di Salvatore Martino

San Nilo, Patrono della città di Rossano, nato a Rossano nel 910 e morto nel 1004 (26 settembre) nella chiesa di Sant'Agata presso Tuscolo, è stato uno dei personaggi più importanti ed influenti di tutto il Medioevo. Egli ha saputo muoversi nelle intricate vicende di quel periodo, armato solo di preghiera e di amore per il prossimo. La sua figura di monaco, di asceta e di contemplativo, ha governato la scena religiosa e politica con gesti che lasciarono intravedere in lui grandi doti di saggezza e di santità. La stima e il credito di cui fu circondato lo resero interlocutore ricercato e ascoltato di poveri, di uomini di chiesa, di re, e di imperatori.

La sua singolare vocazione, il suo confidare nel Signore, il suo donarsi radicalmente agli altri, l’attenzione agli umili e ai poveri, hanno fatto di lui un testimone straordinario di santità vissuta in totale schiettezza, senza alibi o attenuanti, fra terra e cielo.
Una figura umile e prestigiosa allo stesso tempo, piena di fascino e di mistero, che riuscì a rendere presente la volontà di Dio in un tempo in cui la storia di molti uomini, suoi interlocutori, era impregnata di altri interessi.

I suoi richiami morali, il suo severo stile di vita ed il regime di preghiera in cui viveva immerso, costituiscono, ancor di più, oggi, monito e richiamo per questa fiacca e stanca società, intrisa di pochezza e di tanta vanità, che fa fatica a sollevarsi, a volgere lo sguardo verso l’alto.

Il messaggio di cui è latore il santo rossanese non può lasciarci indifferenti perché ci invita all’accoglienza universale del bene senza alcuna eccezione o ritrosia.

(Foto: Chiesa di San Nilo - Rossano)

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