Categoria: Politica
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Comunicato Stampa

A proposito di mare pulito la domanda è: a quale amministrazione dobbiamo credere? La domanda è d’obbligo. Amministrazioni in contrasto tra di loro? In data 8 agosto 2016 la stessa Arpacal ha comunicato al Comune di Rossano che le analisi effettuate avevano dato esito sfavorevole nei punti: 100 mt destra del torrente Coserie, del torrente Colagnati e in località Momena (di tanto se ne da notizia anche sulla stampa).

Molto più recentemente, in data 18 maggio 2017 sempre l’Arpacal ha comunicato al Comune di Rossano esiti sfavorevoli per due punti: 100 mt destra e 100 mt sinistra del torrente Cino Piccolo. Ora senza smentire quanto detto dall’Assessore all’ambiente, che sostiene “Gli unici dati, esito di un metodo di analisi certo e verificabile, attendibili ed ufficiali alla quale ogni ente locale può e deve fare riferimento sono quelli dell’Arpacal”, la successiva domanda è: il mare di Rossano è sempre stato pulito? Le amministrazioni sembrerebbero smentirsi tra di loro. Addirittura in risposta alla nota diffusa da Arpacal il 18 maggio 2017, il giorno successivo così l’Assessore ha specificato “Il mare di Rossano è pulito. Non vi è alcuna grave novità rispetto all’ordinario divieto di balneazione ribadito ogni anno 100 mt sinistra ed a destra dei torrenti e non soltanto a Rossano. Un divieto confermato con ordinanza comunale firmata stamani, venerdì 19 maggio, per il torrente Cino piccolo”. Cosa accade in realtà? Le ragioni che possono provocare una presenza batterica elevata possono essere molteplici. Andrebbero appurate con più specifiche analisi. Sta di fatto che le forti correnti marine possono favorire il rientro nei limiti. Ecco perché a fronte dei dati che ci sono pervenuti da un laboratorio di analisi accreditato abbiamo avvisato immediatamente le amministrazioni preposte al controllo e alla vigilanza, perché oltre all’Arpacal intervenissero in sede di autotutela. A prevedere tanto è la normativa in materia ambientale. A dire che non solo Arpacal è tenuta a controllare e vigilare sulle problematiche ambientali è intervenuta, come detto nei giorni scorsi, la stessa Corte dei Conti (repetita iuvant) già nel 2004. Le amministrazioni facciano pace tra di loro. Lavorino congiuntamente (rinnoviamo l’appello) per evitare anche il solo paventato pericolo per la salute dei cittadini, che ricordiamo per legge devono essere avvisati con cartellonistica su possibili fonti inquinanti presenti nel tratto di mare in cui fanno il bagno.{jcomments on}

 

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