di Francesco Caputo

Tra un mese esatto entreremo nei festeggiamenti del periodo natalizio, con la Festa dell’Immacolata Concezione, ma per questa Città il Natale è troppo lontano.

Non può essere Natale se si è costretti a delle vere e proprie “Via Crucis” negli ospedali di Corigliano e Rossano. Ore interminabili d’attesa per essere ricevuti al pronto soccorso, prestazioni che subiscono ritardi impensabili per apparecchiature sempre guaste o per carenza di personale. Nulla da recriminare a medici ed infermieri che svolgono il loro servizio quasi come eroi, a dispetto dei turni massacranti. Non è Natale se invece di fontane zampillanti o giochi di luce, in molti punti della Città unica, le fogne fuoriescono, manca l’acqua potabile, manca l’erogazione del servizio elettrico. E poi pullman o gruppi che si organizzano per respirare il profumo di Natale a Salerno e Napoli, mentre qui si organizza tutto alla buona, magari gli ultimi giorni, quando ormai gli acquisti natalizi sono stati fatti. Possibile che sia così difficile organizzare un mercatino natalizio della durata di una settimana con area giochi per i bimbi. Non si potrebbe dare la possibilità ai commercianti del territorio di “respirare” ed avere un po’ di visibilità? Tanti artigiani, bravi, del luogo, costretti ad “emigrare” verso Cosenza o Mirto. I problemi sono gravi, il mercatino è solo un “antipasto”, ma se non si parte da un segnale, non si inizia mai. Questa Città sembra come un labirinto pieno di sorprese a ogni svolta. Al centro c’è l’obiettivo, il premio, la gioia che attendiamo. Il problema è: come arrivarci?

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