Il 26 maggio (amministrative Corigliano-Rossano) abbiamo la opportunità di scegliere nell’ambito delle due città: se vogliamo continuare ad essere “servi” di determinate persone, di professionisti e politici voltafaccia impegnati più che mai in una corsa a zig zag sia dei pensieri che delle ideologie, o scegliere se vogliamo essere “Padroni” di noi stessi,

delle nostre idee senza scomodare professionalità estranee alla città come la dottoressa Maria Antonietta Campolo, professionista in quel di Siena ed oggi capolista nella lista “Civico 17” che ha come capo Alfonso Caravetta, tra l’altro coriglianese, candidata alle ultime elezioni comunali al comune di Siena con la lista Pinciani, candidato a sindaco ed entrambi dissidenti del Pd. Questo vituperato Pd. Abbiamo (il 26 maggio) la opportunità, senza scomodare eroine o nomi altisonanti. di mandare a casa quel fronte politico che ha determinato il prevalere dei propri interessi, disattendendo le aspettative del popolo e del territorio. E’ imbarazzante, con la scusa che le ideologie sono morte, vedere sparsi nelle diverse coalizioni persone che fino a ieri hanno sfruttato i partiti ad uso e consumo personale e della loro progenie, ottenendo in cambio potere, privilegi e posti di rilievo. Si ricordino questi che qualora si candideranno in liste civiche,  sappiano che l’elettorato sceglierà gli originali. Abbiamo la possibilità di mandare a casa coloro che hanno schiavizzato e che tengono in ostaggio circoli e sezioni di partito. Il motivo che i partiti, tutti i partiti, non crescono sia sul fronte del consenso che su quello politico è perché i politici hanno smarrito il senso nobile dell’aggregazione, dell’amicizia, al punto tale da divenire sordi ai bisogni altrui, incapaci di proporre delle novità, delle idee. Certamente la colpa è solo loro. Hanno esplicitato il loro pensiero soprattutto mediante la pratica delle clientele, anziché proporre opere buone, per questo risulta difficile dare oggi una esposizione benigna del loro comportamento. La svolta importante avviene allorchè si procede alla profonda discontinuità del loro pensiero, delle problematiche a loro care. Lo so, è un percorso tanto travagliato, ma possibile, basta a noi farlo divenire realtà il 26 maggio. In questi giorni, li vedi ovunque: in luoghi appartati, nei bar alla moda, nelle cene eleganti a complottare trame politiche, a discutere con quale coalizione è più proficuo, più opportuno, più conveniente schierarsi per non rimanere fuori dai giochi politici. Chi sono ? Sempre i soliti guastatori conosciuti in città. Appartengono a quella “famiglia” molto unita che fa riferimento alla cosiddetta “borghesia di sinistra” per lo più inserita, integrata grazie alla politica nel tessuto sociale, economico e politico e che oggi in periodo di amministrative, fanno gli schizzinosi, i politologi, i professorini presuntuosi che non rinunciano a dare agli altri lezioni di comportamento, come quella vecchia che non potendo dare più cattivi esempi si improvvisa nel dare dei buoni consigli. Dispensano giudizi tendenti ad avvelenare ancor di più il clima politico già avvelenato di per se, lo dimostra il fatto che non rinunciano a tenere in ostaggio i partiti, le sezioni, i circoli, in questo caso il Pd. L’assurdo è che parlano per loro stessi, hanno perso la consapevolezza che il popolo, da tempo, ha voltato loro le spalle. Il popolo, non è più con loro. Gli riesce così difficile rendersi conto di essere stati un freno alla crescita sia culturale, politica che sociale alla condizione operaia nella sua terribile monotonia e dipendenza dai politici. Hanno sempre privilegiato professionisti e realtà improduttive, i cosiddetti mantenuti della politica. Farebbero bene quei politici in bella vista nei comizi dei quattro candidati a sindaco e quelli interessati a sentire i comizi a sottoporsi ad una sorta di auto scopia interna in quanto si percepisce in loro la presenza negativa di mancanza di idee, di colloquio, di confronto con il partito, con il prossimo. Non hanno perso il vizio di guardarti dall’alto in basso come a marcare la distanza tra loro ed il popolo. Chi dice oggi che le ideologie sono morte o è poco informato o in malafede, le ideologie sono vive, certamente tale tesi è mirata alla loro auto assoluzione perché nel loro periodo di amministratori hanno relegato il territorio nei bassifondi della povertà, della illegalità, della corruzione politica ed amministrativa. Sarei contento di sapere che ci sono dei politici con caratteristiche nobili come la sobrietà dei loro atteggiamenti, la dote di essere pacati e disponibili con i cittadini. Invece sono lontani, insensibili ai bisogni del popolo. Ritenendomi di sinistra, anche se non tesserato, vorrei che il Pd locale, l’ex senatore ed oggi commissario del partito, Cesare Marini, si organizzassero, aprendo le porte delle sezioni, dei circoli alle nuove generazioni, alle famiglie, altrimenti si rischia un’azione sterile e quindi il dissolvimento del partito. Dunque se vogliamo costruire la fase nuova, si incominci dalle prossime amministrative, votando persone oneste e non per chi crede che la politica sia pratica realistica solo per loro.

 

Movimento Centro Storico Corigliano Calabro – Luzzi Giorgio

Crediti