di Cristian Fiorentino

Ancora poche ore e sarà inaugurato il terzo percorso del “Cammino di San Francesco di Paola”. Intitolato “Pellegrinaggio della Via dei Monasteri”, l’itinerario avrà come partenza la stessa Paola per poi arrivare, dopo quattro distinte tappe, a Corigliano.

Manifestazione predisposta sinergicamente dal Santuario regionale di S. Francesco di Paola, dall’Ente Parco della Sila e dall’associazione Il Cammino di San Francesco di Paola. Per la particolare occasione, la comunità dei Frati Minimi ha accordato che sia portata, per l’intero e impegnativo tragitto, la reliquia degli zoccoli del Santo Patrono di Calabria. Sarà la prima volta in assoluto che una spoglia del sandalo sarà accompagnata, dal 9 al 12 marzo, dalla delegazione preposta e rigorosamente a piedi. «Il pellegrinaggio inaugurale- si legge nella nota ufficiale- vuole essere un momento straordinario e una benedizione per tutto il territorio coinvolto, per la Regione e per tutti i devoti». Previste delle soste con i Frati Minimi che seguiranno la teca contenente il cimelio degli zoccoli assistendo ai momenti di ospitalità e di spiritualità. Dal 2017, il “Cammino di San Francesco di Paola” ha ottenuto un vero boom di partecipanti attestandosi tra i più gettonati d'Italia. I tracciati compiuti da San Francesco nella sua vita si suddividono nella “Via del Giovane" (da San Marco Argentano a Paola), nella “Via dell’Eremita” (da Paola a Paterno) e la “Via dei Monasteri” (da Paterno a Spezzano della Sila e a Corigliano). Il percorso sarà sostenuto dai membri dell’associazione “Il Cammino di san Francesco di Paola” e dagli “Amici del Cammino” e da tutti coloro che autonomamente a piedi vorranno unirsi al resto del gruppo. L’evento avrà inizio al Santuario di Paola, giovedì 9 marzo, con la Santa Messa e la benedizione dei pellegrini che si sposteranno in auto prima alla comunità di Paterno (presso il secondo monastero fondato da S. Francesco nel 1472 dopo il santuario di Paola) e poi a Cosenza, presso le “Suore Minime della Passione”, per poi arrivare al convento di Pedace. Nel primo pomeriggio la prima tappa a piedi da Pedace a Spezzano della Sila passando per Casali del Manco. Venerdì 10 marzo da Spezzano S. (terzo convento fondato da S. Francesco nel 1474) la comitiva si sposterà a Rose passando per Celico, Altavilla (frazione di Lappano), San Pietro in Guarano, per poi arrivare alla chiesa della Congrega a Rose. Sabato 11 Marzo da Rose i pellegrini si muoveranno verso Sambucina di Luzzi, Serra Casino, Fruscetto, Serriccella per giungere al convento di Sant’Angelo di Acri. Domenica 12 marzo da contrada Chimento, frazione acrese, si attraverserà contrada Foresta per poi arrivare al Santuario di Corigliano. In questo ultimo tratto scorteranno la reliquia i ciclisti dell’Asd “ Corigliano Bike”, inseriti nelle associazioni ufficiali degli “Amici del Cammino”, e che per l’occasione indosseranno una maglia celebrativa concepita ad hoc in onore del Santo Patrono. Pellegrinaggio che approderà, nel primo pomeriggio di domenica prossima presso la quarta casa fondata da San Francesco di Paola a Corigliano (nel 1476). Nella fattispecie il programma prevede l’accoglienza dei pellegrini e della Santa reliquia presso “Ponte Canale” (altra opera ideata e voluta da San Francesco a Corigliano) dal Rettore e Superiore Padre Giovanni Cozzolino, dalla comunità parrocchiale nonché dai tanti devoti del Santo Patrono. A seguire il benvenuto dell’amministrazione comunale a palazzo Bianchi, in piazza del Popolo, e alle 16:30 trasferimento e ricevimento al Romitorio di San Francesco (da Lui edificato e dove ha vissuto nei suoi anni a Corigliano). Previsto in loco un incontro di preghiera dal tema “Con San Francesco per la Pace”. Presenti oltre al Superiore Padre Cozzolino anche il Padre Correttore Provinciale Francesco Trebisonda, entrambi coriglianesi e molto legati al proprio paese, alla storia e alle opere compiute dal Santo Patrono. Padre Cozzolino in merito ha sottolineato: «Il mio augurio è che l’arrivo a Corigliano della quarta tappa del “Cammino” e di uno degli zoccoli di S. Francesco, possa far comprendere a tutti che la vita è un cammino. Un cammino però come S. Francesco vuole: pieno di amore per la pace, soprattutto in questo periodo di guerre ad iniziare da quella in Ucraina; di accoglienza per la vita, con riferimento alla tragedia di Steccato di Cutro, perché ogni uomo ha diritto di essere salvato e accolto mettendo da parte problemi politici. S. Francesco, infatti, è il Santo dell’accoglienza e ha fatto riscoprire all’uomo la dignità e di essere uomo uguale a tutti gli altri figli di Dio. La vita è un cammino per noi credenti verso l’Eternità e la Pasqua Eterna e per ogni uomo, anche non credente, è sempre un cammino di umanità che deve essere salvaguardata in ogni dove. Non vogliamo, non dobbiamo e non possiamo abituarci a vedere scene di guerre e morti di persone innocenti che all’improvviso a causa di armi create dall’uomo o dell’indifferenza muoiono a migliaia. Che San Francesco sia ambasciatore di Pace e di Amore alla Vita come Lui stesso ha insegnato e diffuso ovunque».                        

 

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