Categoria: Politica
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Fonte: www.corrieredellacalabria.it

di Luca Latella

Non si può certo affermare che i consigli comunali di Corigliano Rossano non siano adeguati alla stagione. Incandescente, come il clima all’esterno, il terzo consiglio comunale dell’era Stasi ha fatto emergere ancora strascichi da campagna elettorale, legati al punto all’ordine del giorno sulla querelle “livellari”, ovvero quei terreni comunali (circa il 10% del territorio comunale), in uso civico a privati che sarebbero detenuti illegittimamente e richiesto dai nove consiglieri di opposizione per chiarire quel mix fra la questione morale ed il danno erariale per le casse comunali.

Un Consiglio arroventato a tal punto da costringere il presidente dell’assise, Marinella Grillo, a dover sospendere la seduta per diversi minuti a causa dell’eccessiva “dialettica” scatenatasi durante l’intervento del giovane consigliere di Forza Italia, ma seduto fra gli scranni della maggioranza, Mattia Salimbeni e che ha scatenato l’ira di Giuseppe Graziano, ma anche di Gino Promenzio. «Levatevi il sorrino irriverente dal volto», ha tuonato il secondo riferendosi a qualche assessore, mentre l’ex consigliere regionale ha chiesto maggiore rispetto, sentendosi attaccato personalmente. SVILUPPO PORTUALE L’assise era iniziata con altre scintille fra Promenzio e l’assessore allo Sviluppo della città e vicesindaco, Claudio Malavolta, sul primo punto all’ordine del giorno: l’interpellanza a risposta orale (che Malavolta ha scritto e letto) sulle idee di sviluppo del porto. Dopo la relazione di Malavolta, un elenco di problematiche ed una sorta di “libretto” dei sogni futuri, il leader di Civico e Popolare, ha evidenziato una certa insoddisfazione nella risposta. «A proposito della Zes, mentre Malavolta era in gita alle Grotte di Castellana – ha detto – o ragionava sui massimi sistemi, le altre città si sono già proiettate fattivamente nella Zona economica speciale, perché il tempo è ormai scaduto e Malavolta non ha proferito parola su ciò che sta accadendo. Ha informato gli imprenditori sull’apertura dello sportello per il credito d’imposta presso l’Agenzia delle Entrate? L’assessore – ha aggiunto Promenzio – non ha mai citato la Meris (il mercato ittico conpartecipato per il 51% dal comune di Corigliano Rossano ed in crisi da tempo, ndr), non un’idea su come recuperare i fondi per la pesca, offrendo peraltro una immagine pessima della Calabria. Non ho compreso che idea abbia, l’assessore, sulle vocazioni del nostro porto: turistico? Commerciale? Peschereccio? Attenderò con ansia le linee programmatiche del sindaco perché non noto una visione complessiva sul porto». Durissima la conclusione di Promenzio nella quale ha invitato l’assessore Malavolta alle dimissioni: «Le chiedo di riflettere sulle deleghe affidatele dal sindaco e di pensare a rimettere il suo mandato. Al primo cittadino, invece, chiedo di non delegare e di presentarsi personalmente ad ogni riunione del comitato dell’Autorità portuale di Gioia per far valere il peso della terza città della Calabria». LIVELLARI Come accennato, oltre i limiti si è spinta la prima parte della discussione sui “livellari”. Sul punto e sui beni alienabili del Comune, ha relazionato l’assessore Tatiana Novello che ha puntato l’indice – oltre che su alcuni argomenti prettamente giuridici – sulla strumentalizzazione della questione, da parte delle opposizioni, «per far apparire questa amministrazione come se non avesse assolto un problema affrontato dal consiglio comunale di Corigliano, per la prima volta, nel 1908».
Pomo della grande discordia, il successivo intervento del giovane Salimbeni: «Da anni le amministrazioni comunali non hanno avuto le idee chiare e la maggioranza attribuisce certe responsabilità al sindaco Stasi. State trasformando una richiesta politica – ha detto riferendosi all’opposizione – ma chiedete le dimissioni di Malavolta e del consigliere Frasca perché ritenuti da voi fra i possessori illegittimi». Nelle settimane scorse, era stato Guseppe Graziano ad avanzare anche una questione morale sull’argomento e pungolato da Salimbeni, ha reagito veementemente. L’infuocato livello dialettico ha costretto Marinella Grillo a sospendere i lavori dell’assise. Alla ripresa, sempre Promenzio ha fatto chiarezza sul tema: «Dopo il bignamino su usi civici e beni alienabili propinatoci dall’assessore Novello, vorrei non essere preso in giro. Abbiamo chiesto una riunione di Consiglio per discutere di usi civici e livellari: recuperiamo qualche soldo per le casse, facciamolo serenamente senza perseguire nessuno. Il fango rimette in circolo in fango, sparso da chi per mettere insieme una fetta di pane e una di mortadella, insulta chi ci mette la faccia ed è un professionista di questa città – ha tuonato –. Evitateci toni professorali, perché non fanno altro che alimentare polemiche. La città, semplicemente, vuole sapere se si possono recuperare delle risorse da qualcuno che occupa terreni illegittimamente. Non stiamo giocando a Monopoli, i terreni di questa città sono di questa città e se detenuti impropriamente, devono tornare a questa città». Sull’ordine del giorno sono intervenuti diversi consiglieri di maggioranza e opposizione (Rosellina Madeo, Mingrone, Zagarese, Monaco, Maria Salimbeni, Tavernise, Zangaro, Scarcello, Rotondo, Fracesco Madeo, Frasca) mentre Giuseppe Graziano si è appellato al primo cittadino: «Al sindaco chiediamo – ha dichiarato l’ex segretario questore del consiglio regionale – di svestire i panni di Flavio Stasi e di vestire quelli da primo cittadino, per dare una svolta alla questione livellari. Agisca negli interessi dei cittadini e ripristini il patrimonio comunale». «Risentito personalmente da sentimenti che non devono inquinare l’assise – ha chiosato Biagio Frasca polemizzando con Graziano perchè tirato in causa – rammento che l’intestazione catastale non è probatoria, se non nel tribunale Graziano che, invece, ha stabilito la sua realtà. Proprio a Graziano chiedo perché, e con quale titolo, parla di possessori illegittimi nella sua operazione verità. In qualità di livellario ho tutto l’interesse di mettere il comune nelle condizioni di stabilire il canone del legittimo diritto di affrancazione». Anche l’intervento di Frasca ha scatenato l’inferno e la polemica con Graziano, inducendo la presidente a sospendere nuovamente la seduta.