Categoria: Politica
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Ad una settimana dalle Elezioni Europee si intensificano gli incontri ed i dibattiti. “La Sinistra”, la lista unitaria promossa da Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, L’Altra Europa ed altre formazioni che fanno riferimento alla Sinistra Europea presenta i propri candidati e fa tappa anche a Corigliano.

Oltre all’europarlamentare uscente Eleonora Forenza, capolista della lista “LA SINISTRA”, che sarà nella nostra regione nei prossimi giorni, per varie iniziative elettorali, ad affiancarla nei comizi e negli incontri ci saranno anche i candidati indicati dai territori. A Corigliano, sabato 18 maggio p.v., verrà a trovarci il candidato della lista unitaria per la Sinistra della Calabria ed il centro-sud, il Prof. Fortunato Maria Cacciatore, docente di Storia della Storiografia Filosofica presso l’Unical. La lista de “La Sinistra” aderisce al GUE/NGL, gruppo della sinistra rosso verde al Parlamento europeo in cui si ritrovano gli spagnoli di Unidos Podemos, il francese Melenchon, la Linke tedesca, la greca Syriza e tante altre formazioni ecologiste, comuniste, antiliberiste e socialiste. E’ il gruppo che da sempre si è battuto contro i trattati neoliberisti, a partire da quello di Maastricht, contro l’austerità, per i diritti del lavoro, per la pace e l’ambiente. Una sinistra antiliberista, antirazzista, femminista ed ecologista si aggira per l’Europa, dunque. Questo in sintesi il senso della lista “La Sinistra”. Non una sommatoria di sigle, non un cartello elettorale, bensì, uno spazio aperto, un “terzo spazio”, come è stato definito dal nostro segretario nazionale Maurizio Acerbo, che vuole essere utile e alternativo tanto ai nazionalismi xenofobi della destra, quanto alla continuità liberista che vede anche nel gruppo socialista europeo i protagonisti di politiche di austerity. La storia che Fukuyama dichiarava chiusa sembra debba riaprirsi. Nel mondo “grande e terribile” spirano venti di guerra, nel cuore stesso della nostra Europa e sulle sponde opposte del mediterraneo si ripropone con prepotenza il pericolo del ricorso alla guerra come strumento di risoluzione delle questioni internazionali. La fortezza Europa continua a produrre un bilancio di guerra giornaliero nel mar Mediterraneo con migliaia di morti che, armati solo di speranza, affogano al largo delle nostre coste mentre i superstiti alimentano la retorica xenofoba delle nuove destre. L’azione governamentale dell’Europa di Maastricht è un ulteriore atto bellico da parte della Troika, della tecnocrazia e delle forze politiche delle larghe intese contro i nuovi e vecchi poveri che attraverso il ricatto del debito impongono lo smantellamento delle conquiste del movimento operaio. In questo quadro drammatico, si riapre una partita che sembrava chiusa: politica vs tecnocrazia, lavoro vs disoccupazione, umanità contro barbarie. Una sfida che trascende gli interessi stessi della sola Italia per diventare uno scontro tra due concezioni dicotomiche dell’Europa il cui esito sarà determinato anche dalla nostra capacità di ricostruire una sinistra antiausterità, partendo dalla nostra Calabria, per rafforzare un fronte europeo ampio. Per la ricostruzione della sinistra in Italia l’unione della sinistra organizzata, associativa e sociale è condizione necessaria ma non sufficiente. Perché le nostre ragioni tornino ad essere egemoniche e le nostre parole d’ordine popolari e maggioritarie bisogna provare ad uscire fuori dai nostri steccati per intercettare tutti quei soggetti che in questi anni, con pratiche e alfabeti diversi, hanno costituito l’unico argine sociale alla crisi. Per fare questo i luoghi della Sinistra per un’altra Europa possibile devono essere democratici e orizzontali, sul modello del “forum dell’acqua pubblica”, che fu capace di unire realtà sociali diverse intorno ad un obiettivo chiaro e radicale. Assieme ad una rigenerazione del proprio lessico, dei propri luoghi e delle proprie pratiche serve un programma chiaro. Serve una sinistra che rilanci il lavoro contro la precarietà, la democrazia contro la tecnocrazia e il diritto contro l’austerità. Le battaglie per il diritto ad un lavoro sicuro e garantito, quelle per il diritto ad una casa, le vertenze ambientaliste che spesso tanti cittadini hanno combattuto in piena solitudine e le mille resistenze contro i tagli al welfare possono diventare risorse per un governo alternativo, da proposte di resistenza ad elementi imprescindibili e basilari per un governo virtuoso della cosa pubblica, in Calabria come in Italia ed in Europa. Sulla base di parole d’ordine chiare disegnare un orizzonte politico chiaro, un profilo indipendente ed autonomo da chi smantella nel cuore della notte la nostra costituzione, liberalizza licenziamenti e solitudine, criminalizza i poveri e le marginalità sociali.  I nostri alleati stanno nella società e non tra chi continua ad attuare in maniera feroce e antidemocratica le ricette della troika. Anche la Calabria ha un disperato bisogno di sinistra. Dopo cinque anni di governo consociativo a guida Oliverio-Gentile, il balletto delle alleanze ha prodotto solo guerre tra bande per le nomine di governo, dove, i vari bracci di ferro tra cordate descrivono una politica barricata nel proprio politicismo, mentre la società calabrese porta le ferite della crisi economica, della devastazione ambientale, di una sanità al collasso e di una regione tornata ad essere terra di partenze per un’intera generazione. L’idea che le istituzioni debbano garantire una casa, un lavoro, un reddito e una sanità decorosa senza sottostare ai ricatti della finanza non sono ambizioni radicali ma idee di semplice buon senso. E se il buon senso oggi è rivoluzionario allora saremo rivoluzionari.

Antonio Gorgoglione (Segretario cittadino del PRC)