Il fuoco 
 
Lentamente, con la palettina, mia madre smuoveva la cenere, che nel braciere si era prodotta nel corso della notte, fino a trovare un carboncino ancora rosso. Ai lati e su di esso ne metteva, poi, altri, che, con l’aiuto di un rudimentale ventaglio di cartone, prendevano presto fuoco. Il braciere era pronto. E così all’inizio d’ogni giorno d’inverno. Ed io partecipavo a quel rito, guardando  e tutto fissando, cosicché, oggi, dopo un tempo infinito, quel braciere mi è ancora davanti, a ricordarmi che, sotto la cenere, c’è sempre un carboncino acceso.

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