di Giulio Iudicissa

D'estate, il primo pomeriggio, 'a cuntrura, come si diceva nella parlata del mio vecchio paese, era lungo. Per noi bambini interminabile. Per tutta la sua durata, c'era il divieto assoluto di mettere il naso fuori. Il vicinato osservava il tradizionale riposino. Lo scampanellìo improvviso del carrettino del gelataio metteva fine alla forzata clausura. Le donne tornavano ai lavori domestici e i bambini potevano riprendere 'a cummèddia per strada, ma sempre dopo aver visitato, con dieci lire, il carrettino del gelataio.

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