Riportiamo il testo integrale del discorso che il 2 giugno 1985 tenne, in occasione del 2 giugno Festa della Repubblica, l'allora Presidente della Repubblica, il grande ed indimenticato, Sandro Pertini.

" È con profonda partecipazione che il Popolo Italiano festeggia oggi, al vostro fianco, la giornata della Repubblica e delle forze armate a quarant’anni esatti di distanza dalla liberazione e dalla fine della guerra. Molti lustri sono passati e nuove generazioni si sono affacciate alla vita della nazione. Voi stessi – giovani di leva, comandanti e quadri delle forze armate – siete in gran numero nati nella Repubblica, siete cresciuti e vi siete formati – come uomini, come cittadini, come soldati – nell’ orizzonte di democrazia e di progresso che la Costituzione Repubblicana ci ha schiuso e continua saldamente a garantirci. Tutto ciò non è stato elargito dalla sorte. Una, libera e democratica come voi la vivete, la Repubblica fu conquista di tutto il nostro Popolo, voluta e tenacemente costruita dalle generazioni che vi precedettero al prezzo di un duro impegno di cui noi anziani siamo i testimoni. Di qui il significato della Resistenza, che fu fatto genuino di popolo, momento altissimo di unità e di consapevolezza di una Nazione intera che volle riappropriarsi del suo destino in nome degli ideali più puri e perenni della nostra civiltà. E sullo stesso piano di valori si colloca la partecipazione dei reparti regolari delle Forze Armate alla guerra di liberazione nella quale i nostri soldati seppero tenere alto l’onore delle armi italiane. Senza tali prove la Repubblica non sarebbe così vera e così nostra. Essa è salda e sicura del suo avvenire anche perchè, nata dalla Resistenza, sa onorare tutti coloro che, in purezza di sentimento e attraverso il sacrificio personale, hanno reso suprema testimonianza del loro amore alla nostra Patria e perchè essa si riconosce in tutta la storia del nostro popolo, con i suoi drammi, i suoi errori e le sue glorie. Se dietro la Costituzione – afferma ancora il Presidente della Repubblica – non ci fosse il sacrificio di migliaia di giovani – militari e civili – caduti sui fronti di guerra, nella clandestinità e nei campi di concentramento nazisti, se ciascuno dei suoi precetti non traesse alimento dalla fede di tutto un popolo essa non sarebbe – come è stata e rimane – la legge fondamentale degli italiani, il patto solenne che l’un l’altro li lega per virtù di una scelta sovrana e libera. Ufficiali, sottufficiali, soldati, marinai ed avieri, è la Costituzione che ci impone il dovere irrinunciabile di vegliare sull’indipendenza e sulla sicurezza della patria. come primario fu il contributo delle forze armate alla lotta di liberazione così essenziale e oggi la loro presenza a garanzia del sereno e pacifico progresso del Paese. Dall’ importanza vitale di questa missione discendono l’impegno, la compattezza, la disciplina che a ciascuno di voi sono ogni giorno richiesti quale atto di virile e democratica responsabilità. Ufficiali, sottufficiali, soldati, marinai ed avieri, Preziosa per il Paese è la tradizione di abnegazione, di umanità, di intransigente lealtà che voi impersonate. per ciascuno di voi questo grande patrimonio è motivo di onore e di fierezza; per l’Italia esso resta una certezza inalienabile, un reale fattore di concordia e di pace.

 Viva la repubblica!

Viva l’Italia!

 

Sandro Pertini

 

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