Cari amici, come state? Una domanda così banale che però spesso non viene posta con interesse.

In questi giorni sento negli occhi e nella parole di chi incontro un senso di smarrimento e di paura. Restiamo in attesa, senza sapere cosa fare e cosa aspettarci. Credo però che, ancora di più, in questa Quaresima, dobbiamo stare vicino alle persone intorno a noi e chiedere loro "Come stai?". Solo insieme, con l'aiuto e l'amore del Signore, potremo farcela.

Mosè ed Elia, apparsi nella gloria,

parlavano del suo esodo,

che stava per compiersi a Gerusalemme

Lc 9, 28b-36Restiamo in attesa, senza sapere cosa fare e cosa aspettrci

_______________________________

 Sembra quasi che quell’esodo iniziato dall’Egitto trovi solo qui il suo compimento. Attraversando il mar Rosso gli israeliti si sono lasciati alle spalle la schiavitù, ma sappiamo come nel deserto la nostalgia della pentola piena senza troppi rischi sia tornata a più riprese. La tentazione di cercarsi un padrone ha sempre accompagnato la storia di Israele; per questo quell’esodo di liberazione non si era ancora compiuto. In Gesù, invece, il popolo e tutta l’umanità trovano la via per quella libertà così desiderata e temuta. Gesù compie l’esodo a Gerusalemme per tutti noi, donando la vita, ma soprattutto svelando il volto di Dio che è amore, solo amore, tutto amore, che dona la libertà ai figli e la rispetta fino all’ultimo respiro senza stancarsi mai di attirarci a sé e di essere con e per noi. Il Signore vi doni la sua pace.

Crediti