Il Vangelo di oggi: Lc 17,5-10: In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Contemplo:

Sei tu?:

Abbiamo giorni in cui ci proclamiamo cristiani, anche con fierezza. Ma non tutti i giorni sono uguali! Abbiamo anche giorni in cui siamo scossi, messi alla prova dal dubbio! Si, a volte siamo tentati di scandalizzarci di Gesù. Vedete la fatica di credere: un conto è la fede dei libri e del catechismo, e un conto è la fede della vita, degli avvenimenti. La fede della vita e degli avvenimenti, più che una fede delle testimonianze, è una fede interrogante, è una fede in ricerca. “Sei tu o dobbiamo attendere un altro?” (Mt 11,3): l’interrogativo, se pensiamo alla lentezza e alla fatica con cui emerge un mondo nuovo, rimane. Persistiamo a puntare in questa direzione? O dobbiamo rivolgerci ad altri? Gesù, più che rispondere, rimanda ai fatti. Ecco la gioia di credere.

Commento al Vangelo del giorno:

Per avere il coraggio di seguire Gesù occorre la fede, e se Dio ci dà il coraggio di seguirlo non dobbiamo vantarcene. “Accresci in noi la fede!” chiedono gli apostoli. Ma non è questione di quantità, ma di fede autentica o falsa. La fede autentica poggia in Dio e non dubita del suo aiuto, quella falsa poggia sull’io e teme di non riuscire nei risultati voluti. La fede, che nulla ha a che fare con una riserva di certezze rassicuranti, è una realtà che non teme le domande, né disdegna di essere interrogata, anzi, lo richiede. La fede è un atto di libertà e di amore che coinvolge tutto l’uomo, è il grato arrendersi a Cristo, è fare spazio a Lui. Siamo chiamati ad avere la fede dei piccoli, la fede di coloro che non possono che fidarsi del Cristo. Anche noi come gli Apostoli diciamo al Signore Gesù: “Accresci in noi la fede!”. Sì, Signore, la nostra fede è piccola, la nostra fede è debole, fragile, ma te la offriamo così com’è, perché Tu la faccia crescere. E il Signore che cosa ci risponde? Risponde: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe». Il seme della senape è piccolissimo, però Gesù dice che basta avere una fede così, piccola, ma vera, per fare cose umanamente impossibili. Tutti conosciamo persone semplici, umili, ma con una fede fortissima, che davvero sposta le montagne! Pensiamo a certe mamme e papà che affrontano situazioni molto pesanti; o a certi malati, anche gravissimi, che trasmettono serenità a chi li va a trovare. Queste persone non si vantano di ciò che fanno, anzi, come chiede Gesù nel Vangelo, dicono: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».

 

 

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