Il fatto che siamo stati silenti dall’inizio della gestione commissariale, istituitasi in seguito alla frettolosa fusione delle città di Corigliano e Rossano, e, di cui lei ne è a capo, Egregio Commissario Bagnato, con l’onere di accompagnarle alle elezioni per eleggere il Sindaco ed i consiglieri della città unica, non significa che ne abbiamo apprezzato e ne apprezziamo i risultati e l’operato fino ad ora conseguiti,

che, da quanto leggiamo sulla stampa locale, riscontriamo essere insufficienti sia sotto il profilo della futura riorganizzazione della dotazione organica con cui si vorrà dotare il comune unico, sia sotto il profilo della gestione dei servizi erogati ai cittadini delle due comunità. Non vi è alcuna traccia del nuovo Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, ma si è rimasti fermi alle singole pubblicazioni dei singoli comuni. Avremmo gradito almeno un cenno all’unicità degli strumenti di cui si dovrà dotare il nascente comune unico. Apprendiamo e con molta preoccupazione, invece, della giacenza sulla sua scrivania di una richiesta di autorizzazione per il rilascio di licenza per l’attivazione, in C/da Sant’Irene di Rossano, di una centrale elettrica a biomassa. Premesso che tale tipo di attività risulta completamente antitetica all’area della Sibaritide in generale e di Corigliano-Rossano in particolare, per la naturale vocazione agricola e turistica, per la quale tutti dovremmo impegnarci al fine di perseguire uno sviluppo organico ed eco-sostenibile, che tracci il percorso del futuro progresso di questo comprensorio. Tenuto conto che nelle immediate vicinanze dell’area indicata per tale nefasto e malaugurato insediamento, dovrebbe sorgere, seppure accompagnato da notevole scetticismo, il grande polo sanitario della Sibaritide, ci chiediamo come possano le due realtà coesistere sullo stesso ambito territoriale, senza creare un corto circuito dovuto alla loro evidente incompatibilità di funzione? Siamo convinti che i nostri interrogativi e le nostre preoccupazioni siano anche le Sue, di sicuro lo sono delle popolazioni interessate, allorquando verranno a conoscenza di cosa potrebbe riservare loro il futuro in termini di mancata tutela della salute e perdita di qualità della vita, tenendo presente che i cittadini di questo territorio hanno già pagato e pagano tuttora un prezzo altissimo in tal senso, in seguito alle conseguenze infauste causate dalla ingombrante presenza della centrale ENEL. Noi di Rifondazione Comunista, seppure siamo stati contro la fusione dei comuni e contro la favola che narra che “fondersi sia sinonimo di sviluppo”, illudendo ed ingannando le popolazioni con false promesse di facili guadagni, siamo tuttora convinti che la complessità della situazione e le ricadute economiche e sociali dell’accorpamento dei due comuni richiedeva necessari e seri approfondimenti culturali, seguiti da maturazioni ineludibili di pensiero sulla validità del progetto, che non poteva essere circoscritta ai soli rappresentanti istituzionali e che, a tal proposito, non hanno avuto alcuna investitura popolare, non essendo stato l’argomento neppure accennato durante le passate elezioni amministrative. Saremo, tuttavia, continuamente vigili sul controllo delle attività che si andranno a realizzare sul territorio dei due comuni fusi, affinché queste ultime siano sempre e comunque rispondenti alla vocazione che anche da soli i due territori hanno fino ad oggi perseguito. Per quanto sopra richiamato, siamo convinti altresì, che la Sua funzione si debba esclusivamente limitare ad accompagnare le due comunità all’avvio ed alla successiva nascita del comune unico, senza interferire con decisioni che possano condizionare irreversibilmente le scelte che in futuro si andranno a determinare su questo territorio, le quali sono demandate democraticamente ai cittadini che ne sono depositari e protagonisti.

 Partito della Rifondazione Comunista di Corigliano Rossano

 

 

 

 

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