di Gennaro De Cicco

Riprendere il viaggio: è questa la prerogativa della IX Edizione della Biennale d’Arte della Magna Grecia e la volontà dell’Amministrazione comunale” si leggeva testualmente nel primo comunicato diffuso agli organi di stampa.

E così, in effetti, è stato, dopo sette anni di pausa: la Biennale ha aperto i battenti nel suo habitat naturale, rappresentato dallo storico scenario del Collegio di Sant’Adriano. La cerimonia d’apertura  è iniziata con gli interventi del Sindaco dott. Ernesto Madeo e del consigliere delegato alla cultura avv. Emanuele D’Amico, che hanno inteso ringraziare i partecipanti alla Biennale e tutti coloro che hanno offerto la collaborazione per l’allestimento della mostra artistica, in primis i giovani del “gruppo cultura 22”. Ad intervenire, subito dopo, la direttrice organizzatrice della Biennale, artista Maria Credidio, che ha voluto ringraziare l’Amministrazione comunale per aver recepito in tempi, molto rapidi, l’idea di riprendere l’appuntamento artistico, fermo dal 2015. L’artista, inoltre, ha precisato di sentirsi soddisfatta e orgogliosa del lavoro che sta svolgendo in sintonia con il critico d’arte, prof. Nicola Micieli, di origine sandemetrese, tornato in paese dopo un bel po’ di anni, con tutto il suo carico di emozioni. Il titolo dell'evento di quest' anno: "Plurale 30" - In arte tra identità e diversità - sottolinea la molteplicità espressiva degli autori invitati: uno spaccato rigoroso e puntuale sullo “stato delle cose” ai margini di una sospensione temporale, che ha segnato il vissuto recente di tutti, una lettura del contemporaneo; prologo e divenire, nello stesso intervallo, di quanto ultimamente accaduto. Per il critico d’arte, prof. Micieli “non trenta artisti che fanno plurale, come mera aggregazione numerica, ma un insieme di singole personalità distinte, portatrici del concetto di identità e di appartenenza”. Nicola Micieli ha, altresì, affermato che la Biennale si inserisce in un progetto complessivo, che ha voluto chiamare: San Demetrio per l’arte, ovvero un contenitore generale con una serie di strutture disponibili, che formeranno il cosiddetto Museo diffuso di arte contemporanea, articolato in cinque o sei sezioni. All’interno una serie di collezioni della cosiddetta arte insolita o arte curiosa prodotta da artisti del nostro tempo con cui ha avuto, negli anni, rapporti di collaborazione. Fra le collezioni anche quelle denominate Arte Brut (Arte Grezza / Arte Spontanea), composte da opere d’arte realizzate da soggetti con problematiche di carattere psichiatrico. Un patrimonio artistico di inestimabile valore che il prof. Nicola Micieli, adesso, intende offrirlo al proprio paese e metterlo disposizione di tutta la collettività. La stessa struttura museale, prossima alla realizzazione, conterrà le opere che gli artisti partecipanti alla Biennale intenderanno offrire al Comune, come segno di partecipazione all’evento artistico. Questi i nominativi che espongono alla Bennale artistica sandemetrese: Ardo (Alfonso Di Berardo) - Antonio Baglivo - Calogero Barba -Antonio Bobò - Cesare Borsacchi - Anna Boschi - Mariangela Calabrese - Calì (Sara Lucchetta) - Daniela Chionna - Carmela Corsitto - Maria Credidio - Fausto De Marinis - Giulio De Mitri - Adolfina De Stefani - Domenico Di Filippo - Franco Franchi - Orso Frongia - Maurizio Governatori - Gianfalco Masini - Elsa Mezzano - Sara Montani - Carmen Novaco - Sara Pellegrini - Giampiero Poggiali Berlinghieri - Teresa Pollidori - Enzo Sciavolino - Salvatore Sebaste - Gianfranco Tognarelli - Togo (Enzo Migneco) - Antonio Tramontano.

 

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