Una lunga attesa, ma alla fine in 30 restano comunque esclusi. Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, riportando in cronaca le vicissitudini degli ex percettori di mobilità selezionati per i tirocini formativi in diversi ambiti.

L’ultima più recente grana si è consumata a danno dei tirocinanti impiegati presso gli uffici periferici regionali del Mibact. «A causa di gravi ritardi imputabili alle negligenze dell’assessorato al lavoro – afferma il capogruppo della Cdl – un bando pubblicato il 31 maggio 2016 ha visto concludersi le procedure selettive solo dopo un anno e mezzo, ma perché tutti i selezionati fossero avviati al tirocinio è stato necessario attendere oltre». Un calvario che per i laureati della Terza Area è stato ancora più lungo. «Sono stati gli ultimi a prendere servizio – sottolinea Gallo – ma questa non è stata l’unica penitenza inflitta loro: su poco più di 330 selezionati, dopo lo scorrimento delle graduatorie in 30 circa sono rimasti fuori. Mancherebbero le risorse finanziarie necessarie: credo sarebbe opportuno che la giunta regionale si attivasse per reperirle in tempi brevi ed evitare il consumarsi di una sottile ma ugualmente mortificante e intollerabile discriminazione». Richiesta alla quale l’esponente della Cdl aggiunge l’invito ad occuparsi delle prospettive future dei quasi 1.000 tirocinanti Mibact, che con la loro opera contribuiscono a garantire l’apertura e il funzionamento di musei, parchi archeologici, biblioteche, gallerie, palazzi e soprintendenze, in cambio di un’indennità mensile di 500 euro. «Pure a fronte di un’assurda condizione di precarietà – osserva il capogruppo della Cdl – questi lavoratori si sono dimostrati indispensabili. Eppure ora il patrimonio di conoscenze e professionalità maturato e acquisito nel tempo, per come inascoltato segnalavo già lo scorso dicembre, conclusisi a marzo buona parte dei tirocini, andrà inevitabilmente disperso, con pesanti ricadute sia sui livelli occupazionali sia sulla funzionalità degli uffici interessati». Un’eventualità che sarebbe ancora possibile scongiurare, rimarca Gallo, «se solo si accordasse anche ai tirocinanti Mibact almeno la possibilità di una proroga annuale, come avvenuto giustamente in altri ambiti, ad esempio nel comparto Giustizia, dopo una proficua attività di sensibilizzazione e mobilitazione». Una questione affrontata anche in un ordine del giorno «di cui sono primo firmatario e che da mesi giace in Consiglio regionale», incalza ancora Gallo, «probabilmente perché la giunta regionale e la maggioranza di centrosinistra non intendono assumere su di sé alcuna responsabilità. Un’ignavia che penalizza migliaia di persone e le loro famiglie: non staremo certo a guardare». Da qui la presentazione di una nuova interpellanza sull’argomento e l’impegno a continuare, «nelle sedi istituzionali competenti, la battaglia al fianco dei tirocinanti, compresi quelli operanti negli enti locali e alle dipendenze del Miur: è necessario che la Giunta regionale adotti ogni provvedimento necessario a garantire parità di trattamento, sia in ordine alla durata dei tirocini sia in relazione al valore del tirocinio prestato, quale titolo preferenziale per la partecipazione ad eventuali concorsi per assunzioni a tempo indeterminato». Sollecitata anche «l’attivazione di un tavolo di confronto con il Governo nazionale, per valutare le iniziative da assumere al riguardo».

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