di Francesco Caputo

Stiamo vivendo gli ultimi mesi “d’agonia” della coalizione di centrosinistra che ha governato la Regione Calabria. I calabresi sono pronti a “mandare” a casa una delle peggiori amministrazioni regionali della storia della Repubblica Italiana.

Il grave problema della sanità, perché in Calabria o si scappa o si muore e quelle poche positività sono annullate da una gestione sciagurata e da un commissariamento che va avanti ormai ad oltranza. Per ridare dignità ai calabresi c’è bisogno del cambiamento ed il cambiamento non è travestito da falsi moralisti che puntano il dito contro la politica per poi accordarsi con i loro “peggior nemici” (vedi “matrimonio” PD-5 Stelle). C’è un amministratore che da alcuni mesi ha iniziato il suo viaggio, attraverso l’impegno dei Comitati, per ridare una speranza a questa terra, per dare voce soprattutto a quelli che “voce” non hanno, criticato, contestato, accusato di lasciare una città piena di debiti, quando la storia è un’ altra ed è quella di una Città, Cosenza, che ha acquisito visibilità non solo nel panorama nazionale, ma soprattutto a livello internazionale. Quando si parla di Calabria bella, spesso, lo si fa parlando di Cosenza. La posizione assunta dalla Lega, in questi giorni, è poco rispettosa soprattutto nei confronti del calabresi. Se la Lega non accetta la candidatura di Mario Occhiuto, c’è il rischio di dare una spallata all’asse giallorosso (Pd-5 Stelle). La Lega attraverso il suo Commissario, dice di non accettare imposizioni, ma il problema,anzi, il dramma rischia di essere una Regione ancora governata dal Pd, con conseguenze “apocalittiche” per il territorio. La Lega si assumerà tutte le responsabilità di un eventuale sconfitta, senza se e senza ma. Uniti, si vince ed in questo caso, uniti, vince la Calabria…

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