Per prima cosa, la presente pone non pochi problemi, taluni dei quali di grande rilievo politico, per non parlare dell’uso che se ne farà subito dopo le elezioni sia in campo politico che sociale, soprattutto se a vincere saranno quelle celebrità, quei poteri che già a Rossano e Corigliano godono di popolarità e di una condotta senza pregiudizi e che ci inducono a forti riserve, profondi dubbi, che un’analisi condotta senza pregiudizi non può che non confermare.

Molti conoscono o rammentano alcuni episodi, parecchi ricorderanno i nomi, i protagonisti o anche di personaggi minori che hanno svolto assai spesso, troppo spesso azioni negative a ridurre il potere di alcuni servizi necessari Coriglianesi. Prima di tutto l’ospedale Guido Compagna, oggetto di furto di servizi vitali che oggi senza l’intervento da parte di politici stimati e votati da migliaia di Coriglianesi alle elezioni regionali di qualche anno fa sarebbero stati certo più attivi. Sarò noioso, superato, bacchettone, falso, stantio, retrivo, purtroppo pochi di questi fatti restano nella memoria dei miei concittadini, compreso i politici. Questi avvenimenti, se necessita possono essere adeguatamente motivati, raccontati poiché erano altrettanto ferocemente anticorigliano. A non muovere un dito, all’epoca, erano coloro che al solo nome di politici Rossanesi andavano in estasi motivati da pratiche clientelari ricevute e che hanno svenduto quel poco di buono che avevamo. Uno fra tutto, la struttura sanitaria che doveva soddisfare almeno in parte alle richieste di ben 40 mila abitanti. Si dirà: sei troppo pessimista! Forse! Vorrei però che una smentita venisse data dalla politica locale, il guaio è che numerosi di questi fatti, sono stati, vengono assorbiti regolarmente dal pubblico Coriglianese per ragioni politiche. Mi vorranno almeno concedere che l’ostilità mia nei confronti di alcuni poteri e professioni della vicina Rossano è reale, motivata, forte ed ha radici antiche, fin da quando politici, cadendo nel ridicolo, godevano di un estinguibile odio e potere che lo hanno riversato ed applicato contro la città di Corigliano con il beneplacito ed il silenzio anche della politica locale. Adesso, in previsione delle prossime amministrative, (Maggio 2019) al di là delle convinzioni politiche di ogni coriglianese e rossanese, tenersi neutrali è difficile, si parteggia più o meno attivamente per la buona politica. Si potrebbe dunque dire: riprendiamoci quella espressione, quello sguardo, quel riconoscimento pieno e totale che Corigliano merita e che tuttora sussistono prevenzioni, diffidenze e fraintendimenti di cui i “nostri” politici locali sono ancora schiavi per non dire inferiori. In queste poche parole, con le quali non pretendo assolutamente di risolvere un così spinoso problema, avverto la inadeguatezza in modo tanto vivo quanto doloroso di chi dovrebbe riportare in auge, almeno in questo periodo delicato, ma nello stesso tempo drammatico il primato della politica nei confronti di forze che obbediscono a forze sempre più irrazionali e fraudolenti. Tentare di indicare per lo meno alcune linee maestre lungo le quali un tempo si procedeva e si credeva, tenendo conto nel pieno rispetto delle opinioni discordanti, della diversità ideologica politica di ognuno. Oggi, l’odio, la violenza, l’avversione in politica nei confronti di chi si pone liberamente alla berlina da tutti, seppure isolati, non dovrebbero fare paura particolarmente ai radical chic di sinistra, perché così facendo in realtà si dà adito a macelleria sociale, a discriminazioni ingiustificate, al contrario, occorre una fiera resistenza politica e democratica a pretestuose e false paure. Sarebbe opportuno che nascesse qualcosa che combatti il disordine, la corruzione, la menzogna e le passioni più immonde che regnano sovrane. Ci si concentri a livello locale per porre un freno all’avanzata dei populismi, al governo gialloverde e all’intraprendenza politica di Matteo Salvini, ad un centrodestra, Lega inclusa se i candidati sono quelli di cui si fa nome. Se ciò dovesse avverarsi, sarebbe a rischio il futuro del nuovo comune e della buona politica, perché saremmo in presenza di personaggi legati ad interessi personali sia politici che economici, oltre che di potere. L’attuale PD al governo delle due città, scandali a parte, sarebbe forse più dignitoso del governo ancora in carica, almeno per i primi tempi, ma è facile prevedere che alla lunga non sarebbe capace di proporre ed imporre nient’altro che una ennesima politica recessiva, clientelare a discapito delle classi disagiate, per tutelare, così come stanno facendo i 5 stelle: banche, amici degli amici e belle signorine. 

 

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