Sono 49 i Comuni chiamati oggi a votare in Calabria.

Nessuno dei centri interessati sara’ chiamato al turno di ballottaggio, dal momento che tutti sono inferiori ai 15.000 abitanti. I dodici Comuni al voto in provincia di Catanzaro sono: Cardinale, Curinga, Decollatura, Gasperina, Guardavalle, Magisano, Montauro, Nocera Terinese, San Mango D’Aquino Santa Caterina Dello Ionio, Satriano, Staletti’.Sedici i centri alle urne in provincia di Cosenza, si tratta di: Bonifati, Canna, Cariati, Casali Del Manco, Castrolibero, Corigliano Calabro, Dipignano, Maiera’, Malito, Mandatoriccio, Marano Marchesato, Paterno Calabro, Piane Crati, San Lucido, San Martino Di Finita, Serra D’Aiello, Terravecchia. In provincia di Crotone si vota in quattro Comuni: Cerenzia, Petilia Policastro, Savelli, Scandale, mentre altri sei sono i centri chiamati alle urne in provincia di Vibo Valentia: Dinami, Filandari, Gerocarne, Mileto, Parghelia, Polia. Infine, per la provincia di Reggio Calabria, si eleggono sindaco e Consigli comunali in undici comuni: Candidoni, Condofuri, Cosoleto, Fiumara, Gioiosa Ionica, Locri, San Pietro di Carida’, San Procopio, Santa Cristina D’Aspromonte, Seminara, Serrata. Nella provincia di Reggio Calabria si registrano le maggiori curiosità. Non si vota, infatti, a San Luca, dove non è stata presentata alcuna lista. Nel paese di Corrado Alvaro, ma anche noto per la faida che provoco’ la strage di Duisburg, l’ultimo tentativo di ridare organismi democraticamente eletti risale al 2015, quando venne presentata una sola lista che, pero’, non raggiunse il quorum del 50 per cento piu’ uno degli aventi diritto. Da allora, l’ente comunale e’ gestito da una commissione straordinaria.  Purtroppo, alle spalle di questa decisione drastica, c’e’ anche l’ombra della ‘ndrangheta. Da queste parti la faida ha seminato diversi morti ammazzati nella guerra tra le famiglie Pelle-Vottari e Nirta-Strangio. Ed allora, amministrare un Comune diventa un’utopia. Con il clima di questo paese, si rischia uno scioglimento (l’ennesimo) appena dopo le elezioni, visto che praticamente tutti o quasi hanno parentele o amicizie strette con persone dal cognome sospetto. Lo scorso anno un primo scossone arrivo’ dall’ex giudice Romando De Grazia e dal sindacato indipendente di polizia Coisp con la proposta di candidatura a sindaco dell’allora segretario regionale del sindacato, Giuseppe Brugnano. Un percorso che, pero’, dovette fare i conti con le difficolta’ oggettive per completare l’iter di presentazione di una lista. Pochi giorni fa e’ arrivata la proposta del massmediologo Klaus Davi, pronto a candidarsi al punto da chiedere una riapertura dei termini alla Prefettura. Anche quest’anno, pero’, le urne resteranno chiuse nel centro di San Luca. Il 10 giugno sara’ una domenica come tutte le altre ed i cittadini continueranno a vivere con a fianco i commissari straordinari, che da tre anni hanno praticamente trasferito il loro ufficio nel piccolo palazzo comunale.

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