrutturali: reti idriche, reti fognarie, impianti di depurazione, viabilità interna, assetto del suolo, edifici scolastici eccetera. Una sorta di canovaccio delle emergenze tipicamente rispolverato in ogni campagna elettorale, ma poi mai affrontato realmente con pianificazione e lungimiranza dalle amministrazioni del passato, le quali forse interpretavano tali questioni come isolate nei settori di competenza o marginali rispetto ai periodi in cui si manifestavano. Ma tali criticità infrastrutturali, in verità, sono ormai evidentemente dei segmenti di un sistema-città più complessivo ed integrato, che quindi influenzano ogni aspetto della vita della comunità e della nostra economia.

E l’inerzia del passato, recente e remoto, ha consentito che queste ed altre criticità divenissero sempre più profonde, delegandoci un compito arduo, ma allo stesso tempo più interessante ed ambizioso. Siamo profondamente convinti, infatti, che dal superamento sistematico di tali deficit infrastrutturali non dipenda soltanto un automatico miglioramento della qualità della vita dei nostri cittadini, ma anche uno sviluppo economico-sociale al momento inatteso.

Ecco perché sarà necessario che l’amministrazione lavori, quasi su tutti i fronti, su due binari paralleli: sul primo la gestione delle emergenze amministrative, infrastrutturali, sociali; sul secondo la pianificazione degli interventi per superare i problemi strutturali ed investire su alcune assi di sviluppo. Una pianificazione, questa, che non deve limitarsi agli anni di mandato amministrativo e che deve, invece, tenere conto di una cornice ben precisa: come immaginiamo e come vogliamo la città del futuro, iniziando a costruirla intervento per intervento.

Abbiamo suddiviso questo lavoro, questi binari paralleli, in XXV azioni che rappresentano i nostri impegni per la città.

 

Azione 1: IL NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE

Il nuovo assetto istituzionale della Città deve garantire pari dignità a tutto il territorio, ai diversi centri abitati e alle frazioni, assicurando adeguati servizi e la prossimità delle istituzioni comunali.

L’approvazione dello Statuto della nuova Città a cura del Consiglio Comunale, consentirà di definire non solo il nuovo assetto istituzionale ma di sottolineare i valori identitari della nostra nuova comunità.

La città di Corigliano-Rossano si identifica e si riconosce nella sua terra, nei suoi paesaggi, nella sua storia. Si riconosce e si identifica, dunque nelle fatiche della propria gente e nelle eccellenze che tali fatiche hanno generato nel tempo; nel contesto di un luogo, quello della piana di Sibari, che è stato e resta il marcatore di identità e fonte di ispirazione di tali eccellenze. La città di Corigliano-Rossano si identifica nella dimensione fondativa della produzione di ulivo e zagare, clementine e liquirizia; nella tutela del mare e del suoi prodotti, nella salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio; presidia e tutela la biodiversità, il lavoro, le acque; sostiene la diffusione dei saperi e dei valori della terra e ne favorisce la condivisione; si identifica, tutela, custodisce e condivide il patrimonio culturale, architettonico e religioso consegnatole dalla storia.

Le nostre radici culturali e politiche nascono dai principi della Carta Costituzionale che costituisce la base irrinunciabile del pensiero politico che ci guiderà anche nelle nuove scelte.

Riteniamo fondamentale il principio di laicità nella vita pubblica, che garantisce a tutti i cittadini uguali diritti civili, libertà religiosa, libertà della scienza e della ricerca, che tutela la libera espressione delle opinioni, le scelte e gli orientamenti sessuali delle persone, che contrasta ogni fondamentalismo e ogni tentazione di stato etico.

La carta costituzionale della città è il nuovo Statuto di Corigliano-Rossano. Riteniamo fondamentale che il Consiglio Comunale istituisca a breve la commissione speciale per la redazione dello Statuto e del regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale della città di Corigliano-Rossano. Al lavoro di elaborazione della nostra carta costituzionale intendiamo chiamare non solo i consiglieri comunali e le forze politiche, ma l’intera comunità attraverso forme di partecipazione democratica e diffusa.

Il nuovo assetto istituzionale garantirà, attraverso i costituendi municipi con i loro organi di rappresentanza democratica, cosi come previsti dall’art.16 del Testo Unico, la più ampia condivisione della cittadinanza e delle associazioni alla vita istituzionale della nuova città.

È nostra intenzione abbandonare l’idea di una nuova sede istituzionale dell’ente valorizzando invece i magnifici manufatti presenti nei nostri centri storici dove saranno prevalentemente ubicati gli uffici di governo e di rappresentanza dell’ente comunale.

La sede legale dell’ente sarà ubicata nel centro storico dell’area urbana di Corigliano, in particolare in Palazzo Bianchi, che si affaccia sulla storica Piazza del Popolo, che sarà il nuovo Palazzo di Governo della Citta’ di Corigliano-Rossano, sede del Sindaco e della giunta.

Anche sulla funzionalità amministrativa e piena riconoscibilità dei luoghi istituzionali riteniamo si giochi una partita importante nel processo di costruzione politica e sociale della nuova città; con questo scopo, senza badare ad effimere logiche campanilistiche – che tendono sempre più a somigliare a spinte reazionarie – la ridistribuzione degli uffici comunali sarà realizzata immaginando la città di domani, non quella di ieri.

Una città in cui le istituzioni comunali sono autorevolmente presenti soprattutto nei centri storici e laddove i luoghi hanno una funzione ed un significato, generando senso di appartenenza non per il quartiere o l’area urbana, ma per l’intera, grande nostra città.

 

AZIONE 2: LA RIORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA COMUNALE

Altro pilastro istituzionale è costituito dalla riorganizzazione dell’apparato amministrativo attraverso soprattutto la digitalizzazione dei procedimenti e servizi in rete. Si tratta di mettere a sistema gli ex apparati amministrativi dei due enti che vanno armonizzati e potenziati nei ruoli dirigenziali anche attraverso una profonda revisione dell’assetto organizzativo. Uno sforzo che la Giunta è impegnata a porre in essere, attraverso il contributo fondamentale delle organizzazioni sindacali e di tutto il personale che deve sempre più riconoscersi nel nuovo ente.

In particolare, in attesa dell’immissione di nuove professionalità, sebbene sia urgente la disponibilità di nuovi dirigenti, nell’immediato sarà favorita la mobilità interna e la crescita professionale del personale dipendente in essere. Si investirà dunque sulla formazione del personale da un lato, che dovrà essere messo nelle condizioni di accettare e superare le sfide di un comune grande e moderno, e sull’efficientamento e razionalizzazione degli uffici dall’altro.

Si intende portare a compimento il percorso amministrativo già avviato per la stabilizzazione del personale ex LSU/LPU, che da molti anni presta servizio presso il Comune.

Si realizzerà, inoltre, la piena attuazione della legislazione anticorruzione e per la trasparenza, la valutazione delle performance, la rotazione, la formazione continua del personale dipendente e la semplificazione dei processi amministrativi.

Il nuovo assetto istituzionale dell’Ente sarà di ausilio per l’Amministrazione comunale determinata a consolidare il tavolo di lavoro intercomunale ed interistituzionale che abbiamo appena avviato con tutti i Sindaci della Sibaritide e della Sila greca, consentendo di potenziare i rapporti con gli altri soggetti sovracomunali (Prefettura, Regione, Provincia, Ufficio scolastico provinciale, ASP, ANAS , Ente Ferrovie,ENEL, SORICAL, Autorità d’Ambito provinciale per i rifiuti, Autorità Idrica regionale, Autorità del distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, Autorità Portuale di Gioia Tauro, CORAP , GAL Sibaritide, Agenzie Regionali Ente parco Sila Greca, l’Ente Riserve naturali lago di Tarsia e foce del fiume Crati ecc.), al fine di affrontare assieme e risolvere i principali problemi di questi nostra area vasta per ciò che attiene a sanità, le attività economiche, la viabilità, la sicurezza, la giustizia, le infrastrutture, l’ambiente, i rifiuti.

Si tratta per noi di una scelta strategica, che veda coinvolti tutti i comuni del comprensorio in una attività di pianificazione unitaria, anche mediante la condivisione di uffici o apparati amministrativi.

 

Azione 3: COMUNE DIGITALE

Il Comune digitale è per definizione il Comune dell’efficienza e della trasparenza.

La digitalizzazione dei procedimenti, già citata in ambito di riorganizzazione della macchina comunale, assume un’importanza specifica nel nuovo assetto istituzionale della Città, dal momento che ormai è necessario considerare le infrastrutture dell’informazione ed i servizi immateriali non più come segmenti marginali nella vita di una città ma come strumento necessario e risolutivo, tanto per l’organizzazione interna dell’Ente quanto per ciò che riguarda la erogazione di servizi amministrativi ed istituzionali per il cittadino, le imprese, gli altri enti.

Per questa ragione obiettivo dell’amministrazione è realizzare il comune digitale, ampliando progressivamente la gamma di servizi amministrativi a cui ogni cittadino, imprese o ente può accedere anche senza recarsi presso gli uffici comunali, in modo veloce e trasparente, grazie alla propria identità digitale. A tal uopo sarà creato un apposito servizio.

 

Azione 4: RESPONSABILITA’ E PARTECIPAZIONE

In questi anni è cambiato il mondo, sono saltati equilibri, modelli e certezze. La politica non è stata in grado di anticipare gli eventi ma oggi più che mai è chiamata ad elaborare nuovi paradigmi, a cambiare se stessa, proponendo metodologie nuove, capaci di coinvolgere le persone e richiamarle alla collaborazione per avviare un vero cambiamento. Un obiettivo imprescindibile è quello di mantenere unita una comunità, di riavvicinare i cittadini alle proprie istituzioni locali, di risvegliare un ritrovato sentimento di appartenenza e senso civico.

Crediamo in un metodo di governo che guardi all’interesse di tutta la città, in un confronto aperto anche nella diversità di opinioni: solo percorrendo questa strada sarà possibile vincere la crescente e profonda sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Vogliamo una città vivace, virtuosa e solidale, capace di ascoltare e dare risposta ai bisogni dei cittadini e delle famiglie, rispettosa del territorio, dei beni comuni e della salute, volano di nuove opportunità di lavoro, promotrice di benessere e di crescita culturale.

Per perseguire con convinzione tali obiettivi metteremo in campo le seguenti attività:

  • nuovi strumenti di partecipazione, di confronto e di ascolto per alimentare un ritrovato sentimento di appartenenza e senso civico, a partire da tavoli tematici su AGRICOLTURA e TURISMO;
  • promozione su più ambiti di laboratori e gruppi di lavoro con i cittadini come luoghi di contributo all’elaborazione e partecipazione decisionale, a partire dal tema dei Centri Storici;
  • rapporti semplici e diretti tra cittadini ed istituzioni;
  • avviamento di un percorso per condividere la destinazione delle risorse finanziarie di tutti i cittadini

attraverso il “bilancio comunale partecipato”;

  • coinvolgimento attivo dei cittadini nella gestione dei beni e degli spazi pubblici con particolare attenzione alle istanze della dimensione giovanile di Corigliano-Rossano;

DAL CITTADINO APATICO AL CITTADINO RESPONSABILE. Il modello di partecipazione al quale aspiriamo, già concretamente realizzato in altri posti d’Europa, presuppone un concetto fondamentale sul quale abbiamo detto in campagna elettorale ed intendiamo insistere molto: il concetto di responsabilità del cittadino. Riteniamo che ogni cittadino debba ritenersi amministratore della propria città, e contribuire quindi allo sviluppo, alla gestione, anche al raggiungimento di alcuni obiettivi oppure al superamento di comportamenti scorretti o nocivi per il territorio. È questa una della sfide a nostro avviso più importanti della nostra amministrazione.

 

AZIONE 5: SICUREZZA E TRANQUILLITA’ PER I NOSTRI CITTADINI

La sicurezza non coincide unicamente con la tutela dell’incolumità fisica dei cittadini o dei loro beni, ma si estende a tutti gli aspetti della loro vita, comprese la sicurezza stradale, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la sicurezza derivante da un adeguato decoro urbano.

Questo obiettivo si raggiunge primariamente garantendo un presidio su tutto il territorio, ma anche incentivando i cittadini a vivere maggiormente la propria città. La presenza dei cittadini nelle vie e nelle piazze è uno dei principali deterrenti per la criminalità e pertanto bisogna creare le condizioni affinché gli abitanti si riapproprino a pieno dei propri quartieri. Rendere protagonista l’associazionismo nella creazione di attività aggregative, culturali e ricreative su tutto il territorio è la chiave per rivitalizzare ogni angolo del nostro comune.

La nuova amministrazione si impegnerà in ogni caso a rafforzare azioni e a sperimentare ed applicare nuove misure correlate ai nuovi fenomeni che si pongono alla collettività. In particolare proponiamo di realizzare:

  • mappatura del territorio per individuare le aree percepite dalla popolazione come pericolose;
  • maggior presidio del territorio e coordinamento delle forze dell’ordine;
  • presidio notturno del territorio da parte della Polizia Municipale;
  • incremento dei sistemi di videosorveglianza collegati alla centrale di controllo;
  • lotta all’abusivismo commerciale con nuove modalità operative;
  • estensione mirata della fascia oraria di illuminazione ed incremento dei punti luce;
  • lotta al degrado con appositi servizi di Polizia Municipale e associazioni di volontariato;
  • contrasto alla criminalità organizzata ed alle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico mediante protocolli d’intesa con prefettura, forze dell’ordine e le associazioni di categoria;
  • collaborazione con le scuole e le famiglie per una sempre maggiore educazione civica;
  • coordinamento con Ispettorato del Lavoro e ASL per la lotta contro il lavoro nero e le violazioni

sulla sicurezza

Per raggiungere tali obiettivi, per altro, è impegno della nostra amministrazione rafforzare la polizia municipale e puntare sulla organizzazione e specializzazione del Corpo, strutturando servizi di polizia locale specifici per le peculiarità del nostro territorio.

Per promuovere e sostenere lo sviluppo economico e sociale di un territorio è indispensabile pianificare interventi in grado di favorire la nascita e la permanenza delle imprese produttive. Ma assume una rilevanza non solo di ordine pubblico, ma anche economica garantire nel contempo alle imprese ed ai cittadini residenti e non, un contesto territoriale sicuro, dove operano agenzie educative, scolastiche, culturali e assistenziali, impegnate nella prevenzione dei fenomeni di devianza sociale, e dove operano presidi di legalità e di giustizia.

Un territorio cosi vasto e con una popolazione residente di oltre 120 mila abitanti (ex circondario del Tribunale Rossano), con un indice di criminalità rilevante, evidenziato da tutte le statistiche e resoconti giornalistici, con un istituto penitenziario di massima sicurezza ivi presente, e con tutti i presidi di polizia ivi operanti, non può restare oltre senza il presidio di giustizia del Tribunale ordinario. Lavoreremo alacremente, sin da subito, interagendo con il Governo Nazionale per il ripristino immediato del Tribunale per tutte le ragioni già note e che saranno oggetto di una apposita deliberazione del Consiglio Comunale che inoltreremmo al Presidente del Consiglio, al Ministro della Giustizia ed alla deputazione Calabrese.

 

AZIONE 6: LA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

La nascita della nuova Città postula l’adeguamento delle politiche urbanistiche che dovranno essere finalizzate ad accompagnare e sostenere lo sviluppo sostenibile intersettoriale del territorio ed a realizzare le infrastrutture necessarie per la vita istituzionale, sociale ed economica della Città unica e dell’intero comprensorio di cui è baricentro.

La nuova Città deve nascere su un nuovo e innovativo modello di governo del territorio e un nuovo concetto dell’abitare, puntando ad una revisione del Piano Strutturale Associato della Sibaritide (PSA) e degli altri strumenti urbanistici, che:

  • tenga conto della avventa fusione dei Comuni di Corigliano-Rossano giacché il Piano non considera le dinamiche del nuovo Comune;
  • disegni efficaci strategie di rigenerazione urbana dei quartieri, a partire dai due scali e dalle contrade più popolose, e di prevenzione dei rischi sismico ed idrogeologico;
  • elabori nuovi modelli di housing sociale;
  • punti alla qualità dei servizi e alla messa in sicurezza ed efficientamento del patrimonio edilizio

esistente, pubblico e privato;

  • si occupi del recupero e rilancio dei centri storici nell’ottica di nuove e più avanzate funzioni che, oltre alla residenzialità, tengano conto delle prospettive turistiche e delle attività culturali e artigianali, favorendo le attività commerciali sia in termini di servizi più adeguati che in termini di fiscalità agevolata.
  • investa nella riqualificazione delle aree industriali ed artigianali .
  • A tal riguardo pensiamo che sia necessario concertare con la Regione Calabria ed il Corap una armonizzazione delle due area industriali attualmente in essere, ossia quella di Schiavonea e di C.da Santa Irene con le esigenze della Città Unica. Siamo dell’avviso che dovrà essere rivisitato e corretto il Piano regolatore attualmente vigente anche in un’ottica di riduzione dei terreni sottoposti a vincolo. In particolare, alla luce del bilancio di sviluppo delle zone industriali di questi anni, prendendo atto del fatto che vi sono insediate quasi interamente aziende al servizio delle filiere economiche principali e vocazionali del territorio, dovranno essere potenziati servizi ed infrastrutture funzionali a tali filiere.

La nostra visione di politica urbanistica impone, in primis, di dissuadere lo sviluppo urbano incontrollato, che non siano sottratti ulteriori spazi all’agricoltura, che si conservino e tutelino le zone verdi ancora diffuse.

Non è escluso che, per ottenere tali obiettivi, si possano delineare anche strumenti di pianificazione urbanistica ulteriori. Tra questi si identificano: il Piano Operativo Comunale e il Piano smart city.

Il Piano Operativo Comunale è lo strumento di pianificazione che concretizza in un progetto unitario la vision nell’Agenda Urbana e si muove su tre temi prioritari:

– il riuso dell’esistente come strategia principale di azione nelle trasformazioni urbane;

– la città pubblica come rete di servizi diffusa e vicina ai cittadini;

– la natura come sistema urbano complessivo finalizzato a dare alla città gli strumenti di resilienza per affrontare e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e come strumento per creare un ambiente di vita sano e attivo nei confronti della salute pubblica.

Il Piano Smart City, il piano della città intelligente, ovvero una città in cui vengono effettuati investimenti in infrastrutture di comunicazione, trasporti, ICT, assicurando uno sviluppo economico sostenibile e un’alta qualità

 

della vita, nonché una gestione sapiente delle risorse naturali e una concreta adozione di misure ecologiche sia di controllo che di risparmio energetico, ottimizzando le soluzioni per la mobilità e la sicurezza. Creare una città intelligente consiste nel saper risolvere i problemi dei propri cittadini con l’uso di tecnologie, creando un sistema di cooperazione, delle infrastrutture digitali e degli strumenti che una comunità è in grado di offrire ai suoi abitanti.

Nello specifico, per l’avvio dei progetti di rigenerazione urbana di quartieri, ma soprattutto di contrade, sarà istituito un servizio apposito all’interno dell’organigramma comunale, con competenze specifiche. All’interno dei progetti di rigenerazione saranno contemplate anche le aree estremamente abitate in questo momento sprovviste di servizi primari (reti idriche, reti fognarie in primis).

Tali indirizzi strategici saranno ripresi all’interno del nuovo Documento Unico di Programmazione dell’Ente, previsto dai nuovi principi contabili approvati con il D.Lgs. n. 118/2011.

All’interno del DUP, gli indirizzi strategici sopra individuati saranno a loro volta declinati in obiettivi strategici e obiettivi operativi, che rappresenteranno le linee di azione per raggiungere i traguardi attesi dall’Amministrazione al termine del mandato amministrativo.

I luoghi Simbolo da “rigenerare”, un cantiere aperto ai cittadini

L’amministrazione della nuova città non può non porsi l’obiettivo di un’alta qualità urbana, declinata nella dimensione smart, nella viabilità interna, nei servizi, negli spazi comuni, nel verde, nell’architettura e negli arredi urbani, ma risulta altresì necessario raggiungere un unico denominatore strategico per tutto il territorio che, unito alla valorizzazione delle singole zone, ne esalti le peculiarità mantenendo interazione e coesione territoriale tra le stesse.

Per questo, nell’ambito di un progetto di città unitario, riteniamo prioritario intervenire su luoghi o strutture da recuperare, ristrutturare, ridestinare o semplicemente rendere fruibili, tanto del patrimonio strettamente comunale quanto di altri enti.

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  • Quadrato compagna Schiavonea : Centro commerciale naturale per le eccellenze del territorio, centro di aggregazione sociale e turistico;
  • Piazza Fiume Schiavonea : Mercatino del mare e dei prodotti della terra;
  • Complesso delle Clarisse Corigliano Centro – Polo museale – Casa della fotografia;
  • Area ex consorzio Agrario Cantinella : Centro direzionale servizi all’agricoltura e alle imprese, spazi pubblici aperti per l’aggregazione ed i servizi nella contrada;
  • Teatro Valente – Complesso della riforma : Casa della musica;
  • Chiesa della Riforma : Ristrutturazione;
  • Vecchio complesso penitenziario, Rossano Centro Storico : acquisizione e recupero;
  • Torre dell’Orologio, Rossano : ristrutturazione ed apertura;
  • Abazia del Patire : acquisizione e valorizzazione, con particolare riferimento ai mosaici;
  • Ex Elaiopolio, Rossano : riqualificazione;
  • Biblioteche civiche dei due centri storici : riqualificazione ed apertura;
  • Ex Mattatoio Comunale – Palazzo del Pendino – Ostello della gioventù
  • Parcheggio/Ascensore Sant’Antonio Rossano Centro : attivazione ;

La città dei Parchi

A proposito di significato dei luoghi ed identità della nuova città, nuovi simboli identitari della città nuova saranno Il “PARCO DELL’ULIVO” ed il “PARCO DELLE ZAGARE”. Il primo da realizzare utilizzando uno dei tanti oliveti dell’area urbana di Rossano, di impianto Basiliano. Gli alberi secolari di olivo con le loro contorsioni sono già di per se monumenti, scultura, storia, ecologica, economia.. Il secondo mediante l’ impiego di uno dei tanti agrumeti dell’area urbana di Corigliano dove persistono cultivare antichi, anche indigeni, e recenti anche di provenienza estera, qui perfettamente acclimatati.

Ma sempre in tema di simboli, la scelta di non avviare la costruzione di una cittadella comunale tradizionale, baricentrica rispetto alle due aree urbane, non implica la rinuncia alla costruzione, ideale e concreta, di una cittadella innovativa, ovvero di un parco dei servizi altrettanto baricentrico, integrato con il nuovo ospedale ed altri servizi, che possa rappresentare il luogo simbolo di una nuova città realmente all’avanguardia, che pone i servizi al cittadino e l’ambiente al centro del proprio sviluppo.

 

Azione 7: IL PIANO SPIAGGIA COME STRUMENTO DI SVILUPPO

La nostra città può vantare circa 30 chilometri di costa, un tratto molto rilevante della costa ionica cosentina. Ma il valore della nostra fascia costiera non è relativo soltanto alla quantità: la nostra costa può vantare spiagge diverse e peculiari, tanto in tratti completamente non urbanizzati (come Capo Trionto o Foce del Crati) quanto in tratti urbani altrettanto diversi e peculiari (come Schiavonea o Sant’Angelo). Un patrimonio che non è stato finora, a nostro avviso, valorizzato abbastanza a causa di un utilizzo limitato di uno strumento di pianificazione importante come il Piano Spiaggia.

Abbiamo ereditato una procedura di allineamento dei due piani spiaggia che insistevano sulle municipalità estinte, avviata dal Commissario Prefettizio. È nostra intenzione dare degli indirizzi ulteriori alla commissione che si sta occupando di tale attività, col fine di far divenire il Piano Spiaggia un elemento strategico per lo sviluppo costiero.

La prospettiva deve essere quella di predisporre la corretta e trasparente assegnazione di spazi per attività sostenibili che integrino e qualifichino l’offerta turistica generale del territorio, privilegiando attività e servizi inclusivi, innovativi, totalmente sostenibili. Non è più tollerabile che i lotti previsti e formalmente assegnati restino “irrealizzati”. Inoltre il nuovo piano spiaggia deve prevedere specifiche norme per l’allungamento della stagione “marina” con l’obiettivo di sfruttare in pieno il nostro straordinario clima.

Considerato l’allineamento dei due strumenti attuali, nel nuovo piano spiaggia saranno previste, all’altezza del borgo marinaro di Schiavonea ed eventualmente nell’area di Sant’Angelo, delle aree riservate alle imbarcazioni di pesca tradizionale, sia per tutelare questo prezioso segmento di economia locale, quanto per valorizzare la marineria tradizionale come marcatore identitario della città.

Allo stesso tempo il nuovo piano spiaggia dovrà essere compatibile e funzionale ad uno sviluppo dei servizi costieri che colmi la mancanza storica di servizi turistici e ricettivi inaccettabile per una città che può e deve basare parte del proprio sviluppo economico sul turismo.

La pianificazione costiera, dunque, dovrà essere adeguata alla unica realtà amministrativa, con particolare attenzione al diritto di tutti all’accesso alla battigia alla tutela delle dune, alla vegetazione spontanea e autoctona esistente nonché alla necessaria creazione di strutture ecosostenibili di promozione turistica e velistica (ad esempio moli; banchine galleggianti; ricoveri per piccole imbarcazioni; zone riservate per attività di immersioni e snorkeling).

 

Azione 8: LA CENTRALE ENEL DI CONTRADA CUTURA

Considerata la debolezza della proposte attualmente in campo, concepite nella direzione di un riutilizzo e riqualificazione ecosostenibile che non hanno visto imprese nazionali o straniere interessate, il progetto di riqualificazione della Centrale Enel di Corigliano-Rossano si trova in un vicolo cieco. Le proposte imprenditoriali più solide sembrano venute meno. Sul tappeto solo idee, ma queste, per quanto belle, hanno bisogno di solidità e credibilità finanziaria dei proponenti.

Il nostro territorio ha sopportato per decenni i costi di un investimento nazionale ed ora attende di essere risarcito. A tal fine avvieremo un’azione interistituzionale forte, previa concertazione con le popolazioni dell’intero territorio della sibaritide, con i vertici nazionali dell’Enel, con i Ministeri preposti e con la Regione perché si vada verso un progetto di riutilizzo concreto e finanziariamente solido del sito nel totale rispetto delle vocazioni e delle scelte strategiche effettuate dal territorio e dalla città, oppure perché si proceda allo smantellamento completo dell’impianto e bonifica del sito attraverso l’utilizzo di maestranze locali appositamente formate, selezionate attraverso l’esclusivo strumento del collocamento pubblico, ed il ripristino dei luoghi di una area strategica che rappresenta la vera cerniera delle due ex municipalità.

Per quanto riguarda le alternative, ovvero la cornice dentro la quale potrebbe inserirsi un progetto di riutilizzo del sito diverso dal ripristino allo stato originario dei luoghi, riteniamo che i limiti entro cui un tale percorso sarebbe possibile sono stati inizialmente tracciati dal Consiglio Comunale dell’estinta città di Rossano (con apposita delibera del 15.02.2017) e successivamente rimarcati dalle scelte della popolazione che ha inteso fondere le due ex municipalità, ponendo quindi l’area di Sant’Irene al centro della nuova città, modificandone inesorabilmente le prospettive di sviluppo locale.

Un’area, in pratica, che proprio per la sua collocazione, non può rimanere industriale in senso stretto, ma contemplare infrastrutture di integrazione urbana e servizi strategici per lo sviluppo dell’economia del territorio, a partire da quel nuovo lungomare della città unica per il quale intendiamo realizzare un vero e proprio concorso di progettazione.

Azione 9: LA NUOVA MOBILITA’

Una grande Città, quale è Corigliano-Rossano necessita di una rete viaria e di trasporti adeguati.

La Giunta Municipale ha approvato di recente il progetto con il quale il Comune aderisce al bando Pon – Infrastrutture e Reti 2014-2020 – linea di intervento II2.2. Hanno aderito al partenariato di progetto due società private. Il progetto sarà realizzato con il supporto dell’Ufficio Europa e prevede interventi e attività per 4 milioni e 495 mila euro (coperti dal finanziamento richiesto) finalizzate a migliorare la qualità della vita dei cittadini e la fruizione del territorio, senza alcun costo per l’ente.

Scopo del progetto è quello di aumentare la capacità di produzione e elaborazione dati con output di massimizzazione del livello di offerta e di informazione; gestire e controllare le variabili di trasporto; ridurre i tempi di attesa e i disservizi; aumentare la capacità di interazione dell’utente con l’ambiente reale di navigazione; ridurre e migliorare la qualità degli spostamenti in ambito urbano; rendere efficace il sistema di trasporto per la integrazione dei borghi e delle frazioni; incrementare il livello di qualità ambientale (aria e rumore); abbattere i rischi associati a eventi da probabili esiti funesti su tratti di infrastrutture critici mediante adozione di strumenti di controllo e monitoraggio; dotare l’ambito urbano, in particolare le aree periferiche, di alternative innovative di trasporto basate sull’ICT e l’IoT (per esempio aggregatori di offerta, car pooling). Sono questi alcuni degli obiettivi sottesi alla misura di finanziamento europeo alla quale aderisce l’Amministrazione Comunale, che servono per indicare concretamente quale sia la direzione verso la quale si intende traghettare il sistema dei trasporti interno ed esterno della città.

In questo contesto si innesta l’idea di un piano del trasporto pubblico locale che superi il concetto di “TPL marginale” tipico di quasi tutto il mezzogiorno e che, di fatto, ne caratterizza parte dell’arretratezza. Non avrebbe avuto alcun senso la costruzione della nuova città se non legata a dei salti di qualità in termini di servizi, ma anche di abitudini, che rendano Corigliano-Rossano una città moderna nel contesto europeo. Un’idea che nelle prime settimane di mandato è stata condivisa anche con la Regione Calabria, ovvero con l’ente titolare della ripartizione dei chilometri finanziati di trasporto pubblico locale, che non a caso – in controtendenza con il panorama regionale – ha predisposto per la città di Corigliano-Rossano quasi il doppio dei chilometri previsti col vecchio piano del trasporto pubblico locale regionale.

È evidente come tale risultato sia fondamentale non soltanto in termini di miglioramento della mobilità interna, ma anche e soprattutto in termini di accessibilità dei servizi ed integrazione dei numerosi e preziosi segmenti urbani che compongono il vasto territorio della città.

Intendiamo però, in perfetta continuità con le linee strategiche del nuovo piano del trasporto pubblico locale regionale, non limitarci a considerare la quantità di corse finanziate, ma investire nella qualità e nell’integrazione del nuovo piano dei trasporti pubblici di Corigliano-Rossano: per questa ragione abbiamo già avviato la procedura per affidare in brevissimo tempo il compito di co-progettare il nostro piano cittadino del TPL al dipartimento competente dell’Università della Calabria, con l’intenzione di fare della nostra città il simbolo in Calabria dell’efficienza e innovatività in questo campo.

È nostra intenzione prevedere all’interno del Piano un collegamento veloce, verosimilmente su rotaia, che colleghi i nodi fondamentali delle aree urbane, oltre che valutare la possibilità di istituire tariffe speciali per i consumatori collettivi (es. principe: le scuole) così come accade in altre Regioni d’Italia.

Per la stessa ragione, proprio in virtù della natura policentrica e frammentata del nostro tessuto urbano, parallelamente al Piano del TPL andrà affiancato il Piano Generale del Traffico di Corigliano-Rossano (al momento esiste solo il PUT dell’area Rossano), il quale dovrà definire collegamenti interni ed esterni dei vari segmenti urbani della città, abbinando anche la rimodulazione dei percorsi e degli orari delle linee di trasporto urbano e l’individuazione delle aree parcheggio.

Insieme alle infrastrutture fondamentali e imprescindibili, vogliamo dare particolare attenzione alle piccole cose che facilitano comunque la mobilità, incentivando la mobilità dolce a partire dalle scuole con l’introduzione del

servizio piedibus, in collaborazione con le associazioni di volontariato e attraverso la creazione di nuovi tracciati ciclabili e pedonali.

Questa attenzione deve partire dai centri, ma coinvolgere anche le frazioni perché non abbiano a soffrire dell’estensione territoriale portata dalla fusione. Con questo scopo ci poniamo l’obiettivo, nel primo anno di mandato, di redigere il PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, intervenire sulla capacità, funzionalità e modo di muoversi all’interno della nostra città.

In tutti gli interventi dobbiamo chiedere che i mezzi di trasporto, le viabilità ed i collegamenti siano completamente accessibili anche a chi ha difficoltà motorie, lavorando per la costruzione del PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) di cui il nostro Comune non è dotato e che mappi tutto il territorio individuando i luoghi sensibili da rendere facilmente raggiungibili anche da chi vive una condizione fisica di svantaggio.

Quattro piani, calati però nella realtà, che colmino il gap di pianificazione storicamente sedimentato nella gestione del territorio senza restare (smentendo una triste tradizione) dei progetti su carta accantonati in un cassetto: del resto l’esistenza degli strumenti di pianificazione, oggi, è presupposto essenziale per poter accedere a numerosi finanziamenti. Il primo al quale intendiamo partecipare è quello per la realizzazione di zone a traffico limitato per le merci che preveda l’utilizzo di mezzi elettrici per il raggiungimento delle destinazioni finali.

Puntiamo a realizzare, mediante un sinergico e trasparente rapporto pubblico-privato, due autostazioni (Scalo di Rossano e Scalo di Corigliano) ed a mettere in sicurezza, con l’integrazione di servizi, le principali fermate intermedie (Cantinella) attualmente precarie e non decorose.

Un tavolo permanente di confronto è quello avviato con l’ANAS ed il Ministero dei trasporti per l’attuazione degli interventi già progettati e da realizzare sulla Statale 106 (il III Megalotto) e sulla viabilità di raccordo alla stessa, al fine di assicurare un transito più sicuro per le persone e gli automezzi.

Parimenti con l’Ente ferrovie abbiamo interesse al potenziamento ed elettrificazione della rete ferroviaria e dei collegamenti con le città di Cosenza, Crotone, Bari, Lamezia ecc. oltre al raccordo ferroviario del Porto.

Necessari e improcrastinabili si ravvisano gli interventi della Provincia di Cosenza, con cui questa amministrazione ha già avviato una serie di dialoghi, sulle reti viarie di propria competenza, quali: la strada che collega al Traforo nel centro storico di Rossano e quella che collega C.da Piragineti al Centro Storico di Corigliano. Inoltre riteniamo necessario interloquire con la Provincia per il completamento della strada Tarsia – Porto.

 

Azione 10: LA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO

Una città con il più vasto territorio della Calabria, quale è Corigliano-Rossano è con una rete di infrastrutture rilevante, in larga parte ormai risalente ed obsoleta, ha bisogno, urgente bisogno, di interventi di manutenzione immediati e strutturali.

D’altra parte, una città a forte vocazione turistica che durante la stagione estiva aumenta esponenzialmente la sua popolazione non può non riservare la massima attenzione alle reti delle infrastrutture viarie, elettriche, idriche, fognarie, della depurazione, dello smaltimento dei rifiuti.

Se durante stagione estiva la vetustà e la insufficienza delle reti sottoposte a stress da sovraccarico, per le rilevanti presenze turistiche, producono disservizi a tutti noti, durante gli altri mesi la scarsa cura e manutenzione del territorio e delle sue infrastrutture (a cominciare dai canali di scolo) ha finora determinato ricorrenti dissesti idrogeologici, fino a veri e propri disastri ambientali (vedasi l’alluvione del 2015).

Da ciò la necessità di avviare rispettivamente:

  • –  Un programma di manutenzione straordinaria pluriennale, che riguarda gli interventi necessari ad assicurare la sicurezza e la funzionalità delle infrastrutture e degli impianti esistenti, il telecontrollo e l’uso delle energie rinnovabili;
  • –  Un programma di manutenzione ordinaria , finalizzata a mantenere l’efficienza originaria delle strutture e degli impianti mediante interventi periodici di modesta entità quali riparazioni, sostituzioni di finiture, mantenimento in funzione dei diversi impianti (elettrici, idraulici,di depurazione,di smaltimento dei rifiuti ecc.)

Si tratta di iniziare un nuovo corso anche su questo ambito facendo diventare le attività di manutenzione delle opere più importante della loro stessa realizzazione.

Un sistema di manutenzione siffatto eviterà rischi e danni al territorio e soprattutto alle persone, quindi conseguentemente contenziosi e responsabilità (non solo civili) per l’Ente, i suoi amministratori ed i suoi dirigenti.

Inoltre, la messa in sicurezza del territorio è il nostro principale obiettivo per prevenire i disastri ambientale e ridurre i rischi di frane e alluvioni che, comunque, possono incombere sul comprensorio a causa del cambiamento climatico

La costituzione e messa in campo dall’inizio del mandato del gruppo di lavoro comunale dedicato al territorio, unitamente ad una solida struttura comunale ed intercomunale di protezione civile, che si avvarrà dell’apporto fondamentale del volontariato e delle associazioni, consentiranno alla nostra comunità di correre minori rischi e assicurare a tutti maggiore sicurezza.

 

Azione 11: LA PIANIFICAZIONE PER IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

Durante le prime settimane di mandato, l’amministrazione si è occupata di velocizzare e recuperare tutti i progetti in itinere in materia di dissesto idrogeologico, previsti dai vari enti extra-comunali in occasione dei numerosi eventi calamitosi degli anni scorsi e fermi negli uffici comunali, col rischio di perderne i finanziamenti. Finora tale operazione di recupero è riuscita totalmente, con l’avanzamento di numerose procedure e lo sblocco di svariati milioni di euro. Certo è che tutto questo non basta.

Da un lato restano profonde e pericolose criticità lungo tutto il territorio comunale, a partire dal corso d’acqua più grande che attraversa Corigliano-Rossano, ovvero il Crati, per il quale è necessario l’intervento della Regione per la definitiva messa in sicurezza dopo la dolorosa e costosissima esondazione del 2018, o come i torrenti Acqua del Fico, Fellino, Citrea, Colagnati, Coriglianeto ed altri che versano praticamente nelle stesse condizioni (se non peggiori) di quando, nel corso dell’alluvione del 2015, “sorpresero” le aree urbane a valle con la sua pericolosità. Si tratta soltanto di alcuni esempi, la lista purtroppo è lunga.

Dall’altro lato manca una complessiva analisi del rischio idrogeologico e, di conseguenza, una generale pianificazione degli interventi di mitigazione e prevenzione. Per questa ragione, con l’intento di realizzare tale pianificazione, l’Amministrazione ha intenzione di sottoscrivere un protocollo di intesa con l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, propedeutico alla stesura di un piano degli interventi per il dissesto idrogeologico che possa progressivamente eliminare le criticità presenti sul territorio.

Saremmo tra le prime città a sperimentare un protocollo di questo tipo, e si tratta di una scelta non solo importante dal punto di vista tecnico, ma anche innovativa e di trasparenza, dal momento che si avvia una collaborazione aperta con l’autorità competente più importante nel settore finalizzata anche alla prevenzione.

 

Azione 12: IL NUOVO SISTEMA DEPURATIVO

Il tramonto dell’ipotesi di realizzazione di una piattaforma depurativa unica, che era stata individuata quale strategia di uscita per la procedura di infrazione 2004/2034, apre a nuovi scenari possibili per intervenire nello stato piuttosto critico del sistema depurativo comunale. Fin dalle prime settimane di mandato abbiamo avviato l’interlocuzione con il Commissario Unico Straordinario per la Depurazione col fine di individuare insieme la migliore strategia per porre Corigliano-Rossano fuori dalla procedura di infrazione e tutelare la qualità delle acque del nostro golfo.

E’ intenzione dell’amministrazione predisporre, di concerto con l’ufficio del Commissario, un sistema depurativo “leggero”, ovvero basato sulla integrazione e potenziamento degli impianti e delle reti esistenti, limitando quindi i costi di funzionamento e manutenzione delle reti a regime e diminuendo anche i tempi di intervento necessari per la progettazione e realizzazione di grandi impianti. L’unica eccezione riguarderà lo spostamento del depuratore di Sant’angelo, che allo stato è quello maggiormente sottodimensionato e posto, per altro, in una zona critica, oltre alla realizzazione di piccoli impianti al servizio delle località montane, cioè a valle delle località Piana Caruso e Piana dei Venti. In questo progetto rientrano anche l’adeguamento necessario di alcune tra le reti secondarie principali, come quella di Schiavonea (sistematicamente in crisi lungo tutto il periodo estivo), ed il completamento delle reti dei due centri storici e delle contrade più popolose (a partire da Fabrizio).

Ma questo progetto richiederà comunque alcuni anni per la realizzazione, pertanto è intenzione di questa amministrazione predisporre, fin dal primo anno di mandato, interventi di efficientamento e riparazione degli impianti di depurazione in funzione, interventi che si stanno già pianificando e che sono finalizzati ad innalzare significativamente la qualità delle acque del nostro mare fin dall’anno prossimo.

I primi interventi riguarderanno l’efficientamento del depuratore di Sant’Angelo, con il ripristino di una linea di depurazione, e la riparazione/sostituzione della condotta sottomarina a servizio; successivamente si interverrà sui depuratori di Cantinella e Seggio. L’obiettivo è di terminare questi lavori “di transizione” già per l’estate prossima.

A questo lavoro sugli impianti, però, sarà affiancato un lavoro di ricognizione delle aree non servite da rete fognaria con particolare riferimento alla idoneità dei sistemi di raccolta ed alla regolarità dei prelievi nel rispetto della normativa ambientale.

 

Azione 13: ACQUA PER TUTTI IN UNA CITTA’ NORMALE

Lo stato delle fonti di approvvigionamento e delle reti idriche di Corigliano-Rossano è drammatico. Subito dopo l’insediamento, l’Amministrazione ha dovuto far fronte ad una delle peggiori crisi idriche degli ultimi anni, causata da un lato dal clima sempre più avaro di piogge che ha caratterizzato (e temiamo caratterizzerà) le ultime stagioni, dall’altro dalla precipitazione dello stato della rete causata dalla mancata manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti (vedi per esempio la condotta Petraro-Donnanna), di pozzi e sorgenti, queste ultime mai manutenute.

I mesi estivi sono quelli dove i maggiori consumi dei residenti e dei villeggianti mettono in crisi la dotazione di risorse idriche potabili disponibili. Da ciò la necessità di rivedere il sistema degli approvvigionamenti al fine di garantire alla città nuove disponibilità idriche a breve, a medio e lungo periodo, sfruttando al massimo le fonti di provvista presenti nel territorio.

Si dovrà in particolare intervenire sulle attuali reti di distribuzione in più parti, sul riefficientamento di pozzi e sorgenti, il riuso di serbatoi esistenti e non utilizzati sfruttando al massimo i finanziamenti regionali e comunitari già assegnati e quelli nuovi, destinati all’efficientamento delle reti. Sarà cura dell’Amministrazione sollecitare la neocostituita Autorità idrica Calabrese (AIC) , a cui competono le funzioni di programmazione e organizzazione del servizio idrico integrato regionale (idrico , fognario e della depurazione) di garantire servizi più adeguati ed efficienti al nostro comprensorio territoriale.

Tali interventi, di certo, alla luce anche della funzione marginale rappresentata dal fornitore regionale in termini di quantità di acqua fornita, non possono non prevedere l’integrazione delle fonti comunali al servizio della rete idrica cittadina, individuate e realizzate con rispettando il criterio di prossimità rispetto ai serbatoi e privilegiando fonti a monte delle reti da servire, limitando quindi i costi di funzionamento e manutenzione di rilanci e sollevamenti. È necessario predisporre un piano per la gestione e l’efficientamento delle reti idriche comunali che preveda la modularità delle fonti rispetto alle zone servite e diminuisca gradualmente la dispersione: per ottenere ciò è assolutamente necessario che la Regione Calabria investa al più presto i circa 7 milioni di euro assegnati a Corigliano-Rossano per l’ingegnerizzazione del sistema idrico cittadino, e sarà premura dell’Amministrazione spingere in tale direzione.

In attesa di tale ingegnerizzazione, oltre al rifacimento laddove possibile di segmenti di rete estremamente obsoleti, saranno effettuati i seguenti interventi,

  • Rifacimento della condotta Petraro-Donnanna;
  • Rifacimento della condotta Cona-Pantasima;
  • Realizzazione nuove fonti di approvvigionamento per i due centri storici e le aree marine, con l’obiettivo di modulare il sistema idrico e massimizzare le fonti di approvvigionamento degli Scali (Santa Caterina e Santa Lucia) e regionali (Fallistro, Macrocioli)
  • Rivalorizzazione e captazione acque di sorgente;
  • Realizzazione di nuovi serbatoi o loro adeguamento a monte delle aree urbanizzate: Corigliano Scalo; Corigliano Centro Storico; Schiavonea; Rossano Centro Storico; Thurio; Località montane.

 

Azione 14: UN CICLO DEI RIFIUTI VIRTUOSO (ANCHE PER LE TASCHE)

In tale ambito, l’ottimale gestione del ciclo dei rifiuti con la raccolta differenziata al massimo ed in tutto il territorio rappresenta una prima fondamentale declinazione di tale obiettivo.

Parimenti, la pulizia e la rimozione sistematica dei rifiuti abbandonati nelle aree e sulle strade, soprattutto periferiche e più isolate , unitamente all’intensificazione dei controlli e delle sanzioni ai trasgressori da parte della Polizia Municipale, è il nostro principale obiettivo da perseguire e realizzare, attraverso i servizi comunali ed i gestori esterni a cui chiediamo da oggi in avanti uno sforzo maggiore che in passato per assicurare insieme alla cittadinanza ed ai volontari delle associazioni una nuova Città più pulita, più sicura e più accogliente.

Non è superfluo ricordare che lo smaltimento incontrollato dei rifiuti, spesso anche speciali e con plastiche ed amianto provoca danni incalcolabili al territorio, alle sue risorse naturali , alle attività economiche soprattutto agricole, marittime e turistiche, ed in particolare alla salute di tutti i cittadini e questo dobbiamo evitarlo ad ogni costo.

Per quanto riguarda la raccolta degli RSU sul territorio comunale, al momento il territorio è servito mediante due contratti differenti, alla luce delle gare predisposte dalle due municipalità estinte, che implicano quindi due servizi differenti in termini di qualità ed efficacia. Obiettivo primario è quello di allargare il porta a porta spinto lungo tutte le aree maggiormente antropizzate della città, con l’obiettivo di aumentare significativamente le percentuali di raccolta differenziata, in questo momento mediocri sull’area urbana di Corigliano, inaccettabili sull’area urbana di Rossano. È evidente come una tale scelta non sia soltanto la scelta ambientalmente più corretta, ma anche che meglio tutela le finanze della comunità in virtù del costo di smaltimento esorbitante della frazione indifferenziata, che quindi pesa enormemente sulle casse comunali e, conseguentemente, dei cittadini. Questo obiettivo dovrà essere raggiunto con la costruzione di una nuova gara per l’affidamento della raccolta dei rifiuti che traghetti la città verso percentuali di raccolta differenziata consoni agli obiettivi stabiliti dalla Comunità Europea. Infine, negli ultimi mesi dell’anno in corso, proprio per salvaguardare i livelli minimi di raccolta differenziata del territorio, saranno intensificate sia l’attività di informazione quanto l’attività di repressione nei confronti di coloro che non effettuano la raccolta differenziata.

In ambito extra-comunale è noto come la città ospiti un importante impianto di trattamento rifiuti nel quale conferiscono circa 40 comuni: l’unico impianto pubblico della provincia di Cosenza. È evidente come tale presenza abbia comportato nel corso degli anni numerosi disagi alle popolazioni, soprattutto a quelle delle contrade limitrofe all’impianto, anche a causa della presenza delle discariche di servizio.

Obiettivo primario dell’Amministrazione è ottenere la caratterizzazione e la bonifica di queste discariche, così come impone la normativa, come elementi propedeutici a qualsiasi intervento di ristrutturazione ed ammodernamento dell’impianto stesso. Ma la presenza dell’impianto di trattamento pubblico dentro i confini comunali, quindi al servizio del comprensorio, impone la ricerca di una strategia comune di territorio per rendere efficiente e sostenibile l’intero ciclo dei rifiuti, in un processo virtuoso di condivisione e mutualità in perfetta contrapposizione con gli isolamenti (nefasti) del passato.

Comune Plastic-Free.

Questa Amministrazione fa proprio il programma “Plastic Free”, volto a ridurre ed eliminare la produzione di rifiuti di plastica in conformità alle normative comunitarie ed nazionali, adottando i provvedimenti regolamentari e amministrativi necessari ad interdire l’uso di materiali di plastica destinati altrimenti ad inquinare e devastare il nostro territorio ed in particolare le risorse idriche e marine che rappresentano le nostre principali ricchezze da preservare e valorizzare.

Il Comune si farà promotore di un’azione di sensibilizzazione generale ed un’azione specifica volta ad eliminare lo spreco di plastica monouso da tutti gli uffici comunali, spazi pubblici e musei, adottando comportamenti virtuosi e promuovendo l’uso di prodotti ecosostenibili e provenienti dalle filiere del riuso.

 

Azione 15: VALORIZZAZIONE DI BOSCHI E TERRENI AD USO CIVICO

Interventi programmatici pluriennali dovranno essere riservati alla tutela e valorizzazione economica del rilevante patrimonio forestale di cui dispone la Città unica in conformità alla legislazione ed alla programmazione regionale in materia di gestione dei patrimoni boschivi della Calabria. Siamo consapevoli che una corretta e funzionale gestione di questo patrimonio servirà nel contempo sia a garantire l’ottimale assetto idrogeologico dei territori, sia la prevenzione degli incendi e sia lo sfruttamento economico di questo importante e finora trascurato patrimonio naturale, rivendicando prioritariamente la riconsegna delle aree boscate in concessione (scaduta) a Calabria Verde.

Inoltre dei progetti di valorizzazione del patrimonio boschivo potranno garantire anche nuova vita alle nostre splendide (ed abitate) località montane, in attesa di una efficace integrazione turistica.

Per quanto riguarda il patrimonio del terreni gravati da uso civico, già oggetto di approfondimento da parte della gestione commissariale, questa Amministrazione intende valorizzare le terre civiche fin qui totalmente trascurare. Rientra nei nostri obiettivi studiare nuove ed innovative forme di gestione e dare finalmente piena attuazione alla legge regionale n.18 del 21 agosto 2007, e successive modifiche ed integrazioni, recante “norme in materia di usi civici”, disponendo per una attenta ricognizione del suddetto patrimonio, adempiendo alle prescrizioni della legge n.18/2007, e tanto nell’interesse dell’Ente Comune che ha il diritto ed il dovere istituzionale di recuperare i predetti beni ed i relativi canoni dovuto, quanto nell’interesse dei privati che potranno anche avvalersi, in piena trasparenza, degli istituti previsti dalla normativa.

Intendiamo porre in essere ogni azione volta a dare certezza su questo ambito di gestione, la cui azione di rivisitazione e rivalutazione è stato parte integrante del nostro programma elettorale.

Ce lo impone la legislazione vigente, nazionale e regionale, ce lo impone la situazione finanziaria del nuovo Ente che non può trascurare i proventi che derivano da tale patrimonio, ma ce lo impongono soprattutto i nostri concittadini che vedono nel bosco e nella terra una grande risorsa, una occasione per creare reddito e lavoro ed un sicuro presidio per la sicurezza idrogeologica.

 

Azione 16: RANDAGISMO E BENESSERE DEGLI ANIMALI

Abbiamo dovuto rilevare un fenomeno del randagismo lungo il territorio comunale di livello preoccupante, segno della poca attenzione rispetto a tale questione riservata dall’ultima amministrazione.

Il primo passo per affrontare il fenomeno è quello di realizzare una politica di contenimento attraverso il riadattamento del progetto “Zero cani in canile”. Gli obiettivi del progetto sono:

1) Educazione e formazione contesto sociale attraverso l’istituzione di un Regolamento Comunale sul benessere animale (in modo da dare ai cittadini una linea comportamentale chiara) e attraverso attività dirette a conoscere gli animali e a ad attuare il possesso responsabile. Tali attività riguarderanno le scuole, i tecnici e gli operatori del settore e la popolazione.

2) Sterilizzazioni, profilassi e cure post profilassi. Cattura dei cani vaganti e sterilizzazione/profilassi presso il canile sanitario. Successivamente ed in attesa di adozione il cane verrà dato in affido temporaneo presso privati o le c.d. “case famiglie territoriali” individuate attraverso le associazioni di categoria o reimmesso previa valutazione comportamentale.

3) Adozioni e integrazione animale nel tessuto sociale Iter delle adozioni con protocollo di tracciabilità e controlli pre/post affido.

4) Costituzione task force di controllo costituita da tutti quei soggetti che per effetto della L.N 281/91 sono preposti ad affrontare, ognuno per le proprie competenze, i controlli in area urbana di microchip e attrezzatura per raccolta deiezioni e controlli sugli allevamenti casalinghi illegali di cani.

È chiaro che a questo progetto vanno affiancati interventi strutturali che possano migliorare le condizioni attuali e gli strumenti a disposizione dei vari attori coinvolti in questo ambito. Nel nostro mandato intendiamo realizzare almeno una oasi canina ed intervenire, nel breve termine, sul canile comunale per aumentare le capacità del rifugio sanitario e migliorare le condizioni degli ospiti, realizzando l’area di sgambamento.

 

Azione 17: AGENDA 21

Agenda 21 locale, come definita dall’International concil for local environmental initiatives (Iclei) “è un processo multisettoriale e partecipativo per realizzare gli obiettivi dell’Agenda 21 a livello locale, attraverso la definizione e attuazione di un Piano strategico di lungo termine che affronta le prioritarie problematiche di sviluppo sostenibile a livello locale”.

In sintesi, l’Agenda 21 locale è il mandato alle autorità locali per tradurre operativamente a livello locale il programma Agenda 21 dell’Onu per il 21° secolo. Essa costituisce un processo partecipato in ambito comunale per giungere ad un consenso tra tutti i settori e attori della comunità locale e per elaborare un Piano di azione di lungo termine, verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Si può quindi affermare che se l’Agenda 21 rappresenta lo strumento per attuare i contenuti dello sviluppo sostenibile, le Agende 21 locali rappresentano la struttura attraverso la quale gli obiettivi globali sono tradotti in azioni locali.

Il percorso di Agenda21 è aperto a portatori di interesse locale e cittadini in forma associata (associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali, movimenti e associazioni ambientali, culturali, sociali, sportive, comitati e associazioni attive nel quartiere, parrocchie) che si fanno quindi portavoce di un pensiero aggregato e condiviso di più persone che essi rappresentano.

Il Comune di Corigliano Calabro ha aderito nel 2002 all’agenda 21 locale al fine di attivare processi di sviluppo sostenibile. Vogliamo riprendere tale strumento partecipativo e aderire al coordinamento nazionale di Agenda 21 locale.

Il Comune di Corigliano-Rossano, nell’ambito delle attività dell’Agenda21, ha intenzione, per esempio, di promuove l’avvio di un percorso partecipato di Agenda 21 riguardante l’area attualmente occupata dalla centrale Enel. L’obiettivo è far emergere, in un’area così strategica della città, idee innovative in una prospettiva di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Le linee guida definite nel corso del percorso partecipato saranno poi a supporto di un bando per la progettazione degli interventi di riqualificazione dell’area.

Azione 18: RILANCIARE AGRICOLTURA E PESCA

Agricoltura e pesca non rappresentano soltanto attività produttive rilevanti per il territorio, ma anche risorse di enorme valore culturale ed identitaria.

Il principale intervento istituzionale che ci proponiamo di realizzare sarà quello di attivare uno sportello dedicato per le imprese, con il supporto e la collaborazione delle associazioni delle categorie interessate, finalizzato a supportare i processi di accompagnamento, e di innovazione al fine di promuovere l’accesso delle imprese, soprattutto se giovanili , ai benefici offerti dalla legislazione e programmazione comunitaria, nazionale e regionale. In tal senso è fondamentale l’istituzione di una DE.CO. per i prodotti di eccellenza del territorio.

In tale prospettiva, ci impegneremo a promuovere un polo di ricerca, di sperimentazione, di divulgazione e di formazione agroalimentare, sotto l’egida del CREA ( Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria ), da allocarsi all’interno del Quadrato Compagna del borgo marinaro. Inoltre, impegneremo gli organismi sovracomunali di cui siamo parte, tra i quali il GAL della Sibaritide, a sostenere le nostre aziende agricole, attraverso la programmazione degli interventi di loro competenza.

La nostra città ha aderito da tempo all’associazione nazionale Città dell’Olio che nelle scorse settimane, alla presenza del Presidente Nazionale Enrico Lupi, ha visto eleggere il Sindaco di Corigliano-Rossano alla guida delle Città dell’Olio calabresi, parimenti favoriremo ogni iniziativa necessaria perché la nostra città entri in un percorso virtuoso per il quale sia riconosciuta e identificata come città non solo dell’olio ma anche delle zagare.

In quest’ambito è importante sottolineare come l’attività dell’Amministrazione in materia di agricoltura non si limiterà al supporto dell’attività produttiva in senso stresso, ma anche alla valorizzazione dei prodotti come veri e propri marcatori identitari sui quali fondare attività turistiche e culturali.

Per quanto riguarda il rilancio della pesca intendiamo con la collaborazione delle associazioni di categoria dei pescatori avanzare proposte urgenti di rilancio del settore in conformità alla programmazione comunitaria 2014/2020, alla legislazione regionale a favore della pesca (L.R. n.27/2004) ed al recente Piano regionale per la riduzione dei rifiuti plastici in mare e sulle spiagge. Si rivelerà, inoltre, sicuramente utile per i nostri scopi di rilancio del settore, la istituzione di un Gruppo di Azione locale per la pesca (FLAG), come prevede l’art.61 del Regolamento UE n.508/2014,che disciplina il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

È necessario che l’Ente Comunale, supportato dalle associazioni di categoria, dai consorzi, dal FLAG, da imprese e aziende della filiera e dalla Regione Calabria, si assuma la responsabilità di interloquire seriamente con l’Unione Europea, e in particolare con il Commissario per la Pesca p.t., creando uno specifico tavolo di confronto per la previsione della pesca, della commercializzazione e della lavorazione della “Sardella”, che costituisce prodotto tipico-identitario della nostra tradizione enogastronomica, attualmente vietato da parte del Reg. CE 1967/2006; a nostro avviso è fondamentale mantenere e tutelare gli stock ittici in estinzione e, quindi, garantire il mantenimento della biosfera marina con uno sfruttamento ecosostenibile delle risorse alieutiche nel mar Jonio, ma è di pari fondamentale importanza garantire il diritto al lavoro dei pescatori e di coloro i quali si occupano della filiera della commercializzazione e della conservazione del prodotto tipico, ed è, altresì, necessario mantenere in vita e preservare le nostre tradizioni socio-culturali.

In questo contesto si innesta la valorizzazione del mercato ittico, che abbiamo iniziato a concretizzare grazie al primo di una serie di finanziamenti che intendiamo intercettare per il miglioramento e l’ampliamento di impianti ed attrezzature al servizio della struttura, oltre all’attività di consolidamento della Meris per il quale sarà necessario avviare un percorso di ricognizione e verifica.

Ci impegnano, quindi, a sostenere tutto quanto necessario per valorizzare la pesca, soprattutto artigianale, della nostra marineria, condividendo a pieno il ruolo dei pescatori anche come “sentinelle del mare”. Si tratta di contribuire, come Amministrazione comunale, per una progettualità di filiera (dalla pesca alla vendita), che assicuri nel contempo lo sviluppo del settore ittico e la difesa dell’ambiente marittimo, perchè Il mare è la nostra principale risorsa naturale che dobbiamo non solo sfruttare ma, soprattutto, tutelare.

 

Azione 19: CORIGLIANO-ROSSANO, CITTA’ TURISTICA

Il turismo può davvero essere considerato un nuovo volano di sviluppo per i prossimi anni, coinvolgendo nella crescita il commercio, il settore dell’ospitalità e della ristorazione, i servizi alla persona e la filiera dei prodotti tipici. La crescita si prospetta rilevante, soprattutto se le imprese e i cittadini sapranno adattarsi ai nuovi ritmi e alle nuove richieste del settore turismo, per cui l’azione dell’amministrazione si svilupperà costituendo tavoli permanenti di concertazione tra amministrazione e associazioni operanti nel settore turistico, in modo da per coordinare le attività in modo continuativo e sviluppare strategie condivise e attraverso la partecipazione alle fiere/festival di settore per promuovere il nostro patrimonio. È evidente che se vogliamo avere un turismo di qualità vi è bisogno di spiagge pulite, locali ed lidi in regola, decoro dei borghi marinari e una destagionalizzazione ben programmata, cioè un periodo più ampio e diluito in 5 mesi, maggio – settembre che veda anche nei Centri Storici un fulcro della Città del turismo imperniato sul Codex e sul Castello, sui Musei, sugli archivi storici di cui la città è dotata ed i beni monumentali.

Un territorio quello della città unica con un rilevante patrimonio di beni storici, monumentali, paesaggistici, ed enogastronomici che deve sempre più fare sistema in modo da accrescere la sua attrattività turistica.

Un patrimonio materiale ed immateriale, che deve sempre più essere la cifra identitaria di questa nuova comunità unica.

Un primo strumento utile per la promozione turistica sarà la creazione di un Agenda turistica del territorio, da costruire e da aggiornare in collaborazione con le associazioni turistiche (proloco ecc.), culturali, religiose e professionali, in grado di rappresentare una guida per gli eventi di richiamo turistico più importanti e da storicizzare, unitamente ai percorsi di accesso e fruizione dei beni culturali, archeologici, ecclesiastici, museali ecc. oltre alla creazione di una Carta del Turista da sottoporre a tutti gli operatori del settore dei quali perciò sarà certificata la qualità.

Saranno, inoltre, promossi anche accordi e contratti di sponsorizzazione con soggetti privati (imprese, società, fondazioni, assicurazioni, cooperative, consorzi ecc) in possesso dei requisiti di legge per concorrere alla sponsorizzazione di iniziative turistiche e culturali, da inserire nel Cartellone degli eventi annuali, cosi come disposto, per il corrente anno 2019, con deliberazione della G.M. n.166 del 18/7/2019.

Ma ciò che caratterizzerà maggiormente l’attività amministrativa dei prossimi anni in materia di sviluppo turistico sarà l’investimento in un piano di marketing territoriale che sarà rivolto verso il turismo di qualità, integrando il tradizionale turismo balneare con la costruzione e la narrazione di una offerta turistica complessa e completa, che valorizzi quindi le enormi risorse storico-culturali, la vasta e preziosa gamma di luoghi naturalistici e paesaggi, le eccellenze enogastronomiche. Un piano di integrazione e valorizzazione che non può non comprendere anche risorse appena al di fuori dei confini comunali, come il Parco Archeologico di Sibari ed il Parco Archeologico di Castiglione di Paludi, che insieme al Codex Purpureous Rossanensis, all’importanza del Castello Ducale ed in generale alla bellezza e ricchezza storica dei due centri storici, fanno del nostro territorio uno tra i più interessanti del mezzogiorno.

 

Azione 20: IL PORTO DEL TERRITORIO

Per collocazione, dimensione e potenzialità, il porto di Corigliano-Rossano rappresenta una infrastruttura strategica regionale e centrale per lo sviluppo delle attività economiche dell’intero territorio. Si tratta di un porto al servizio dell’estensione litoranea più importante della regione. Essa richiede, soprattutto, un rilancio della propria vocazione peschereccia, commerciale , e turistica anche alla luce dell’avvenuta istituzione della Zona Economica Speciale (ZES).

Gravi le carenze infrastrutturali riscontrabili nel porto, che richiedono interventi connessi con la realizzazione del raccordo alla stazione marittima e dei piazzali retrostanti la banchina dedicata alle navi da crociera, nonché il miglioramento dei collegamenti con gli altri nodi della rete di trasporto, tali interventi sono stati previsti nel POT 2018-2020, in particolare relativamente ai miglioramenti nei servizi di scalo, a partire dalla nuova banchina sul lato nord del porto e il terminal, da dedicare in via esclusiva alle attività di transito crocieristico. Per tali realizzazioni sono stati finanziati svariati fondi che devono essere immediatamente sbloccati da parte della Regione Calabria e dell’Autorità portuale.

E’ un preciso impegno di questa Amministrazione, per le scelte che ci competono sotto il profilo della pianificazione urbanistica in particolare, che si dia finalmente una destinazione d’uso del Porto quale “HUB” per la pesca, per il turismo, per l’agricoltura, l’agroalimentare, ed i servizi correlati.

Nell’immediatezza si lavorerà per il ripristino della struttura di “Alaggio e varo”, ubicata all’interno dell’area portuale ad oggi inutilizzata.

Si lavorerà, altresì, a vantaggio dello sviluppo turistico dell’intera area vasta, perché una parte del Porto sia impiegata quale porto turistico e servizi connessi.

Il tutto in una prospettiva di interventi che l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, da cui dipende il nostro porto, dovrà perseguire, in quanto porto marittimo della più importante flotta peschereccia della Calabria, con enormi potenzialità turistiche ancora inespresse .

Solleciteremo in tal senso gli enti preposti attraverso l’attivazione di un tavolo tecnico permanente con la Regione Calabria , l’Autorità portuale di Gioia Tauro e le rappresentanza delle categorie professionali e sindacali interessate.

 

Azione 21: LA CITTA’ DEI DIRITTI SOCIALI

Volontariato e terzo settore sono straordinarie risorse della comunità, che la rendono più forte e più unita. Le Associazioni e gli organismi di volontariato e cooperazione sociale rappresentano un patrimonio indiscusso e un vanto della nostra città, non solo perché svolgono un ruolo rilevante nell’aiuto dei più deboli, ma perché diffondono una cultura della solidarietà e della fratellanza. La loro funzione sussidiaria, in particolare in situazioni di disagio, risulta oggi non soltanto preziosa, ma imprescindibile. Per questo è fondamentale il rafforzamento della collaborazione con esse, finalizzato a garantire un sistema sociale capace di dare risposte a un numero sempre maggiore di cittadini e non, e di non lasciare nessuno solo di fronte ai piccoli e grandi problemi quotidiani.

E’ per questo che ci diamo l’obiettivo di proseguire nell’azione di qualificazione dell’attività del volontariato e del terzo settore, che si esplichi attraverso scelte politiche chiare, volte a rafforzare e rendere indipendente ed efficace l’azione degli operatori. Contemporaneamente, vogliamo favorire la crescita di forme nuove di aiuto e di assistenza, con l’obbiettivo di coinvolgere nuovi attori e trovare risorse economiche aggiuntive. In questa ottica diventa fondamentale fare crescere una comunità solidale che aiuta e si aiuta, una comunità che si auto organizza, dove ogni cittadino può fare la sua parte, all’interno di una cornice chiara e condivisa della città.

Vogliamo occuparci con priorità delle fasce più deboli e pertanto agiremo per:

  • promuovere il volontariato come occasione di relazione e strumento di integrazione e inclusione sociale;
  • coinvolgimento del volontariato anche nella la pianificazione delle azioni e dei servizi;
  • costituire la Consulta del Terzo Settore mediante la valorizzazione del già istituito Albo del terzo settore di ambito , strumento di conoscenza e di dialogo tra le associazioni e le istituzioni pubbliche per individuare nuove forme di sostegno di attività e progetti;
  • semplificare e rendere trasparenti i rapporti tra le associazioni all’interno della Consulta e tra queste e il Comune;
  • definire strategie di intervento condivise, al fine di ottimizzare le risorse e migliorare l’offerta quantitativa e qualitativa dei servizi;
  • eseguire un bilancio sociale del terzo settore;
  • eseguire una mappatura del disagio e delle disabilità attraverso gli esperti;
  • lavorare per perseguire una migliore coordinazione tra le strutture “ufficiali” per il sociale, come ad esempio l’ASL, servizi sociali, Serd, settore psichiatrico;
  • incentivare la cooperazione sociale e promuovere una sua autonomia territoriale;
  • promuovere la creazione di una rete per le risorse per il volontariato e il terzo settore;
  • sostenere la cultura della mediazione per gestire i conflitti
  • creare un apposito spazio web dove riportare tutte le informazioni per aderire alle varie forme di volontariato e le azioni intraprese dalle associazioni; • organizzare incontri periodici di informazione e confronto aperti alla città.

L’Amministrazione comunale in carica intende sostenere e portare avanti con il massimo sforzo le politiche sociali già avviate.

Si tratta, in particolare, dei progetti a favore dell’infanzia e degli anziani non autosufficienti con i fondi PAC del Ministero dell’Interno, quale città capoambito del distretto Corigliano-Rossano. Parimenti si porteranno ad attuazione gli interventi del progetto Home Care Premium 2019, promosso e finanziato dall’INPS al quale ha aderito la gestione commissariale. Si tratta di un progetto di interventi di assistenza domiciliare ad anziani pensionati pubblici o loro familiari non autosufficienti.

Si tratta di interventi, già finanziati per cui compito dell’Amministrazione comunale di questa Città sarà quello di utilizzarli al meglio , nell’interesse dei destinatari di tutti i Comuni del Distretto per i fondi PAC, e per gli anziani e loro famiglie, della nostra Città, per i fondi HOME CARE Premium 2019.

Per quanto riguarda le azioni di politica sociale che l’amministrazione intende realizzare nel corso del mandato si intendono perseguire i seguenti obiettivi:

  1. 1)  programmazione potenziamento dei servizi di segretariato sociale, per agevolare l’accesso ai servizi ed alle provvidenze sociali previste dalla legislazione e programmazione nazionale e regionale a tutti gli aventi diritto , con particolare riguardo alle famiglie in disagio economico, alle neomamme, ai disabili, agli anziani soli , ai tossicodipendenti , ai senza casa,ecc.;
  2. 2)  programmazione di interventi sociali mirati alla prevenzione del disagio e delle devianze giovanili, compreso la prevenzione della dispersione scolastica e delle tossicodipendenze;
  3. 3)  programmazione e gestione di interventi sociali mirati, per l’integrazione sociale dei portatori di disabilità, anche attraverso programmi di agricoltura sociale di cui all’art.2 della legge 18/8/2015 n.141 e successive modifiche ed integrazioni;
  4. 4)  programmazione e gestione di interventi mirati per l’integrazione sociale degli immigrati residenti
  5. 5)  programmazione e attuazione del “Dopo di noi”.

La legge 112, conosciuta come ‘dopo di noi’ offre agli enti locali la possibilità di cambiare davvero la qualità della vita delle persone con disabilità, e non solo quando il supporto della famiglia non è più sufficiente. Anche per le persone con disabilità studiare, lavorare, produrre reddito, avere una propria abitazione, fare scelte indipendenti, seguire desideri e talenti, immaginare un futuro non è più un’utopia, ma può essere una realtà attraverso la collaborazione tra associazioni, famiglie, Comune, Azienda Sanitaria.

Al fine di poter realizzare le nuove politiche sociali, cosi come la nuova realtà socio-demografica della città unica postula, si favoriranno, in particolare, percorsi di co-progettazione con l’universo degli enti del terzo settore operanti nel territorio comunale,cosi come previsto dall’art.55 del Decreto legislativo 3 luglio 2017 n.117 (Codice del terzo settore).

 

Azione 22: NON ESISTE CITTA’ SENZA SCUOLA E CULTURA

Le due ex città di Corigliano e Rossano fin dall’antichità hanno esercitato una funzione di promozione e di produzione di cultura, di tradizioni, di beni architettonici, di capolavori artistici ecc.. In questa ambito la Chiesa con i suoi monasteri e le sue vestigia ha generato nei secoli un patrimonio culturale ed artistico e di tradizioni e popolari che sono parte integrante e preponderante di queste comunità e dei suoi caratteri identitari.

La nuova Città unica deve ripartire dalla storia e dai beni culturali , artistici e monumentali di questo territorio che rappresentano una straordinaria ed ancora poco conosciuta ricchezza da far condividere innanzitutto alle giovani generazioni.

Sul piano delle azioni concrete è intenzione dell’Amministrazione valorizzare i Centri storici, migliorarne la vivibilità, la pubblica illuminazione, l’arredo urbano, la viabilità.

Riconosciamo per perseguire tali finalità, il ruolo centrale delle associazioni culturali operanti nel territorio, che ringraziamo per il contributo dato finora alle due ex comunità .

L’inestimabile valore del patrimonio ecclesiastico presente nel territorio con le sue Chiese antiche e di valore, il Centro storico bizantino e Normanno, il Museo del Codex Purpureus Rossanensis, riconosciuto Patrimonio Unesco dell’Umanità e il magnifico Castello Ducale accreditano ulteriormente la Città unica a grande attrattore culturale nazionale ed internazionale.

Da ciò, anche la necessità di perseguire la massima sinergia tra le istituzioni comunali ,la Chiesa , le istituzioni culturali ,scolastiche ,accademiche ed il variegato e ricchissimo associazionismo sociale e culturale presente nel nostro territorio.

Pertanto lavoreremo, come previsto dal nostro programma a realizzare:

  1. 1)  L’istituzione di un “tavolo cittadino per la cultura”, nel quale coinvolgere le organizzazioni del terzo settore impegnate in attività culturali, la Diocesi di Corigliano-Rosssano/Cariati, le istituzioni scolastiche operanti nel territorio, le Università ed altri soggetti interessati alla rinascita socio-culturale di cui la città ed il territorio hanno bisogno;
  2. 2)  La creazione della “Case della Culture e delle Arti”, da collocare in edifici storici o confiscati, nel quale offrire spazi e strumenti ad associazioni culturali, compagnie teatrali, gruppi musicali e gruppi di studio:
  3. 3)  Ottenere l’autorizzazione del MIUR per la istituzionalizzazione di percorsi di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM).
  4. 4)  Avviare intese e programmare con il Conservatorio di Musica di Cosenza la istituzionalizzazione di corsi pre AFAM (corsi preaccademici), stage di perfezionamento (pop rock, Jazz, musica tradizionale) da avviare nel complesso del Teatro Valente.
  5. 5)  La Città degli archivi, valorizzando il lavoro fatto da straordinari ed appassionati archivisti nel corso degli anni scorsi.

Il rapporto tra istruzione e istituzione è necessario e fondamentale per la formazione e per la reale partecipazione alla vita comunitaria dei futuri cittadini. La scuola è la principale infrastruttura immateriale della comunità e come tale richiede investimenti e cura affinché il rapporto tra Istituzioni scolastiche, pubblica amministrazione e territorio sia costante e permetta il consolidamento di una comunità educante in cui tutti insieme si lavora per la piena cittadinanza anche dei più piccoli. Dovremo lavorare sulle scuole, sentiti i dirigenti scolastici, per programmare e portare a compimento un grande lavoro di adeguamento statico e sismico del patrimonio edilizio scolastico come elemento di messa in sicurezza, ma anche come necessità per adeguare gli spazi di studio alle necessità dell’innovazione didattica

E’ necessario portare avanti l’investimento iniziato sulle strutture scolastiche per garantire la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente, attraverso progetti innovativi ed interventi di ristrutturazione degli edifici scolastici, per renderli più accoglienti, sicuri e adeguati alle nuove esigenze dell’apprendimento. Sarà inoltre obiettivo dell’amministrazione, alla luce di un significativo deficit di strutture pubbliche per utilizzo scolastico nella area urbana di Corigliano, l’individuazione e la realizzazione di un polo scolastico cittadino che possa fungere non solo da polo prettamente didattico, ma anche da centro di aggregazione e sviluppo culturale della città.

La scuola costituisce inoltre uno dei principali strumenti di lotta alla disuguaglianza, di valorizzazione delle esperienze e culture che vi si confrontano ogni giorno.

Una costante attenzione al divenire dei bisogni nell’età evolutiva e un’adeguata risposta formativa saranno garanzia di prevenzione del disagio, al fine di creare i presupposti per una società solida e responsabile.

Ci concentreremo inoltre su progettualità specifiche che possano rispondere anche a bisogni emergenti come l’educazione digitale – per conoscere i rischi e le opportunità della rete – e la lotta al bullismo. Insieme alla scuola continueremo a lavorare per creare un ponte e una relazione continuativa tra le istituzioni educative e il mondo produttivo, lavorando sia sui progetti dell’alternanza scuola-lavoro, sia promuovendo percorsi formativi in partnership con le aziende stesse per favorire la risposta occupazionale del territorio.

 

Azione 23: LA SANITA’ TERRITORIALE

La esigenza di concorrere a garantire la tutela della salute dei cittadini, nonché il dovere di esercitare al meglio la responsabilità attribuita dall’ordinamento al Sindaco, nella sua veste di autorità sanitaria locale ai sensi dell’art.32 della legge n.833/1978, ci impone di riservare la massima attenzione ai servizi sanitari ospedalieri i e territoriali operanti nella Città unica.

E’ percepito, soprattutto in questo periodo, da tutti, malati, familiari ed operatori, che le nostre strutture Ospedaliere sono in piena emergenza a causa di carenze strutturali, di mezzi, di personale e per la assenza di una governance adeguata del sistema sanitario ospedaliero e territoriale, anche a seguito della costituzione dell’ASP unica provinciale.

La nuova Città unica non può attendere oltre la realizzazione dell’Ospedale unico della sibaritide e deve per poter contare su livelli di assistenza adeguati per tutta la popolazione residente e per i rilevanti flussi stagionali di turisti e visitatori. Non più prime pietre dunque, ma cantieri concreti che accompagnino le difficili condizioni della sanità territoriale attuale.

C’è urgente bisogno che gli attuali presidi ospedalieri siano mantenuti in condizioni di efficienza e funzionalità, assicurando gli interventi di manutenzione necessari, e parimenti siano assicurati il personale, le strumentazioni tecnologiche ed i mezzi (ambulanze ecc.) idonei a garantire i livelli essenziali di assistenza in tutto il territorio.

Sarà nostro impegno, dopo aver incontrato il Commissario regionale Gen. Cotticelli, convocare la conferenza dei Sindaci dell’ASP ed attivare una permanente interlocuzione con la nuova dirigenza affinché si superi l’attuale situazione di continua emergenza, in sinergia con i Sindaci della potenziale area vasta, a partire dalla rivendicazione della integrazione dei posti letto mancanti (più di 100) previsti nello Spoke Corigliano-Rossano dai provvedimenti di riordino commissariali.

 

Azione 24: LA PROMOZIONE DELLO SPORT

L’amministrazione comunale è particolarmente sensibile alla diffusione degli sport come strumento di inclusione sociale e di miglioramento della qualità della vita. A tal fine si favoriranno le attività sportive, anche attraverso l’accesso agevolato alle strutture ed impianti sportivi comunali. La stessa azione di progressiva valorizzazione degli impianti comunali servirà da un lato mantenere la gestione pubblica degli impianti di maggior valore, dall’altro a rendere maggiormente fruibile ogni impianto, attraverso quindi la gestione diretta o il riordino complessivo delle concessioni, per le quali abbiamo trovato un sistema fitto, ingarbugliato ed alle volte completamente anti-economico per l’Ente.

L’obiettivo è di avere una gestione diretta e completamente autofinanziata degli impianti principali con l’approvazione di un sistema tariffario puntuale che copra quindi costi di gestione e manutenzione. Per tutti gli altri impianti si effettuerà la ricognizione delle concessioni e la loro valutazione caso per caso, mettendo a bando la gestione di tutti gli impianti le cui concessioni risultano scadute.

Verranno realizzate azioni di rivisitazione e potenziamento dell’impiantistica sportiva soprattutto nei centri storici, al fine di diffondere la pratica sportiva in tutte le fasce della popolazione, utilizzando a tal fine i fondi nazionali e regionali. È in particolare intenzione dell’amministrazione ristrutturare il campo “Valli Sant’Antonio” e rendere fruibile quello in località Traforo, mediante l’utilizzo di economie.

Per quanto riguarda la promozione dello sport in generale, è intenzione dell’Amministrazione istituire un Tavolo dello Sport al quale far partecipare anche le varie importanti società ed associazioni sportive che hanno sede nel territorio (e che militano anche in campionati importanti) con l’obiettivo di realizzare, a partire dall’anno prossimo, un calendario dello sport di Corigliano-Rossano che pianifichi iniziative ed eventi col fine di rendere lo sport uno strumento tanto di inclusione quanto di promozione del nostro territorio. Questa iniziativa è un’altra delle ragioni per le quali si è scelto di avere la gestione diretta di alcuni impianti.

 

Azione 25: LA CITTA’ EUROPEA

Qualunque sia il colore del Governo in carica, da tempo ormai è chiaro che il trasferimento di fondi ordinari nei confronti degli enti locali non è destinato di certo ad aumentare, e sempre di più il legislatore e la giurisprudenza pongono limiti alla competenza dei Comuni in termini di possibilità di erogazione dei servizi rispetto ai vincoli di bilancio. A parte le spese ordinarie però, è altrettanto evidente come il contesto geopolitico abbia offerto a tutti gli enti, compresi i nostri enti locali, nuovi strumenti di finanziamento degli investimenti, diversi da quelli politico-discrezionali del passato e molto più improntati sugli strumenti di pianificazione e sulle capacità di progettazione di un ente.

Questa premessa è fondamentale per comprendere quale sia la logica di quasi tutte le altre missioni (impegni) di questo documento, basate su una nuova centralità della pianificazione strategica intrinseca nelle linee di indirizzo politiche, e sull’esigenza prepotente di incrementare le capacità di progettazione del Comune: un incremento che deve essere alla base del nostro impegno e che si riverbererà per molti anni a venire.

Abbiamo intenzione di creare nella nostra Città una unità permanente di Progettazione che avvicini progressivamente Corigliano-Rossano alle realtà più evolute del Paese e del Continente; un ufficio in cui andremo a valorizzare ulteriormente le risorse già presenti all’interno della macchina comunale, affiancandole con figure specifiche che inseriremo immediatamente nel piano del fabbisogno del personale.

Tale Unità in un primo momento “servirà” la nostra città per la realizzazione di opere ed investimenti nonché per la costituzione di un “parco progetti” da mettere nella disponibilità delle Amministrazioni, ma con la prospettiva di essere allargato e divenire, nel corso del nostro mandato, l’unità di progettazione dell’intero territorio, realizzando quel concetto di sviluppo integrato e complessivo dell’area della sibaritide che riteniamo sia decisivo per vincere le tante sfide degli anni a venire.

Alcune considerazioni sulle fonti di finanziamento

Ben consci che la questione delle risorse finanziarie incontra limiti e vincoli di carattere nazionale ed internazionale, tra questi meritano di essere valutati due aspetti ed in particolare la materia dei trasferimenti erariali e regionali e le regole del Patto di Stabilità.

Il Bilancio Comunale, inteso come sistema nel ciclo della pianificazione e del controllo, sarà impostato nei prossimi esercizi secondo le direttrici: di razionalizzazione e riqualificazione della spesa; valorizzazione del patrimonio comunale; gestione, recupero dell’evasione fiscale; accertamento rigoroso e prudente dei residui attivi e passivi; acquisizione di risorse finanziarie esterne per la copertura dei servizi e degli investimenti programmati.

Per realizzare i predetti interventi, e tanti altri che risulteranno necessari e realizzabili nel corso del mandato, faremo ricorso in via prevalente ai fondi comunitari della programmazione 2014- 2020 ed a quella successiva. Faremo ricorso direttamente o in partenariato con altre istituzioni pubbliche e private, ai fondi strutturali e di investimento ed al fondo di coesione. Tra questi, al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) , al Fondo Sociale europeo (FES) , al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ed al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

Intendiamo, inoltre, avvalerci dell’Agenda urbana del POR 2014/2020 e dello strumento del Contratto Istituzionale di sviluppo (CIS), ex art.43 Decreto legge n.112/2008 convertito in legge n.133/2008.

Sui contratti istituzionali di sviluppo (CIS) in particolare, in quanto consentono di realizzare gli interventi strategici con il coinvolgimento diretto dei territori. A tal fine chiederemo al Ministero per il Sud e all’INVITALIA quale organo tecnico che supporta ed accompagna l’attuazione di questi programmi di alto valore strategico, di realizzare un CIS anche per l’area territoriale di Corigliano-Rossano.

La programmazione europea 2014-2020, candida i comuni, tra i principali protagonisti della politica di coesione. Sappiamo che le modalità di coinvolgimento dei Comuni avviene per lo più attraverso bandi ed avvisi concorrenziali, o atti di programmazione previste in rapporto alle diverse tipologie dimensionali e funzionali degli enti (città metropolitane, città medie e comuni di minori dimensioni).

Sappiamo che i progetti ammissibili ai finanziamenti comunitari devono essere sempre finalizzati a creare valore aggiunto, crescita diretta e/o indiretta della ricchezza e dell’occupazione nei territori destinatari degli interventi. Ma per far ciò dobbiamo, come Ente, sapere in quale direzione andare, quale direttrice di sviluppo intraprendere e, soprattutto, migliorare le nostre capacità tecniche ed organizzative per realizzare la migliore progettazione degli interventi, cosi come richiesto dai bandi europei, nazionali e regionali. Ecco per quale ragione potenzieremo le risorse umane e strumentali in questo settore, con l’aspirazione di rendere Corigliano-Rossano una città pilota nella progettazione, gestione e rendicontazione nell’ambito di finanziamenti comunitari, nazionali e regionali.

Lo possiamo fare e lo dobbiamo fare senza ritardo.

 

Conclusioni

Ci attendono cinque anni di lavoro impegnativo e dovremo essere all’altezza del compito che i cittadini di Corigliano-Rossano ci hanno incaricato di svolgere; dovremo essere all’altezza dei valori delle storie di due città che hanno deciso di divenire un comune unico, superando diffidenze e steccati ideologici, aprioristici.

Riunirci, esprimerci, dibattere e scegliere costituisce un ulteriore aspetto di responsabilità.

Il presente, per quanto sinora detto, tratteggia una città più complessa, più articolata, più difficile da amministrare: è una città che richiede adeguamenti amministrativi costanti che soddisfino puntualmente le nuove esigenze.

Il soddisfacimento del nuovo è la sfida del futuro.

Una città che aspira a raggiungere le proprie conquiste, a rafforzare e far ripartire la propria economia ha la necessità di bilanciare la politica della crescita con una politica di controllo e di sostegno di quella crescita; ha la necessità, in pratica, di governare il cambiamento e le trasformazioni in atto: tanto significa, da un lato, consolidare le attività produttive esistenti, dall’altro, avviare e sostenere iniziative innovative e complementari rispetto alle esistenti.

Significa completare ed equilibrare l’assetto economico della città garantendo alla stessa una dimensione più idonea ad affermare la nuova domanda di sviluppo sia essa interna che esterna.

Significa avviare un percorso comune con tutti i soggetti della nostra città: anziani, giovani, operatori culturali, fasce deboli, artigiani, commercianti e imprese in genere. Significa avviare la stagione del dialogo e di una diversa condivisione dello sviluppo della città. Significa mettere sul tappeto i problemi di oggi, che derivano da quelli di ieri, ma se ne differenziano anche, e su questi elaborare nuove strategie: significa affidare ai cittadini un ruolo di cui gli stessi devono sapersi appropriare con la responsabilità e la coscienza di essere parte di un tessuto sociale che deve saper coniugare ed integrare le esigenze di tutti.

Abbiamo delineato e presentiamo un progetto programmatico, con la speranza che sia un contributo per orientare il nostro operato quotidiano, ma al pari sia un contributo di lungo termine per questa città.

Per raggiungere tali obiettivi, la Giunta si impegna in una attività amministrativa che si ispirerà al metodo della democrazia partecipata, sviluppandosi nella direzione della sussidiarietà orizzontale (ovvero la cooperazione con le associazioni ed i privati nell’ambito delle singole competenze), della leale collaborazione con gli altri enti pubblici e con gli altri comuni, al rispetto formale e sostanziale delle leggi al metodo della programmazione. Tale programmazione si ispira ai seguenti canoni: programmazione-attuazione-efficienza-efficacia-trasparenza.

Il futuro è in questa nuova sfida di pensare allo sviluppo ragionato e condiviso; il passaggio dalla precarietà alla stabilità; l’individuazione, attraverso studi seri, della nuova domanda turistica che non è più settoriale ma diffusa a tutto il sistema sociale della realtà ospitante: il sistema dell’accoglienza, il sistema dei servizi, delle infrastrutture, della formazione, il sistema complessivo della qualità della vita dell’intera città.

Il futuro è una città che potrà consolidare la propria immagine se avrà posto la qualità della vita dei propri cittadini come condizione prioritaria per qualsiasi tipo di sviluppo; se avrà posto tutela e salvaguardia ambientale come cardine della coscienza collettiva; se saprà dialogare per la condivisione delle scelte e per la creazione di una cultura di sistema.

Il futuro è una città capace di sostituire all’edilizia dell’espansione, l’edilizia del recupero, l’edilizia dell’aggregazione sociale, l’edilizia dei grandi spazi.

Il futuro è quello che saremo capaci di costruire, con tenacia, impegno, corresponsabilità nelle scelte e la partecipazione attiva, consapevole e costruttiva dell’intera comunità».

 

Crediti