Fonte: blog.keliweb.it

Il mondo delle imprese sta cambiando. L’innovazione (tecnologica e digitale) stravolge ogni singolo settore, causando notevoli cambi di direzione anche nel panorama imprenditoriale. Per discutere di questo, abbiamo deciso di ospitare sul nostro blog il dottor Francesco Trebisonda, branch manager presso Aon, importante multinazionale leader nella consulenza di gestione del rischio e di brokeraggio assicurativo in Italia.

 Con l’abbattimento di ogni distanza tra Brand e pubblico, reso possibile grazie alle nuove tecnologie, le imprese devono cambiare non solo il proprio lavoro ma anche il modo per approcciarsi al target di riferimento. Diventa sempre più importante la capacità di personalizzare non solo l’offerta commerciale ma anche la comunicazione a seconda del tipo di pubblico a cui si vuol far riferimento. In tal senso, il dottor Trebisonda può darci spunti molto interessanti, vista la sua grande esperienza in una multinazionale con un enorme volume d’affari. Esigenze delle imprese di oggi, modelli organizzativi, considerazioni sulla situazione del panorama imprenditoriale italiano e il ruolo dei valori morali all’interno di un mondo apparentemente freddo e cinico. Tutti argomenti che abbiamo toccato con il nostro ospite. Una testimonianza di prima mano sul ruolo delle aziende nella nostra epoca contemporanea.

 Ciao Francesco, grazie per aver accettato il nostro invito. Cosa significa per un calabrese arrivare a un prestigioso ruolo in un’importante azienda internazionale?

È un orgoglio far parte di Aon perché rappresenta oggi un punto di riferimento per il mercato assicurativo, per le imprese e per il territorio. (Aon oggi in Italia ha raggiunto una capillarità su oltre 26 città e oltre 1.600 dipendenti). Oltre a essere un traguardo per la mia carriera, la considero un’opportunità per portare valore oggi e nel futuro alle aziende attraverso la professionalità e l’esperienza di un grande gruppo che ha più di 50.000 dipendenti in oltre 120 paesi. Ad un giovane calabrese, posso dire, con cognizione di causa e per la dimensione nazionale che oggi ho la fortuna di vivere, che non è da meno a nessuno e che occorre imparare a vivere con le difficoltà quotidiane ma senza perdere mai la speranza. Con tanta forza di volontà, grandi sacrifici e una forte passione per il lavoro, chiunque può realizzare i propri sogni e desideri, come ho realizzato io.

 Sei attualmente Direttore Commerciale e Branch Manager per la Calabria di Aon, la grande multinazionale americana specializzata nel brokeraggio assicurativo. Vista dunque la tua esperienza in una realtà così rimarchevole, cosa puoi dirci in merito all’organizzazione interna di una società con tanti dipendenti?

Aon è sicuramente una realtà complessa in termini organizzativi, che deve rispondere alle dinamiche di una corporation e alle logiche e interessi economici dei nostri azionisti. A livello mondiale le strategie del gruppo stanno modificando il nostro essere anche in Italia. Da una logica di mero brokeraggio assicurativo, negli ultimi anni ci siamo volti ad essere un consulente in grado di rispondere, oltre ai rischi tradizionali property e liability, alle esigenze emergenti delle aziende: il welfare, il cyber risk, il tema pensioni, l’analisi dei big-data ecc. Ciò che ci caratterizza in Italia è essere vicini al territorio. In che modo? Attraverso una vicinanza con il cliente, un’attività di professionisti che declinano esperienze specifiche su alcuni rami/settori (le nostre Specialty) e attraverso un approccio a seconda della realtà che ci troviamo di fronte: impresa multinazionale, PMI, ente pubblico/pubblica amministrazione, banche, professionisti (come avvocati, commercialisti, notai ecc.). Siamo in tal modo in grado di declinare un servizio ad hoc per ogni categoria, non perdendo mai di vista cosa il nostro gruppo sia in grado di offrire. Il nostro motto è “Aon United”, proprio a significare quanto le esperienze debbano essere condivise per portare valore al nostro cliente.

 Aon è un’azienda che effettua molti investimenti in Italia. Com’è messo il nostro Paese in termini di crescita tecnologica e digitale? Come pensi si possa fotografare la situazione attuale?

Sì, Aon sta investendo molto sia nelle risorse umane, nostro assett fondamentale, che nella tecnologia per realizzare nuove piattaforme che consentano di offrire ai nostri clienti servizi all’avanguardia. Il nostro paese sta subendo una trasformazione tecnologica/digitale che sta impattando non solo sul mondo imprenditoriale, ma anche sul mondo della pubblica amministrazione. Il cambiamento però è anche culturale, per cui è necessaria la formazione a tutti i livelli per evitare che si creino situazioni di emarginazione della popolazione meno giovane, oltre a evitare che con l’inserimento di nuove tecnologie vi siano ripercussioni sui rischi legati all’uso della stessa, come il cyber risk.

 Quali pensi siano le più grandi difficoltà che i giovani imprenditori devono affrontare per avviare la propria azienda?

Instabilità politica, rallentamento della crescita, rischi emergenti, rischi legati alla compliance ecc. sono solo alcuni dei fattori critici che oggi incidono profondamente sulle scelte degli imprenditori, soprattutto dei più giovani che ereditano problemi che il nostro paese si è trascinato dal passato.

 Qual è la tua impressione sul panorama imprenditoriale italiano? Pensi che i professionisti nostrani siano in linea con quelli degli altri Paesi in merito al “cambio di mentalità” richiesto dallo sviluppo tecnologico e digitale?

Il nostro Paese sembra arrivare sempre un passo dopo le altre Nazioni, soprattutto quelle di matrice anglosassone, ma sicuramente la creatività, le competenze ed un dinamismo tipico del carattere degli italiani, ci consentono di avere esempi di imprenditoria che vengono esportati in tutto il mondo, ancora oggi dove la crescita economica sta subendo un pesante rallentamento.

 Un’azienda come Keliweb punta, oltre che a fornire servizi affidabili, a dare al cliente un’assistenza costante h24. Pensi che sia questo il futuro delle aziende? Dare del tu al cliente, essere sempre al suo fianco, eliminare ogni distanza tra Brand e pubblico?

Essere vicini al cliente, anticipare le sue esigenze e offrire un servizio di elevata professionalità, credo che siano i tre elementi per una realtà come Aon così come per Keliweb.

Quali sono le esigenze delle piccole e medie imprese italiane, impegnate quotidianamente con la grande trasformazione richiesta dallo sviluppo dell’Industria 4.0?

Come già anticipato nelle risposte precedenti, oggi le imprese devono affrontare rischi nuovi e dinamiche di mercato che per essere competitive richiedono una importante riflessione sulle strategie adottate. Strategie di risk management e strategie imprenditoriali oggi devono andare di pari passo. Una “non corretta” gestione di alcuni rischi può avere ripercussioni che possono incidere sulla solidità finanziaria dell’azienda, compromettendone l’esistenza. Faccio solo alcuni esempi: il cyber risk, la brand reputation, i rischi catastrofali, l’aumento della concorrenza sono oggi tra i primi 10 rischi percepiti dagli imprenditori sia a livello mondiale che nazionale, secondo la nostra indagine, la Global Risk Management Survey 2017. Nei prossimi mesi attendiamo la nuova edizione 2019 per capire se e in che modo stia cambiando la percezione dei rischi rivolti al futuro.

Abbiamo avuto il piacere di incontrarti a fine 2018 nel corso dell’evento Città Unica – Etica e Politica. Qual è il tuo parere sull’impegno per una visione più alta dal punto di vista valoriare del panorama aziendale?

Politica e imprenditoria, sebbene perseguano interessi diversi, devono collaborare verso un obiettivo comune: il benessere sociale ed economico dei cittadini. Tutti noi dobbiamo far sì che la buona politica, collaborando con la buona impresa, attraverso uomini esperti che professionalmente si occupano di realizzare progetti “chiavi in mano” nei tempi e nei costi stabiliti, possano interagire a tutti i livelli della vita pubblica (comuni, province, regioni e governo), al fine di bloccare la grande fuga dei giovani e dei cervelli migliori vero l’estero. Dirò di più, personalmente sono fortemente convinto, da cattolico credente e praticante, che oggi più di ieri senza il rispetto delle più elementari norme di etica morale e civile non si contribuisce al cambiamento

Ringraziamo il dottor Francesco Trebisonda e l’azienda Aon per la disponibilità avuta nei nostri riguardi e per aver “dato vita” a questa interessante chiacchierata sul mondo delle imprese italiane.

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