Categoria: Politica
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Una volta, il glorioso ospedale dal nome del suo primo benefattore: barone Guido Compagna  ed in seguito alle migliaia di offerte di semplici cittadini era pieno di vita. Finalmente il 25 aprile 1929, festa del Patrono, Corigliano assiste alla cerimonia della posa della prima pietra.

Ultimati i lavori interni ed esterni, l’ospedale entra in funzione nel 1938 e viene intitolato a Guido Compagna. Con la costruzione dell’ospedale civile, uno dei sogni più cari, ma anche più sofferti, della comunità coriglianese diventa realtà. Nel frattempo, si aspetta con ansia, non dico l’apertura del nuovo ospedale della Sibaritide, ma almeno l’inizio dei lavori dopo che la politica, ha regalato centinaia e centinaia di migliaia di euro ai vari soggetti attuatori politicizzati, succedutesi nel tempo. Ho voluto premettere ciò perché il 12 Settembre scorso verso le ore 22,00 dovetti accompagnare un amico al pronto soccorso. Come al solito tale servizio, affollato di gente, chi aspettava in piedi, chi seduto su una panchina e chi appoggiato temporaneamente nella fase acuta su uno dei 4 letti attigui alla stanza al pronto soccorso e chi con una flebo in vena, seduto su una barella o su una carrozzella o  seduta su una panchina con la flebo in vena, C’era anche chi aspettava da 12 ore e chi da 72 ore, in attesa del risultato del referto delle indagini (ematiche e specialistiche svolte)  e chi bisognoso di ricovero, in attesa di un’ambulanza per essere ricoverato in altre strutture ospedaliere, anche fuori regione. Capita! Pazienza! Il personale sia medico che infermieristico del pronto soccorso come da tempi immemori, carico di lavoro, mentre i politici, si beatificano con le solite storielle a cui non crede più nemmeno un bambino. Un solo medico e due infermieri(turno notturno). Medici specialisti, di notte in servizio, te li sogni! Se servono, scatta la pronta reperibilità e lo straordinario. Servizi di supporto al pronto soccorso il più delle volte, un sogno! La sola sorpresa, non è questa: Il servizio di radiologia, chiuso. Per una radiografia ci si deve rivolgere al Giannettasio di Rossano, il che comporta: chiamare in regime di pronta disponibilità l’autista dell’ambulanza, l’infermiere e se necessita un sanitario. Quanto in termini economici costa a noi contribuenti?Non parliamo del calvario di quei pazienti che per una banale distorsione o frattura o qualche altra patologia  ortopedica, si recano al Pronto soccorso, ignari che il reparto da anni ci e’ stato scippato. Lo stesso, succede  per una banale spina di pesce in gola o con una emorragia nasale. E pensare che avevamo due reparti (ORTOPEDIA E D OTORINO)  attrezzati che lavoravano e che producevano. Andate a vederli adesso, in che realtà operano. L’attività chirurgica dell’otorino, ridotta all’osso se non scomparsa. Quasi idem per il reparto di ortopedia. Dove era la politica, quando c’è li hanno scippati? Dovere erano quei politici che oggi danno ricette, progetti a sproposito. Esiste, un progetto strutturale, fattibile, credibile, non campato in aria da parte dei politici regionali e parlamentari locali in materia si sanità? C’è lo facciano sapere ora che il commissario Scura è stato mandato via. Il reparto di chirurgia (ore 23,00 del 12 settembre 2019) sprovvisto di guardia notturna medica, un solo infermiere e per contorno tante stanze vuote e il buio. Non bastasse questo, anche di pomeriggio, per quel che si dice tale reparto è sguarnito di guardia medica divisionale. A differenza di una volta, la presenza di un sanitario in reparto oggi è semplice sogno! Qualora vi fosse bisogno di notte di analisi cliniche urgenti, o in caso di patologie gravi (emorragia imponenti) dove necessita avere tra le analisi il gruppo sanguigno del paziente, va in vigore la pronta disponibilità, il prelievo per il gruppo sanguigno, va mandato Rossano, credo presso il centro trasfusionale, quel centro che negli anni novanta, assieme alla nefrologia- dialisi- terapia intensiva rifiutati da chi allora deteneva il controllo dell’ospedale: La oramai famosa banda delle tre C. Ciò comporta: chiamare a casa l’autista dell’ambulanza, in stretto regime di pronta disponibilità ed in regime di  straordinario. Non per niente, giorno e notte le ambulanze fanno la spola tra Trebisacce- Corigliano- Rossano, Cariati, Taranto e Bari con uno dispendio di somme rilevanti. Non la voglio fare lunga, dico solo una cosa. Prima di andarmene in pensione, l’ospedale di Corigliano, pullulava di vita sia di giorno, di pomeriggio che maggiormente di notte. Le sale operatorie erano attive anche nelle ore notturne per parti cesarei, parti normali, patologie acute, intereventi chirurgici importanti per non parlare di quelle patologie riferibili ad incidenti stradali ecc. Oggi, gli interventi si sono ridotti quasi dell’80%, pochi, l’attività ostetrica – ginecologia ridotta a lumicino per l’andata in pensione dei ginecologi/ghe ed ostetriche, di conseguenza il forte calo dei parti, dei parti cesarei, delle nascite, tanto da mettere in discussione la sua permanenza all’ospedale di Corigliano. Nel corso degli anni, di misfatti, di ingiustizie, la politica, le varie dirigenze nei confronti del Guido Compagna ne hanno compiuti a iosa, i fatti, sono sotto gli occhi di tutti, non basterebbe una giornata ad elencarli.  Per rendersene conto, basta recarsi di sera in ospedale: Piani dove una volta vi erano reparti attivi, servizi, ambulatori, ora c’è il silenzio, il vuoto, il buio,  stanze chiuse. Servizi soppressi, per farla breve la solitudine del nostro ospedale è palese, si  tocca con mano per accorgersi che siamo davanti ad una struttura(una volta gloriosa) oggi in agonia per volere dei politici, della politica. Per questo dico che: C’è più vita, più allegria in un qualsiasi cimitero di notte che non in ospedale. La lenta agonia del Guido Compagna è stata progettata da tempo, da quando è stata portata a termine la struttura ospedaliera di Castrovillari, ed i politici, lo sanno, ma non verranno a dirlo mai. Il futuro del nostro ospedale e quello di Rossano, secondo i progetti dei politici è a Castrovillari.

 

Movimento Centro Storico: Luzzi Giorgio- Corigliano Calabro