Categoria: Approfondimenti
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Carissimi e carissime,

 nell’imminenza della Pasqua desidero raggiungervi per confermare la vicinanza del cuore ed esortare ciascuno a rinnovare la fede nel Cristo Risorto.

Quello a cui siamo chiamati non è vivere un appuntamento rituale e scontato, ma tornare ad affondare le radici del nostro esistere, in Colui che è morto ed è Risorto dai morti per noi e … vive in mezzo a noi.

 Entrare nel mistero della Pasqua, percepirne tutta la sua vitalità, richiede non tanto un’adesione intellettuale, un credere con l’esercizio della sola ragione, anch’essa inadeguata, bensì intraprendere un cammino che, coinvolgendo la nostra intimità, ci porti a riconoscere il Vivente.

 Il Cristo che dona se stesso, rimanendo fedele alla missione affidatagli dal Padre, rivela il grande valore che ha la nostra umanità, che ha la vita di ciascuno dinanzi al mistero di Dio.

Strapparci al peccato, a quel fallimento dell’umano che l’egoismo realizza con i suoi percorsi seducenti è lo scopo dell’intera esistenza del Cristo. Grazie al grande amore con cui ha avvolto la nostra storia, Egli risorge da morte e trionfa sul non senso, colma quel vuoto in cui il male desidera precipitare l’esistenza dell’uomo.

Osare la gioia è l’invito del Risorto a lasciarsi attraversare dalla forza vitale della risurrezione, per annientare quanto soffoca i nostri vissuti: il peccato.

Esso pietrifica i cuori nel rifiuto di Dio e del fratello; frammenta l’esistere di ognuno in scelte di vita prive di logiche umane ed evangeliche quali la solidarietà, la fraternità e la condivisione; spalanca le porte dell’abisso e della disperazione.

 È l’amore la risposta con cui la vita segna il suo trionfo sulla morte. Gesù Risorto dona la pace, cammina con noi divenendo riferimento imprescindibile del nostro andare. Nella storia dilaga la gioia come esistenza luminosa, ricca di pienezza e di pace. Egli diviene per tutti: forza, amore, coraggio e slancio per osare la gioia, sulle strade della vita.

 Sì !    OSARE LA GIOIA !

In questo tempo segnato da passioni tristi e da un pensiero debole, il credente è chiamato ad osare la gioia con coraggio e tenerezza. Non può esserci senso e pienezza di vita se il cuore non si lascia toccare dall’amore che sgorga da un’esistenza libera e gratuita come quella di Dio. Solo quando ci sentiamo amati nella gratuità e nella libertà che il cuore mette le ali e la vita fiorisce.

Non possiamo respirare gioia di vivere se l’orgoglio e il narcisismo, in cui spesso siamo avviluppati, non si sgretolano sotto la cascata di grazia che fuoriesce dalla brocca dell’ultima cena. Con essa Gesù polverizzò l’ostinazione di Pietro: “Se non ti laverò, non avrai parte con me” (Gv 13,8).

     È qui la chiave interpretativa della Pasqua, è così che la nostra esistenza opera il passaggio miracoloso che apre agli orizzonti della gioia. Solo lasciandosi amare da Dio e schiudendo il cuore alla forza del Vangelo, possiamo riconoscere l’infinito amore di Dio per noi, l’unico capace di condurre alla vera gioia. La Peccatrice perdonata (Lc 7), Zaccheo (Lc 19) e il Buon Ladrone sulla croce (Lc 23), sono alcuni  testimoni autentici di questa vita trasfigurata e redenta, vite che si sono lasciate guardare dall’Amore e si sono innamorate della vita.

Così la Pasqua diviene cammino di liberazione, rinuncia a possedere piccole unità di misura della felicità, per lasciarsi condurre verso luminosi orizzonti di vita.

La Pasqua diviene coraggio, capacità di agire col cuore, lasciando che il vivere si attesti nell’ascolto di aneliti profondi.

 La Pasqua diviene vita che fiorisce, lasciandosi rigenerare dalla fiducia che libera il cuore dalla paura della morte.

 In definitiva la Pasqua è risurrezione del vivere che si attesta nel lasciarsi attraversare dal dono dello Spirito. Esso tutto vivifica e tutto restituisce alla sua luce iniziale. Nella Pasqua l’umano prende forma aprendosi all’incontro, alla relazione con Dio, divenendo così gravido di vita da condividere, da donare.

Oggi viviamo dinanzi ad una emorragia di umanità. La morte serpeggia nell’indifferenza di tutti, avvelenando e deturpando le relazioni umane e rendendoci incapaci di ascoltare il grido di aiuto che viene dai nostri figli, dai nostri giovani e da quelle sacche di umanità calpestate dall’arroganza di molti.   Non possiamo più attendere, è tempo di …

 OSARE LA GIOIA !

 Non si può vivere invano e con superficialità. Osare la gioia è imparare a scegliere il bello e il buono con testarda fedeltà. Oggi come ieri, il Risorto irrompe nel quotidiano, liberando ciascuno dal basso profilo a cui la mediocrità ci abitua. Egli non viene a togliere i pesi della vita ma scioglie le catene del cuore; non rimuove la croce dalle nostre spalle ma ci sostiene nella fatica del vivere; non azzera le difficoltà e gli ostacoli ma suscita stupore e inebria di fiducia i cuori.

 Siamo  imperfetti e unici ma figli amati, resi un prodigio dal Suo amore, ecco perché posiamo…

OSARE LA GIOIA !

Osare diviene voce del verbo amare, ovvero amare con generosità, senza riserve e reticenze.

Osare la gioia è imparare a divenire audaci nel percorrere le strade possibili del Vangelo.

 Osare la gioia è aprirsi al mondo nell’intento di non interpretare la realtà a misura dei propri filtri ed interessi, ma innamorarsene, accogliendola, rispettandola e ascoltando la sua voce.

 Osare la gioia è avere il coraggio di scelte controcorrente, dove il sogno si radichi in segni concreti di speranza e in gesti sinceri di amore.

  Osare la gioia è vivere una vita intrisa di bene, per tutti, non solo per se stessi.

   Auguri, fratelli e sorelle. Buona Pasqua a tutti e … che gioia vi colga!

 

                                                                                                                             il vostro Vescovo

                                                                                                                               +   don Giuseppe