di Giulio Iudicissa

All’inizio, per intenderci nella grecità, c’era l’omelia e rappresentava una conversazione elevata, per sostanza e stile, in una adunata vogliosa di dottrina. Nella latinità, ad indicare la medesima operazione, si preferì il termine predica. Col tempo, omelia e predica divennero un genere letterario con regole e scansioni prestabilite, cosicché scriverle o ascoltarle fu privilegio di pochi. Oggi, complice la decadenza del sapere, sono state abolite, in ambito civile, tra le poche accademie ed associazioni rimaste, tali forme di interventi magistrali. La Chiesa soltanto le ha raccolte ed ancora quotidianamente le usa, per istruire e persuadere.

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