di Salvatore Martino
In una delle canzoni più dolci e struggenti della tradizione popolare siciliana, Maria madre di Gesù, affranta per la tragedia incombente, chiede al fabbro di rinunciare a preparare i chiodi che serviranno per la crocefissione del Figlio. Il fabbro, giustificandosi, spiega le ragioni del rifiuto.

Il canto e la musica, miscelandosi insieme, riescono a far percepire, nella profondità del mistero, il dramma che si sta consumando. Dalla esecuzione, viene fuori il volto di una umanità fragile e impotente di fronte alla gravità del proprio peccato che può essere riscattato solo attraverso il sacrificio estremo di Cristo.

 

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